Domenica 22 ottobre si è riunito il
Consiglio pastorale parrocchiale, che ha tenuto nella casa delle suore
di Fantecolo la tradizionale giornata annuale di formazione.
Abbiamo trascorso la mattinata esaminando il testo della nota
pastorale 2006-07 del Vescovo, che s'intitola Iniziazione cristiana ed
eucaristia. Ha aiutato la nostra riflessione un'efficace introduzione
di Francesco Venturi (Franz), che non si è limitato a riassumere lo
scritto del Vescovo, ma ha anche posto a tutti noi una serie
d'interrogativi, a cui dare risposta partendo dalla nostra esperienza
nella vita parrocchiale.
L'ampio scritto del Vescovo si divide in due parti: nella prima
un'articolata riflessione teologico-dottrinale riafferma la
centralità dell'eucaristia nella vita della comunità ecclesiale, con
numerosi riferimenti alle Scritture; nella seconda sono proposti alla
riflessione dei fedeli alcune indicazioni pastorali. Queste ultime
sono gradualmente precedute da una serie di domande che il Vescovo
pone alle comunità locali, per aiutarle in una sorta di esame di
coscienza. Si domanda il Vescovo: ci si preoccupa della qualità delle
intenzioni della preghiera universale dei fedeli? Queste tengono conto
delle letture, oltre che della vita della Chiesa e del mondo di oggi?
I fedeli hanno la coscienza che la parrocchia manifesta la sua
identità di "popolo radunato" soprattutto nel momento
liturgico? Vanno abitualmente alla Messa in parrocchia oppure cercano
la più comoda, la più breve o la preferita per qualche altro motivo?
Quali attenzioni possiamo avere perché coloro che entrano
nell'assemblea liturgica si sentano realmente accolti e a casa loro?
Questi e altri numerosi interrogativi del Vescovo ci hanno
"costretti" a fare una valutazione realistica della
celebrazione dell'eucaristia nella nostra parrocchia e hanno dato il
via ad una appassionata discussione, che è stata sospesa alle 12 e
trenta, quando con teutonica precisione le suore ci hanno annunciato
che il pranzo era pronto. Il pranzo è stata un'occasione per
conoscerci meglio e per trascorrere un'ora serena e si è concluso con
uno splendido spumante satin (grazie Beppe!).
Nel primo pomeriggio si è conclusa la discussione sulla nota del
Vescovo con la decisione di dedicare particolare attenzione nella
catechesi al tema dell'eucaristia e di ripetere, durante le
celebrazioni, le occasioni di spiegazione e di chiarimento del
significato dei vari momenti della Messa.
Si è poi passati agli altri punti all'ordine del giorno. Don Arturo
ha precisato il ruolo dei sacerdoti e i loro compiti, dopo le
modifiche intervenute con l'arrivo di don Andrea: don Luca seguirà in
particolare l'oratorio, la catechesi e l'Azione cattolica, coprendo
tutta la fascia di età dai sei anni ai giovani universitari; don
Andrea seguirà i giovani-adulti, la famiglia e il gruppo missionario,
don Arturo gli adulti e gli anziani e le commissioni cultura e
pastorale del Creato, Caritas e liturgia. Queste aree di competenza
saranno attuate sia per la parrocchia di Chiesanuova, sia per quella
della Noce.
Successivamente, don Arturo ha invitato il consiglio a valutare
l'andamento dell'anno giubilare appena concluso. E' emersa un'unanime
soddisfazione per le iniziative svolte per ricordare i primi
cinquant'anni della nostra parrocchia.
Dopo un breve presentazione dell'attività che le singole commissioni
intendono avviare per l'anno pastorale 2006-07, si è passati alla
discussione della bozza di un documento contenente riflessioni e
proposte sulle questioni ritenute prioritarie per il governo della
città (in risposta alla richiesta di don Ruggero Zani, a nome della
commissione diocesana della Pastorale Sociale, ai consigli pastorali
della città) in previsione delle elezioni amministrative del 2008 per
il Comune di Brescia.
La Diocesi ha ritenuto opportuno, prima di presentare all'opinione
pubblica le proposte della Chiesa bresciana alle varie forze
politiche, conoscere le esigenze e le indicazioni delle varie
comunità parrocchiali della città, affinché possa risultarne una
posizione largamente condivisa.
Nel documento conclusivo, approvato all'unanimità, il consiglio
pastorale ha affrontato con particolare attenzione, tra gli altri, i
temi della famiglia, dell'immigrazione, della difesa dell'ambiente e
della mobilità e dei giovani.
Non è possibile, per motivi di spazio riportare qui tutti i contenuti
del documento (chi fosse interessato può richiederne il testo ai
Sacerdoti), ma penso possa essere utile riassumere almeno le proposte
sul tema degli immigrati, che è di grande attualità.
Il fenomeno migratorio ha interessato in maniera massiccia la nostra
città, causando o accrescendo, da un lato, pregiudizi, scontento,
lamentele e talvolta avversione, ma dall'altro mettendo in luce
momenti positivi di accoglienza e solidarietà.
All'immigrato la città deve chiedere il riconoscimento leale di quei
valori essenziali che costituiscono il patto di convivenza sociale
sancito dalla Costituzione italiana e il pieno rispetto della
legalità in ogni ambito della società.
Ciò non è tuttavia sufficiente: le istituzioni devono farsi carico
delle difficoltà derivanti dall'inserimento degli stranieri nei vari
ambiti della società, impegnandosi per ridimensionarle e riducendo le
occasioni potenzialmente foriere di conflittualità sociale.
La scuola è uno degli ambiti in cui la presenza degli
extracomunitari, se mal gestita, può divenire problematica. La
presenza di numerosi alunni stranieri, soprattutto nella scuola
elementare, può causare difficoltà relativamente all'efficacia
dell'apprendimento e alla qualità dell'istruzione, nonostante la
presenza in classe di bambini di cultura e tradizioni diverse
costituisca un'indubbia ricchezza per i bambini della città, oltre
che un importante momento di integrazione per i bambini e le famiglie
extracomunitari. Attualmente i bambini stranieri sono semplicemente
inseriti nelle classi in funzione dell'età, anche se ignorano
completamente la lingua italiana e non sono in grado di frequentare
proficuamente le lezioni.
Per migliorare la situazione esistente è necessario al contempo
ridurre le occasioni che ledono l'efficacia della didattica e
valorizzare invece quelle d'arricchimento culturale e d'integrazione
sociale. Pensiamo che il Comune di Brescia debba farsi promotore di un
progetto che faciliti il rapido apprendimento dell'italiano da parte
dei bambini stranieri. Proponiamo di costituire presso alcune
scuole-polo dei gruppi-classe di bambini stranieri che non conoscono
l'italiano, per facilitare un rapido apprendimento delle strutture
comunicative minime della lingua italiana con insegnanti
specializzati. Ciò consentirebbe un successivo inserimento dei
bambini nelle classi ordinarie più vantaggioso per gli
extracomunitari e più efficace dal punto di vista didattico.
Ampio spazio è stato dedicato, infine, alle proposte per la difesa
dell'ambiente e per la riduzione dell'inquinamento e del traffico
veicolare.
Maurilio
Lovatti
Il
Cantiere, dicembre 2006, pag. 9-10
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