La pedagogia per il suo
statuto epistemologico promuove e comporta la crescita: è intreccio tra
la possibilità del presente e la proiezione verso il futuro. Da questo
punto di vista Brescia rappresenta un contesto particolarmente virtuoso
e creativo, un laboratorio di democrazia e pedagogia: una
comunità che permette ai suoi cittadini non solo di usufruire di servizi,
ma anche di costruire e vivere luoghi di partecipazione. E' questa la
convinzione di fondo che motiva e anima il libro.
Antonio Molinari ripercorrere le radici storiche del rapporto tra
pedagogia e politica (a partire dalla democrazia ateniese del V secolo a.
c.) con lo scopo di fornire alcuni punti di riferimento per la
comprensione delle esperienze laboratoriali contenute nella seconda parte
del libro. Con notevole capacità di sintesi e rigore argomentativo,
Molinari mostra l'evoluzione del rapporto tra educazione e democrazia,
richiamando il pensiero di Aristotele, S. Tommaso, More, Campanella,
Rousseau, Kant, Durkheim e Marx. Per l'Italia del Novecento si sofferma su
Croce, Gentile e Gramsci.
Il personalismo cristiano (Maritain e Mounier) e la pedagogia di Dewey
e Freire sono i riferimenti fondanti la sua ricostruzione, finalizzata
alla chiarificazione del concetto di cittadinanza attiva. Educare alla
cittadinanza significa promuovere l’uguaglianza e progettare politiche e
interventi educativi in grado di rimuovere gli ostacoli che impediscono la
partecipazione.
Emilio Del Bono illustra l'esperienza di Brescia, partendo dallo Statuto
del Comune che prevede di favorire la partecipazione di tutti i
cittadini alla vita politica, di promuovere lo sviluppo del volontariato e
sollecita “il concorso di soggetti privati alla promozione di un
progresso economico rispettoso dell’interesse generale e compatibile con
la salvaguardia dell’ambiente”. Lo Statuto precisa che il Comune
“elabora e realizza la programmazione mediante la partecipazione
democratica dei cittadini, enti, associazioni ed organizzazioni sindacali
dei lavoratori, degli utenti e dei datori di lavoro”. In coerenza
con questi obiettivi, il Comune di Brescia ha istituito le Consulte
(per la Pace e per l'ambiente) gli Osservatori e il Consiglio
comunale dei ragazzi.
Gli Osservatori sono dei veri e propri tavoli di confronto e di
acquisizione di informazioni su temi di natura ambientale e urbanistica.
Sono luogo di mediazione alta tra gli interessi della popolazione quelli
degli insediamenti produttivi e sono stati spesso uno strumento decisivo
per far maturare decisioni, poi assunte dal Comune. Il Comune di Brescia
ha istituito sei Osservatori strategici: Aria Bene comune, Acqua Bene
comune, Alfa Acciai, Ori Martin, Caffaro e Termoutilizzatore.
Infine Del Bono si sofferma ampiamente sui Consigli di Quartiere e
sui Punti Comunità, strutture portanti della partecipazione dei
cittadini alla cosa pubblica. In particolare i CdQ sono stati una scelta
coraggiosa dell'Amministrazione da lui guidata, dopo che il Parlamento
aveva abolito le Circoscrizioni per le città con meno di 250 mila
abitanti.
Emilio Del Bono,
Antonio Molinari, Democrazia è pedagogia. Brescia: laboratorio di
progettazione partecipata, prefazione di Pierluigi Malavasi, ed.
Pensa, Lecce 2024, pp. 181.
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