Il positivismo nasce nella prima metà del 1800 con Comte. Diventa però
una filosofia dominante nella seconda metà del 1800, soprattutto nella
cultura universitaria e negli ambienti scientifici.Prende il significato
dal termine "positivo" che nella lingua italiana ha diversi
signficati:
Reale, effettivo (come un valore accertato nell'analisi del sangue).
Ottimista, efficace (persona positiva).
Certo, controllabile, verificabile (ciò che si può verificare
sperimentalmente).
Posto
L'unico significato di cui il positivismo non tiene conto è quello di
posto (legge positiva in quanto posta dall'autorità).
Il positivismo ingloba gli altri tre significati del termine
"positivo".
CARATTERI GENERALI DEL POSITIVISMO
Il metodo delle scienze (fisica, biologia) va esteso a tutta la
conoscenza. Le scienze della natura hanno una validità superiore rispetto
alle altre articolazioni del sapere. Questa tesi può essere chiamata
"scientismo" (cioè il vero sapere è la scienza).
Tutto ciò che ha valore nella conoscenza umana deve essere inglobabile
nella scienza. Anche le scienze umane (come sociologia, psicologia,
pedagogia, storia) nell'esaminare le relazioni fra gli uomini devono
adottare metodi simili a quelli delle scienze naturali.
Destinazione sociale del sapere: il sapere non è fine a se stesso, ma ha
uno scopo, che è quello di migliorare la condizione umana.
La filosofia non ha un oggetto specifico. Lo stesso Comte alla domanda
"di che cosa si occupa la filosofia" diceva che non esistono
fatti filosofici. Il ruolo della filosofia consiste nel valutare,
esaminare i principi comuni della varie scienze e riflettere sul compito
della varie scienze. La filosofia è quindi vista come una meta
scienza,
cioè una scienza che analizza le scienze. Perciò l'oggetto della
filosofia sono le altre scienze.
Concezione della storia: i positivisti credevano che il progresso fosse un
fatto certo e ineliminabile. È quindi una concezione ottimistica della
storia. Nonostante il fatto che il positivismo sia vissuto come una
reazione anti-idealistica, ha in comune con l'idealismo l'idea ottimistica
della storia.
AUGUSTE COMTE
(1798-1857)
VITA
Nasce a Montpellier, nel sud della Francia, nel 1798, da genitori piccolo
- borghesi, cattolici osservanti e realisti. Nel 1814 è ammesso all'École
polytechnique, che resterà a lungo un punto di riferimento centrale della
sua vita. Luogo di intensa attività politica, oltre che di studio, l'École
aveva conservato molto dello spirito repubblicano e rivoluzionario dei
suoi fondatori. Qui Comte vive gli anni drammatici della sconfitta
napoleonica e della restaurazione borbonica in Francia, distinguendosi per
posizioni decisamente repubblicane e atee. La matematica e le scienze
sociali sono i suoi interessi emergenti.
La sua formazione giovanile è caratterizzata dalla lettura di Condorcet,
in cui Comte riconoscerà il proprio "padre spirituale".
Condorcet era un economista giurista: era un girondino (ramo moderato dei
giacobini), morirà suicida in carcere dopo l'arresto di tutti i capi
girondini del giugno '93.
Nel 1817 ha luogo il decisivo incontro con Saint - Simon, di cui Comte
diventa segretario. Saint - Simon era un socialista - utopista, prima di Marx, che quindi non definiva il percorso da seguire per giungerer ad una
società socialista (il socialismo di Marx era invece considerato
dall'autore un socialismo scientifico). In un opuscolo Lettera ai
ginevrini racconta un sogno in cui immagina una sorta di ultima cena
con Newton seduto alla destra del Padre. Era un grande ammiratore di
Newton e vedeva nella diffusione della scienza il simbolo di una civiltà
nuova, caratterizzata dal ruolo che la scienza doveva rivestire nella
cultura diffusa. Comte prende da lui la convinzione per cui la scienza è
l'ambito più importante della conoscenza (scientismo) e l'idea che per
riformare la società bisogna trasformarla sotto la guida della scienza.
Incomprensioni e divergenze determinano nel 1824 la rottura del rapporto
con Saint - Simon, dal quale Comte si sente d'ora in avanti completamente
"emancipato".
Nel 1830 esce il primo volume del Corso di filosofia positiva, la cui
pubblicazione si concluderà nel 1842 con il sesto volume. Questa fase
della vita di Comte è travagliata dalla difficoltà economiche e,
soprattutto, dagli insuccessi accademici; non riuscirà infatti mai ad
ottenere la cattedra universitaria, al massimo sarà assistente. Nel 1845
inizia il rapporto amoroso con Clotilde de Vaux, anche se si tratterà
più di una collaborazione in cui lei lo finanzia.
In un'ultima fase di pensiero cercherà di trasformare la propria
concezione filosofica in una nuova religiosità.
"Ordine e progresso" è il motto che informa ora la riflessione
comtiana e il suo progetto politico, esposto nei quattro volumi del
Sistema di politica positiva. Morirà per un'emorragia interna nel 1857.
