La mancanza
di pioggia nelle nostre estati sempre più calde (a causa del riscaldamento
globale del pianeta) fa emergere periodicamente il problema della siccità.
Una delle cause principali della scarsità d'acqua è la dispersione delle
reti idriche, cioè la differenza tra l'acqua immessa in rete e quella che
arriva ai contatori degli utenti. Un recente studio individua la perdita
media delle reti bresciane, esclusa la Val Camonica, in circa il 40%,
superiore alla media nazionale (circa 36%). Ovviamente i dati medi dicono
poco: ad esempio a Cosenza la dispersione è il 77%, a Roma il 43%, a
Milano, la più virtuosa delle grandi città, il 12,2%. Per correttezza va
detto che i dati nazionali talvolta sono approssimativi e non sempre del
tutto omogenei. Anche nel bresciano i dati sono molto divergenti: 38 paesi
sprecano oltre il 50% dell'acqua, mentre 39 meno del 30% e la città si
attesta attorno al 22%.
La causa principale della dispersione è la scarsa manutenzione delle reti,
ma influiscono anche l'eterogeneità dei materiali usati per le tubature, lo
sviluppo spesso caotico delle reti stesse e, nelle zone non pianeggianti,
l'elevata pressione dell'acqua, necessaria per raggiungere tutte le utenze,
ma che favorisce le perdite. In una fase in cui lo Stato e gli enti pubblici
hanno scarsità di fondi per investimenti, si può capire perché le
manutenzioni siano ridotte all'osso. Ma se risparmiare sulle manutenzioni
può avere un senso nel breve periodo, come può avvenire anche nelle nostre
abitazioni, alla lunga crea un circolo vizioso e danni enormi: più le
manutenzioni sono rinviate, più costeranno in futuro e maggiore sarà lo
spreco d'acqua. Gli investimenti per mantenere e rinnovare le reti idriche
devono diventare una priorità per gli enti locali, perché l'acqua è un
bene vitale a cui i cittadini hanno diritto. Ma affinché le manutenzioni
siano efficaci, è necessario in primo luogo conoscere più in dettaglio
dove avvengono le perdite: i dati globali delle reti sono poco indicativi.
Il primo investimento urgente consiste nell'approntare un monitoraggio
dettagliato delle perdite per poter poi intervenire in modo mirato, nei
tratti in cui la dispersione è maggiore.
Anche noi cittadini possiamo collaborare a ridurre gli sprechi. Ad esempio,
usare le lavatrici a pieno carico, tener chiuso il rubinetto mentre ci
laviamo i denti, preferire la doccia al bagno in vasca, stare attenti a non
sprecare acqua nel lavaggio di cortili e terrazze, ridurre il ricambio
d'acqua delle piscine, per chi le possiede, e così via.
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