Emilio Del Bono, sindaco di
Brescia, parlando alla festa di Radio Onda d'Urto, di fronte ad una folla
straripante, ha precisato le linee d'intervento del Comune per affrontare il
gravissimo inquinamento da PCB. Incalzato dall'ambientalista Marino
Ruzzenenti, ha confermato l'estrema gravità della situazione ambientale
della città: nell'area Caffaro, la concentrazione di diossine è di 3.000
nanogrammi, mentre il punto più inquinato a Taranto, attorno all'Ilva, ve
ne sono 10,3. All'interno dell'industria pugliese il valore massimo è 351;
all'interno della fabbrica di via Milano, a Brescia, se ne sono rilevati
325.000. Ma mentre l'Ilva è un caso europeo, di Brescia se ne parla poco. I
dati bresciani sono addirittura peggiori di quelli vietnamiti, dove durante
la guerra a cavallo degli anni '70 sono stati sparsi dall'esercito americano
360 chilogrammi di diossina.
Il Sindaco ha annunciato che sono state avviate le procedure per la bonifica
di tutti i giardini pubblici: il parco di via Nullo e il parco Passo Gavia,
il campo Calvesi (che è l'unica struttura per l'atletica), i parchi di via
Livorno e via Parenzo, la scuola Deledda. Il comune stanzierà ogni anno
risorse nel bilancio per le bonifiche. Ma non basta. I soldi necessari alla
completa bonifica sono parecchi, circa 1,5 miliardi di euro secondo l'Ispra.
Una cifra inarrivabile per il Comune e poiché dal ministero arrivano solo
briciole, per il Sindaco c'è la necessità di bussare a Bruxelles, ma anche
di sperimentare tecniche di bonifica innovative. Finora, infatti, si è solo
asportata terra inquinata, ma questo è enormemente costoso e pone anche il
problema che l'inquinamento è solo spostato, per quanto in qualche
discarica. Brescia potrà diventare il luogo dove sperimentare a livello
mondiale nuove modalità. La scienza può dare una mano. C'è poi il tema
enorme della fabbrica di via Milano: per ora si lavora per evitare che la
Caffaro Brescia se ne vada e scarichi i costi dell'emungimento dell'acqua
sul Comune. Ma poi bisognerà anche iniziare a ragionare, "da un punto
di vista urbanistico ed economico, di cosa fare di quell'area, una
"bomba ambientale" a due passi dal centro".
Insomma, dopo 5 anni di immobilismo assoluto, in pochi mesi c'è stata una
radicale inversione di tendenza, caratterizzata da chiarezza e impegni
precisi, con la disponibilità dell'amministrazione ad ascoltare i gruppi
ambientalisti e ad affrontare con decisione l'emergenza, senza minimizzare.
Il fatto che il Sindaco sia uscito tra gli applausi convinti di un pubblico
potenzialmente ostile, ne è eloquente conferma.
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