Maurilio Lovatti Informazioni per gli studenti dell'università
anno accademico 2007-2008 STORIA DELLA FILOSOFIA (docente prof. Marco Paolinelli) Uomo e scienza tra positivismo e neopositivismo Seminario per la lettura e la discussione critica del testo di MORITZ SCHLICK, Sul fondamento della conoscenza, traduzione italiana di Emanuele Severino, La Scuola, Brescia 1983 ogni giovedì dalle 10 alle
11 in aula
Bazoli dal 2 aprile 2008 ogni mercoledì dalle 13 alle
14 in aula Toniolo
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COMUNICAZIONI - La prima lezione è giovedì 25 ottobre 2007; - Dopo la festività dei Santi si riprende il giorno 8 novembre 2007, sempre in aula Bazoli - Indipendentemente dagli avvisi in bacheca, relativi all'assenza per infortunio del prof. Paolinelli, il seminario si svolge regolarmente il 29 novembre e il 6 dicembre 2007. - Giovedì 13 dicembre 2007 il seminario è sospeso per indisponibilità dell'aula Bazoli. - Si riprenderà, dopo la sessione invernale d'esami, giovedi 28 febbraio 2008, alle ore 10. - Giovedì 28 febbraio la lezione è sospesa perchè concomitante con la celebrazione della Messa del vescovo, mons. Luciano Monari, con i docenti e gli studenti dell'università (ore 9.30 in cappella). - Nella settimana tra il 10 e il 15 marzo il seminario è sospeso (Sono a Parigi in viaggio di istruzione con gli studenti del Liceo). - Dopo le vacanze pasquali, il 2 aprile 2008, si riprenderà ogni mercoledì dalle 13 alle 14 in aula Toniolo (scala sinistra, 2° piano)
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INDICE DEGLI
ARGOMENTI SVOLTI |
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25 - 10 - 07 |
- vita ed opere di Moritz
Schlick
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8 - 11 - 07 |
- paragrafi 1 - 4 |
15 - 11 - 07 |
- paragrafi 5 - 9 |
22 - 11 - 07 |
- paragrafi 10 - 13 |
29 - 11 - 07 |
- paragrafi 14 - 18 |
6 - 12 - 07 |
- paragrafo 19 |
2 - 4 - 08 |
- paragrafi 20 - 22 |
9 - 4 - 08 |
- paragrafi 23 - 25 |
16 - 4 - 08 |
- paragrafi 26 - 30 |
23 - 4 - 08 |
- paragrafo 31 |
30 - 4 - 08 |
- paragrafi 32 - 33 |
7 - 5 - 08 |
- paragrafo 34 e conclusione |
14 - 5 - 08 |
- riflessioni conclusive sullo scritto di Schlick |
Contenuti
minimi per la parte istituzionale dell'esame
INTRODUZIONE (cfr.
S. Vanni Rovighi, Elementi di filosofia, vol. I, Introduzione): TEMATICHE METAFISICHE: TEMATICHE
GNOSEOLOGICHE: TEMATICHE
ANTROPOLOGICO-ETICHE:
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Manuale consigliato: Reale - Antiseri, Il pensiero occidentale, La Scuola, Brescia |
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CONTRIBUTI DEI
PARTECIPANTI AL SEMINARIO |
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Federico ricapitola la nozione di scienza, come si è sviluppata nel pensiero occidentale dai greci agli inizi del Novecento Il significato del termine scienza non è rimasto costante nel corso dei secoli. I greci antichi, dove altri avevano visto la volontà di demoni capricciosi, videro armonia e regolarità. Quindi, anziché affidarsi a formule di stregoneria, che pretendevano di suscitare a piacere la pioggia ed il vento, cercarono di desumere da pazienti osservazioni quelle tavole, dette parapegmi, che venivano affisse pubblicamente e contenevano le predizioni meteorologiche. Queste tavole possono essere considerate gli antesignani delle scienze naturalistiche. I presocratici e Platone, contrapposero
"episteme", conoscenza razionale, "logos" a "doxa",
opinione, ciò che cade sotto i nostri sensi. Aristotele (384/383 - 322 a.C.) è d'accordo
con Platone che solo ciò che è universale può essere oggetto di "episteme"
(che sta, sapere solido) ma riduce la contrapposizione tra mondo fisico e
mondo della realtà immutabile in quanto ritiene che si può avere anche
una conoscenza solida del mondo sensibile (in quanto caratterizzato dalla
forma; per Platone, invece, del mondo sensibile si può avere solo
opinione). Questo concetto di scienza, scire per causam, rimane sino all'età moderna. Cristiano Wolff (1679-1754) propone una distinzione tra conoscenze storiche e conoscenze filosofiche. Ciò che Wolf definisce storico, oggi verrebbe detto descrittivo. La conoscenza storica è puramente descrittiva (descrivo un'eclissi), la conoscenza filosofica ci dà le ragioni di un fenomeno (spiego le ragioni dell'eclissi). Newton ammonisce il fisico (fisica
nell'attuale significato) che bisogna guardarsi dalla metafisica e
limitarsi alla descrizione dei fenomeni, eventualmente lasciando al
metafisico il compito di trovarne la spiegazione. Newton non vuol bandire
dalle scienze della natura le ipotesi che lo scienziato deduce dai
fenomeni e di cui si giova per meglio inquadrare i fenomeni stessi; ciò
che Newton vuol bandire sono le supposizioni per cui un fenomeno avviene
così e non in altro modo. Dice Newton nei Philosophiae naturalis
principia matematica: "Ho spiegato sin qui i fenomeni
celesti e quelli delle maree per mezzo della forza di gravità, ma non ho
ricercato la causa della gravità stessa … Io non sono ancora riuscito a
dedurre dai fenomeni il perché delle suddette proprietà della
gravitazione e non costruisco ipotesi …. Tutto ciò che non si deduce
dai fenomeni è un'ipotesi; e le ipotesi - metafisiche, fisiche,
meccaniche o riguardanti qualità occulte non hanno luogo nella Filosofia
Sperimentale. In tale filosofia le Proposizioni sono dedotte dai fenomeni
e sono rese generali per mezzo dell'induzione." Il concetto della scienza di Auguste Comte
(1798 - 1857), considerato il fondatore del positivismo, non differisce
sostanzialmente da quello che si era venuto elaborando da Newton in poi.
