Battaglie Sociali, periodico delle ACLI bresciane, marzo 2025, pag. 24

 

Democrazia è pedagogia

recensione al libro di Antonio Molinari e Emilio Del Bono

Maurilio Lovatti

 

 

La pedagogia per il suo statuto epistemologico promuove e comporta la crescita: è intreccio tra la possibilità del presente e la proiezione verso il futuro. Da questo punto di vista Brescia rappresenta un contesto particolarmente virtuoso e creativo, un laboratorio di democrazia e pedagogia: una comunità che permette ai suoi cittadini non solo di usufruire di servizi, ma anche di costruire e vivere luoghi di partecipazione. E' questa la convinzione di fondo che motiva e anima il libro.
Antonio Molinari ripercorrere le radici storiche del rapporto tra pedagogia e politica (a partire dalla democrazia ateniese del V secolo a. c.) con lo scopo di fornire alcuni punti di riferimento per la comprensione delle esperienze laboratoriali contenute nella seconda parte del libro. Con notevole capacità di sintesi e rigore argomentativo, Molinari mostra l'evoluzione del rapporto tra educazione e democrazia, richiamando il pensiero di Aristotele, S. Tommaso, More, Campanella, Rousseau, Kant, Durkheim e Marx. Per l'Italia del Novecento si sofferma su Croce, Gentile e Gramsci.
Il personalismo cristiano (Maritain e Mounier) e la pedagogia di Dewey e Freire sono i riferimenti fondanti la sua ricostruzione, finalizzata alla chiarificazione del concetto di cittadinanza attiva. Educare alla cittadinanza significa promuovere l’uguaglianza e progettare politiche e interventi educativi in grado di rimuovere gli ostacoli che impediscono la partecipazione.
Emilio Del Bono illustra l'esperienza di Brescia, partendo dallo Statuto del Comune che prevede di favorire la partecipazione di tutti i cittadini alla vita politica, di promuovere lo sviluppo del volontariato e sollecita “il concorso di soggetti privati alla promozione di un progresso economico rispettoso dell’interesse generale e compatibile con la salvaguardia dell’ambiente”. Lo Statuto precisa che il Comune “elabora e realizza la programmazione mediante la partecipazione democratica dei cittadini, enti, associazioni ed organizzazioni sindacali dei lavoratori, degli utenti e dei datori di lavoro”. In coerenza con questi obiettivi, il Comune di Brescia ha istituito le Consulte (per la Pace e per l'ambiente) gli Osservatori e il Consiglio comunale dei ragazzi.
Gli Osservatori sono dei veri e propri tavoli di confronto e di acquisizione di informazioni su temi di natura ambientale e urbanistica. Sono luogo di mediazione alta tra gli interessi della popolazione quelli degli insediamenti produttivi e sono stati spesso uno strumento decisivo per far maturare decisioni, poi assunte dal Comune. Il Comune di Brescia ha istituito sei Osservatori strategici: Aria Bene comune, Acqua Bene comune, Alfa Acciai, Ori Martin, Caffaro e Termoutilizzatore.
Infine Del Bono si sofferma ampiamente sui Consigli di Quartiere e sui Punti Comunità, strutture portanti della partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica. In particolare i CdQ sono stati una scelta coraggiosa dell'Amministrazione da lui guidata, dopo che il Parlamento aveva abolito le Circoscrizioni per le città con meno di 250 mila abitanti.

 

Emilio Del Bono, Antonio Molinari, Democrazia è pedagogia. Brescia: laboratorio di progettazione partecipata, prefazione di Pierluigi Malavasi, ed. Pensa, Lecce 2024, pp. 181.

 

 

Battaglie Sociali, marzo 2025, pag. 24

 

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