Egr. Direttore,
non credevo ai miei occhi quando ho letto, a pag. 5 della Voce del 3
gennaio, la seguente frase relativa alle primarie del PD: "In molti
hanno sottolineato come la tornata del 29 dicembre abbia (almeno a Brescia e
in Lombardia) inferto un duro colpo alla componente cattolica del PD. Un
colpo testimoniato a Brescia dal flop di Guido Galperti, ultimo classificato
nella corsa a sette..."
Mi sembra che tale giudizio, oltre a non essere vero, almeno per Brescia e
provincia, possa fuorviare il lettore. La "componente cattolica"
del PD invece si è ulteriormente rafforzata: infatti tra i primi 4
preferenziati, ben 3 -pari al 75%- sono cattolici praticanti (Paolo Corsini,
Alfredo Bazoli e Marina Berlinghieri), ben inseriti nel mondo cattolico
bresciano. La Berlinghieri è addirittura insegnante di religione cattolica!
La presenza rilevante dei cattolici nel PD bresciano era già comunque ben
nota: si pensi ad esempio che la grande maggioranza degli attuali
consiglieri di Circoscrizione del PD proviene dalle parrocchie.
La cosa non mi stupisce: il programma del PD mi sembra il più vicino ai
valori della giustizia sociale, dell'ambiente e del lavoro indicati dalla
dottrina sociale della Chiesa. Non va dimenticato inoltre che il PD è
l'unico, tra i partiti tradizionali, a lasciar scegliere i propri
parlamentari agli elettori tramite le primarie, mentre quelli degli altri
partiti sono scelti dalle segreterie o dai leader degli stessi.
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