Giornata del Creato
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di Maurilio Lovatti
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Il 1° settembre la Chiesa
italiana ha celebrato la 1ª Giornata per la salvaguardia del creato.
Il papa Benedetto XVI, parlando al santuario abruzzese di Manoppello,
nella diocesi di Chieti, ha affermato che il creato, grande dono di
Dio, è esposto a seri rischi da scelte e stili di vita che possono
degradarlo. Il degrado ambientale rende insostenibile particolarmente
l'esistenza dei poveri della terra. In dialogo con i cristiani delle
diverse confessioni occorre impegnarsi ad avere cura del creato, senza
dilapidarne le risorse e condividendole in maniera solidale. "Proprio chi, come cristiano, crede nello Spirito Creatore, prende coscienza del fatto che non possiamo usare ed abusare del mondo e della materia come di semplice materiale del nostro fare e volere; che dobbiamo considerare la creazione come un dono affidatoci non per la distruzione, ma perché diventi il giardino di Dio e così un giardino dell'uomo. Di fronte alle molteplici forme di abuso della terra che oggi vediamo, udiamo quasi il gemito della creazione di cui parla san Paolo (Rm 8, 22); cominciamo a comprendere le parole dell'apostolo, che cioè la creazione attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio, per essere resa libera e raggiungere il suo splendore. Cari amici, noi vogliamo essere tali figli di Dio che la creazione attende, e possiamo esserlo, perché nel battesimo il Signore ci ha resi tali. Sì, la creazione e la storia - esse ci attendono, aspettano uomini e donne che realmente siano figli di Dio e si comportino di conseguenza. (…) Abbiamo così trovato una prima risposta alla domanda che cosa sia lo Spirito Santo, che cosa operi e come possiamo riconoscerlo. Egli ci viene incontro attraverso la creazione. Tuttavia, la creazione buona di Dio, nel corso della storia degli uomini, è stata ricoperta con uno strato massiccio di sporco che rende, se non impossibile, comunque difficile riconoscere in essa il riflesso del Creatore - anche se di fronte a un tramonto al mare, durante un'escursione in montagna o davanti ad un fiore sbocciato si risveglia in noi sempre di nuovo, quasi spontaneamente, la consapevolezza dell'esistenza del Creatore."
Maurilio Lovatti
Il
Cantiere, ottobre 2006, pag. 10
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