Roberto
Moreni, commissario straordinario del sito di bonifica della Caffaro, ha
annunciato nei giorni scorsi le sue dimissioni, che diventeranno effettive
solo tra sei mesi, per non causare danni ai procedimenti di risanamento dal
PCB. Moreni si è dimesso in polemica con il Ministero dell'Ambiente,
lamentando sia l'esigua assegnazione di fondi governativi per la bonifica,
sia soprattutto la scarsità di poteri attribuita al commissario, che può
solo proporre interventi e iniziative su aree private, ma non può
deliberare nulla senza preventiva autorizzazione ministeriale. Moreni accusa
pure l'assessore regionale Terzi per non aver accettato la proposta di
circoscrivere il sito di bonifica, che avrebbe consentito interventi più
efficaci, mentre non ha nulla da rimproverare all'Amministrazione comunale,
che ha fatto tutto il possibile.
Pochi giorni dopo l'annuncio delle dimissioni, il Ministero ha reso
disponibili altri 1,7 milioni di euro, portando così il totale dei fondi
disponibili a quasi 20 milioni (compresi gli stanziamenti comunali e
regionali) sempre molto pochi rispetto alle necessità.
Questa vicenda ci rammenta la gravità della situazione ambientale della
nostra città: per un'efficace e completa bonifica dal PCB ci vorrebbero
risorse ingentissime, inimmaginabili in questa situazione di crisi economica
e di restrizioni al bilancio dello Stato. Per la tutela della salute
pubblica è auspicabile che l'ASL bresciana avvii un monitoraggio
epidemiologico per fornire un quadro veritiero della dimensione del rischio
sanitario che incombe sulla popolazione bresciana, tenendo presente la
tendenza emersa dai dati dell'Istituto Superiore di Sanità sull'aumento
delle patologie cancerogene a Brescia più che nelle altre città
industriali italiane.
Di fronte alle preoccupazioni per la salute dei cittadini, le forze
politiche bresciane dovrebbero agire di concerto per ottenere più impegno e
più fondi dallo Stato e dalla Regione. Invece sta accadendo decisamente il
contrario. Hanno stupito le durissime critiche dei rappresentanti del
centro-destra nei confronti dell'Amministrazione comunale, che pure in
questi anni ha avviato le bonifiche di aree verdi e di giardini scolastici
dal PCB, oltre alla progettazione di un intervento urgente per mettere in
sicurezza il sito industriale per evitare di contaminare la falda acquifera,
dopo che nei cinque anni della precedente Amministrazione, nulla era stato
fatto (e, anzi, 1,5 milioni di euro stanziati dal Ministero erano stati
persi perché non utilizzati). Verrebbe da esclamare: da che pulpito viene
la predica!
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