Il principio metodologico da cui partono Comte ed i suoi seguaci è che il
compito della scienza è solo quello di sistemare i fenomeni entro un
quadro di leggi che abbiano il massimo di generalità, la scienza deve
abbandonare ogni pretesa di voler spiegare la realtà. Nei paesi tedeschi il positivismo fu oggetto di approfondita critica in ordine alle due forme da esso assunte: l'agnosticismo, proclamante il mistero insolubile la "realtà in se", e l'opposta dottrina, per la quale la realtà in se è ben conoscibile, ma si riduce a pura e semplice materia che si muove nello spazio (anche il pensiero è movimento materiale). Nell'ambito della critica al positivismo, Ernest Mach
(1838 - 1916; fisico, insegnò all'università di Vienna) segnò un
ritorno alla dottrina di Hume ed al "esse est percipi" di
Berkeley. A partire da Mach, all'inizio del 900, una nuova
corrente di pensiero, genericamente indicata come neopositivisti, non si
pone tanto il problema di sistemare i fenomeni entro un quadro di leggi
che abbiano il massimo di generalità, quanto piuttosto di analizzare il
linguaggio, ovvero di stabile se le proposizioni della scienza (a cui per
altro già accennava Newton), della metafisica hanno senso ed arrivano a
concludere che hanno senso solo le proposizioni della scienza. Il linguaggio pertanto produce proposizioni che
hanno senso e proposizioni che non ne hanno. Il compito della filosofia è
appunto quello di stabilire quali sono le proposizioni che hanno senso: la
filosofia torna quindi ad avere un oggetto, un suo contenuto (negato dai
positivisti). Fra questi autori va ricordato il Circolo di
Vienna, filiazione della Società Ernest Mach e rappresentato da Rudolf
Carnap, Herbert Feigl, Hans Hahn, Philipp Frank, Otto Neurath, Moritz
Schilick ed altri, che intendono sviluppare e precisare il pensiero di
Ludwig Wittgenstein, in particolare il contenuto del Tractatus. Gli elementi della conoscenza sono non già le
sensazioni (come per Mach), ma i protocolli, cioè le proposizioni con cui
vengono espresse.
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Maurilio Lovatti è nato a Brescia il 2 giugno 1954. Si è laureato in filosofia il 24 febbraio 1978 all’università degli Studi di Milano, con una tesi sulla filosofia della religione di David Hume (relatore il prof. Enrico Rambaldi, controrelatore il prof. Mario Dal Pra). Sposato
con Pierangela, ha due figli: Giulio (1991) e Sofia (1996). E’
stato funzionario del Ministero delle Finanze dal 1979 al 1983. Ha
insegnato lettere dal 1983 al 1988; insegna filosofia e storia nei licei
dal 1988. Dal
1990 insegna filosofia e storia al Liceo scientifico di Stato “Nicolò
Copernico” di Brescia. Collabora
con l’Università cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia, come
cultore della materia in filosofia morale e storia della filosofia. Ha
approfondito lo studio del pensiero filosofico del ‘900, in particolare
le sue ricerche e i suoi articoli riguardano la filosofia di Wittgenstein,
Popper, Hare e Railton. Dal
1995 si è impegnato anche con continuità a ricerche sul pensiero di John
Locke e in particolare sul Saggio
sull’intelletto umano.E’
stato relatore alla conferenza mondiale per il terzo centenario di John
Locke all’Università di Oxford (2004). Negli ultimi anni si è dedicato soprattutto a studi di filosofia della scienza e di filosofia della medicina e ha tenuto comunicazioni alla Scuola internazionale di filosofia e storia della biologia e della medicina dell'Università di Cassino a Nettuno (Roma, 2001 e 2003) e Sora (Frosinone, 2006).
e-mail: maurilio.lovatti@unicatt.it Maurilio Lovatti - scritti di storia locale Maurilio Lovatti - indice generale degli scritti
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