A oltre
cinque anni di distanza, come possiamo valutare gli effetti dell'enciclica Laudato
sì? Sul piano culturale è cresciuta la consapevolezza dell'emergenza
ambientale. I giovani sono diventati in tante realtà protagonisti nel
generare un cambiamento di mentalità. Non mi riferisco solo ai momenti più
eclatanti (come Greta Thunberg e il movimento Friday for Future) ma
anche alle piccole realtà che non fanno notizia. In molte scuole superiori
l'enciclica è stata studiata e discussa. In varie parrocchie e diocesi
l'educazione ambientale è divenuta parte integrante della catechesi e delle
omelie. A livello internazionale si è rafforzata la consapevolezza dei
governi (Trump a parte, ma per fortuna non è stato rieletto) a rafforzare
gli accordi per la riduzione delle emissioni.
Adesso, col governo Draghi, anche l'Italia può svolgere un ruolo più
incisivo nelle politiche ambientali. L'istituzione del Ministero per la
transizione ambientale non è solo un'alchimia di governo: unire le
competenze dell'ambiente a quelle dell'approvvigionamento energetico può
favore una maggiore efficacia nelle politiche ambientali.
La partita decisiva si giocherà sulla capacità di spesa dei fondi europei.
La lotta ai cambiamenti climatici, a cui verrà riservato il 30% dei fondi
europei (la più alta percentuale di sempre per il bilancio dell'UE) può
diventare davvero significativa. L'obiettivo europeo è arrivare a tagliare
del 55% le emissioni entro il 2030. La possibilità di investire cospicue
risorse nell'ambiente e per la riduzione dell'uso di fonti d'energia non
rinnovabili o ad alta emissione ora è realistica.
Bloccare definitivamente l'uso del carbone e diminuire significativamente
quello degli altri combustibili fossili, incentivare le fonti rinnovabili,
ridurre la dispersione termica degli edifici tramite il bonus fiscale del
110%, costruire rapidamente nuove linee ferroviarie ad alta velocità per
ridurre il trasporto aereo e autostradale, incrementare decisamente il
riciclo dei rifiuti e chiudere per sempre le discariche: tutti questi
obiettivi che solo un paio di anni fa sembravano incerti e lontani, adesso
sono potenzialmente più vicini.
La nostra pubblica amministrazione sarà in grado di spendere questi fondi
nei tempi stretti dettati dalla UE? Faremo a tempo a bloccare il
riscaldamento globale prima che diventi irreversibile? E' una sfida
impegnativa, che richiede il contributo di tutti. Anche i piccoli gesti
quotidiani (evitare sprechi, riciclare correttamente i rifiuti, usare l'auto
solo quando è necessario, ecc.) sono utili a favorire l'impegno collettivo
per difendere il creato.
|