La
pubblicazione della classifica degli ecosistemi urbani compilata da
Legambiente non lascia tranquilli: Brescia è al 79° posto (su 104
capoluoghi) ed è risalita solo di un posto rispetto allo scorso anno. E'
pur vero che la classifica non è del tutto attendibile, poiché non sono
stati computati gli indici delle energie rinnovabili e il tasso degli
incidenti stradali, ma la situazione rimane grave e preoccupante.
Le criticità più rilevanti riguardano l'inquinamento dell'aria e in
particolare le emissioni pericolose, come il biossido d'azoto e le polveri
sottili, dove Brescia è al 74° posto in Italia e quindi tra le più
inquinate e pericolose per la salute. L'altro indice molto negativo è la
raccolta differenziata dei rifiuti, dove Brescia è ferma al 37,1%, che ci
pone al 66° posto. Ancora peggio va per la produzione di rifiuti, poiché
con 705,3 Kg annui per abitante siamo addirittura al 91° posto! Ci sono
anche degli indicatori incoraggianti: Brescia è al primo posto tra le
città medie per il trasporto pubblico, per il numero di passeggeri
trasportati in rapporto agli abitanti. Buona anche la presenza di piste
ciclabili (23° posto) e la moderata dispersione d'acqua nella rete idrica
(29° posto), anche se il consumo d'acqua per abitante rimane molto alto,
pari a 177 litri al giorno per persona.
Non si può negare che negli ultimi anni ci sia stata una significativa
inversione di tendenza nelle politiche ambientali, soprattutto rispetto alla
grave inerzia del periodo 2008-2013.
In
particolare sono partiti i primi lavori di bonifica dei suoli inquinati da
PCB, è stato risolto il grave problema del cromo esavalente (cancerogeno)
che era presente nell'acqua potabile in misura preoccupante per la salute e
infine sono state dimezzate le aree edificabili, riducendo il consumo di
suolo.
Ma per spiccare un deciso salto in avanti in classifica non basta certo
l'impegno degli enti locali. E' necessario che tutti noi cittadini ci
sforziamo di condurre uno stile di vita più rispettoso dell'ambiente in
tante piccole scelte quotidiane, come riciclare più accuratamente i rifiuti
solidi urbani o usare meno l'automobile, preferendo la bicicletta o i mezzi
pubblici. E' auspicabile in questa direzione un serio impegno educativo, da
parte non solo delle scuole e delle famiglie. Anche le comunità
parrocchiali sono chiamate ad uno sforzo educativo, proprio sulla base della
recente enciclica Laudato sì, lodata e apprezzata da tutti, ma che
rischia di rimanere inattuata anche nelle comunità ecclesiali.
|