Comte pensava che l'illuminismo aveva svolto un ruolo importante poiché
aveva demolito la società feudale, i suoi valori…. Considerava perciò
l'illuminismo e la rivoluzione utili fasi distruttive dell'ancient regime.
L'illuminismo ha però lasciato a metà il suo compito, perché non ha
creato una mentalità alternativa. Comte vede il positivismo come quel
sistema di valori idonei a creare una cultura per la società che si
andava realizzando nell'800.
"CORSO DI FILOSOFIA POSITIVA"
Analizza la legge dei 3 stadi, che esiste in ogni forma sia di conoscenza
sia di sviluppo individuale:
Stadio teologico: è quello stadio in cui l'uomo, non sapendo dare delle
spiegazioni plausibili, spiega un evento attraverso forze soprannaturali.
Per esempio il fatto che i terremoti e le alluvioni erano scatenate dagli
dei irati con gli uomini. Questo stadio corrisponde alla fase del bambino
piccolo. Se un bambino sbatte contro a un tavolo dice che il tavolo è
cattivo. È una fase primitiva.
Stadio metafisico: in questo stadio i fatti naturali vengono spiegati
mediante teorie astratte che non hanno un riscontro sperimentale. Dicevano
che una certa pianta faceva dormire perché aveva la "vis dorimitiva".
È uno stadio adolescenziale della conoscenza. Così come l'adolescente
tende a non avere la mezza misura (tutto è bianco o nero) così la
conoscenza metafisica non tiene conto della complessità reale, è perciò
astratta.
Stadio scientifico o positivo: è la conoscenza che parte dalle
osservazioni e si fonda su ciò che è osservabile e sperimentabile. È la
vita adulta, la persona razionale.
L'idea di Comte è quella che ogni scienza sia giunta allo stadio positivo
in diverse epoche: l'astronomia nel '500, la fisica con Newton, poi la
Chimica e la biologia.
La sociologia non ha ancora raggiunto lo stadio scientifico positivo, ma
è ancora a quello metafisico.
Come Aristotele considerava la logica lo strumento comune a tutte le
scienze, per Comte è la matematica che viene utilizzata come metodo per
tutte le scienze.
C'è poi una ulteriore classificazione:
Scienze dei corpi bruti: astronomia, fisica, chimica.
Scienze dei corpi organizzati: fisiologia (biologia) e sociologia.
Questa classificazione ha un criterio di complessità crescente e un
ordine storico. Le scienze più complesse richiedono un maggiori numero di
principi per svolgere il loro potere esplicativo; inoltre pervenute allo
stadio positivo dopo quelle più semplici. Più si va nel complesso, più
la complessità rende meno semplice riuscire a definire le leggi generali.
Per Comte le leggi che riguardano la complessità possono essere due:
Biologia: studia i viventi in quanto organo o insieme di organi
fisiologici.
Sociologia: studia la complessità dal punto di vista culturale o
spirituale e i rapporti tra gruppi sociali, classi…
La psicologia per Comte dovrebbe essere studiata in parte dalla biologia e
in parte dalla sociologia. La biologia per l'analisi delle funzioni
cognitive in quanto determinato dalla struttura del cervello, la
sociologia che studia l'influenza della società sull'agire umano.
Siccome Comte vuole ridurre tutto a scienza, tutto ciò che riguarda
l'uomo può essere soggetto solo a due scienze, la biologia e la
sociologia.
Il positivismo nasce in un periodo in cui 4 di queste 5 scienze hanno
raggiunto lo stadio positivo, perciò il compito dei positivisti è quello
di trasformare la sociologia in scienza.
La Sociologia si articola in Statica sociale e Dinamica sociale
La statica sociale individua le leggi che regolano le condizioni di
equilibrio (rapporto fra classi sociali, lotte sindacali) senza le quali
la società non starebbe in piedi.
La dinamica sociale studia le leggi che regolano il cambiamento, perché
la società non è mai statica. Per Comte un continuo progresso
caratterizza l'evoluzione sociale (lenta o rapida che sia).
L'oggetto della dinamica sociale è il rapporto tra potere temporale e
spirituale.
Nella società medioevale c'era la suddivisione tra potere dell'imperatore
(temporale) e del Papa (spirituale). In quest'epoca c'era un certo
equilibrio tra i due poteri, che non si scontravano. Momenti di scontro ci
sono stati, ma in complesso si ha comunque una cooperazione fra i due che
consenta alla società di progredire.
Nella società attuale il potere temporale spetta agli industriali
(imprenditori) e ai tecnici, mentre quello spirituale spetta agli
scienziati (filosofi).
Comte dice che il potere temporale è dato da chi ha i mezzi economici
(organizzazione della produzione). I tecnici da chi traggono i valori, i
fini, gli orientamenti? Potrebbero anche non averli, ma se non c'è un
vero potere spirituale degli scienziati (quindi filosofi) che guida il
potere temporale, la parola passerebbe alla forza, con danno di tutti. Si
arriva alla guerra e al conflitto nel caso in cui non si crea un potere
spirituale forte, e si rischia quindi che questo potere sia preso dai
militari.
Più potere spirituale c'è, meno guerre ci sono.
Oggi la scienza è andata a sostituire la religione nel suo ruolo guida e
questa convinzione la troviamo molto diffusa nel senso comune attuale.
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