Maurilio Lovatti
Il vecchio di San Lorenzo
Europa edizioni, Roma 2020, pag. 315, € 15,90
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Roberto
Rossini Roma blues
Maurilio Lovatti è ormai uno scrittore a tutto tondo. Ricostruisce la
storia del Novecento - dalla storia locale a quella nazionale, da mons.
Tredici a Paolo VI - e inventa storie per il nostro secolo. Questa storia è
gialla, è inventata ma sembra vera.
Questa storia parte dall'omicidio di un
innocuo vecchietto nel quartiere di San Lorenzo per dipanarsi in una fitta
trama ordita da personaggi di una Roma che ricorda la serie Suburra e una
Roma che ancora vive come incubo quegli anni Settanta dove si rapivano i
ricchi – si cita anche Paul Getty, rapito nella centralissima piazza
Farnese – e si cambiava identità. È il lato oscuro di una città che si
presenta come molto reale, percorsa da segreti, bugie e ritagli di giornale.
È talmente reale che ci si scopre ad andare su Google maps per vedere dove
il commissario Aronica – primo poliziotto Asperger - incontra Elena, la
giovane e sfrontata protagonista femminile, dove si colloca la chiesa e la
casa del notaio. Tra baracche nella periferia romana e librerie caffè nei
pressi dell'università, tra spiagge di luna piena e archivi ministeriali,
si intrecciano storie tristi e disperate così come desideri e curiosità
dalle imprevedibili conseguenze. Una storia blues, insomma.
Maurilio combina tutti questi elementi con il gusto di realizzare una grande
trama gialla, una storia che nasce dai tanti fili che disegnano la vita dei
singoli personaggi, le loro imprevedibili decisioni e i loro piani più o
meno loschi.
Caro Maurilio, grazie perché mi hai fatto passare qualche ora di piacevole
suspance, di quelle in cui vai avanti a leggere per confermare una tua
intuizione o – al contrario – perché non riesci proprio a capire cosa
c'è “dietro”. Maurilio, aspetto la tua prossima mossa. Nell'attesa mi
dedico ad altre situazioni... gialle, magari meno pericolose ma ugualmente
misteriose...
15
dicembre 2020
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