Un'ora grave suona nuovamente per la grande
famiglia umana; ora di tremende deliberazioni, delle quali non può
disinteressarsi il Nostro cuore, non deve disinteressarsi la Nostra
Autorità spirituale, che da Dio Ci viene, per condurre gli animi sulle
vie della giustizia e della pace.
Ed eccoCi con voi tutti, che in questo momento portate il peso di tanta
responsabilità, perché a traverso la Nostra ascoltiate la voce di quel
Cristo da cui il mondo ebbe alta scuola di vita e nel quale milioni e
milioni di anime ripongono la loro fiducia in un frangente in cui solo la
sua parola può signoreggiare tutti i rumori della terra.
EccoCi con voi, condottieri di popoli, uomini della politica e delle armi,
scrittori, oratori della radio e della tribuna, e quanti altri avete
autorità sul pensiero e l'azione dei fratelli, responsabilità delle loro
sorti.
Noi, non d'altro armati che della parola di Verità, al disopra delle
pubbliche competizioni e passioni, vi parliamo nel nome di Dio, da cui
ogni paternità in cielo ed in terra prende nome (Eph. 3, 15), - di Gesù
Cristo, Signore Nostro, che tutti gli uomini ha voluto fratelli, - dello
Spirito Santo, dono di Dio altissimo, fonte inesausta di amore nei cuori.
Oggi che, nonostante le Nostre ripetute esortazioni e il Nostro
particolare interessamento, più assillanti si fanno i timori di un
sanguinoso conflitto internazionale; oggi che la tensione degli spiriti
sembra giunta a tal segno da far giudicare imminente lo scatenarsi del
tremendo turbine della guerra, rivolgiamo con animo paterno un nuovo e
più caldo appello ai Governanti e ai popoli: a quelli, perché, deposte
le accuse, le minacce, le cause della reciproca diffidenza, tentino di
risolvere le attuali divergenze coll'unico mezzo a ciò adatto, cioè con
comuni e leali intese: a questi, perché, nella calma e nella serenità,
senza incomposte agitazioni, incoraggino i tentativi pacifici di chi li
governa.
E con la forza della ragione, non con quella delle armi, che la Giustizia
si fa strada. E gl'imperi non fondati sulla Giustizia non sono benedetti
da Dio. La politica emancipata dalla morale tradisce quelli stessi che
così la vogliono.
Imminente è il pericolo, ma è ancora tempo.
Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritorni no
gli uomini a comprendersi. Riprendano a trattare. Trattando con buona
volontà e con rispetto dei reciproci diritti si accorgeranno che ai
sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo.
E si sentiranno grandi - della vera grandezza - se imponendo silenzio alle
voci della passione, sia collettiva che privata, e lasciando alla ragione
il suo impero, avranno risparmiato il sangue dei fratelli e alla patria
rovine.
Faccia l'Onnipotente che la voce di questo Padre della famiglia cristiana,
di questo Servo dei servi, che di Gesù Cristo porta, indegnamente si, ma
realmente tra gli uomini, la persona, la parola, l'autorità, trovi nelle
menti e nei cuori pronta e volenterosa accoglienza.
Ci ascoltino i forti, per non diventar deboli nella ingiustizia. Ci
ascoltino i potenti, se vogliono che la loro potenza sia non distruzione,
ma sostegno per i popoli e tutela e tranquillità nell'ordine e nel
lavoro.
Noi li supplichiamo per il sangue di Cristo, la cui forza vincitrice del
mondo fu la mansuetudine nella vita e nella morte. E supplicandoli,
sappiamo e sentiamo di aver con Noi tutti i retti di cuore; tutti quelli
che hanno fame e sete di Giustizia - tutti quelli che soffrono già, per i
mali della vita, ogni dolore. Abbiamo con Noi il cuore delle madri, che
batte col Nostro; i padri, che dovrebbero abbandonare le loro famiglie;
gli umili, che lavorano e non sanno; gli innocenti, su cui pesa la
tremenda minaccia; i giovani, cavalieri generosi dei più puri e nobili
ideali. Ed è con Noi l'anima di questa vecchia Europa, che fu opera della
fede e del genio cristiano. Con Noi l'umanità intera, che aspetta
giustizia, pane, libertà, non ferro che uccide e distrugge. Con Noi quel
Cristo, che dell'amore fraterno ha fatto il Suo comandamento,
fondamentale, solenne; la sostanza della sua Religione, la promessa della
salute per gli individui e per le Nazioni.
Memori infine che le umane industrie a nulla valgono senza il divino
aiuto, invitiamo tutti a volgere lo sguardo in Alto ed a chiedere con
fervide preci al Signore che la sua grazia discenda abbondante su questo
mondo sconvolto, plachi le ire, riconcili gli animi e faccia risplendere
l'alba di un più sereno avvenire. In questa attesa e con questa speranza
impartiamo a tutti di cuore la Nostra paterna Benedizione.
Benedictio Dei Omnipotentis Patris et Filii et
Spiritus Sancti descendat super vos et maneat semper.
24 agosto 1939
Pio PP. XII
|