Don
Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità della diocesi di
Milano, parlando a centinaia di studenti dei licei Leonardo e Copernico, ha
posto l'accento sul sentimento d'indignazione. I giovani hanno tutto il
diritto d'indignarsi - ha detto - per le tonnellate di cibo che vengono
sprecate quando c'è chi muore di fame, per l'enormità dei guadagni di
qualcuno, mentre la povertà cresce e i giovani non trovano lavoro, per lo
sfruttamento della prostituzione, per l'intolleranza verso gli stranieri,
per le ferite all'ambiente, solo per citare alcuni temi che ha trattato.
Non posso fare a meno di provare la stessa indignazione quando prendo in
considerazione gli indicatori ambientali urbani della nostra città: Brescia
è sempre meno ecocompatibile.
L'aria è inquinata: nel 2010 i giorni di polveri fuori dai limiti sono
stati 89, e ben 113 nel 2011, a fronte del limite di 35 posto dalla
Comunità Europea a tutela della salute. I pubblici poteri sono stati
pressoché inerti nel contrastare il fenomeno, anzi hanno perfino dimezzato
le centraline per il monitoraggio dell'inquinamento (2 ogni centomila
abitanti, contro 4 nel 2000)!
La produzione dei rifiuti è salita nel 2010 a 749,8 Kg per abitante, mentre
nel 2009 era a 729, contro la media nazionale di 609,5. La percentuale di
riciclo rimane molto bassa, da anni è ferma attorno al 40%, tra le meno
virtuose nel Nord Italia (anche se al Sud abbiamo anche città sotto il
20%).
Più preoccupante ancora è la situazione dei trasporti. Diminuiscono i
passeggeri del trasporto pubblico (173,5 passeggeri/anno per abitante nel
2010, contro una media nazionale di circa 228), mentre cresce l'uso
dell'auto e conseguentemente aumenta l'inquinamento dell'aria: abbiamo circa
660 vetture ogni mille abitanti. Da gennaio del prossimo anno entra in
esercizio la metropolitana leggera, che potrebbe consentire una qualche
riduzione del trasporto privato. Il timore è che serva a poco, perché non
è stata ridisegnata in tempo la rete dei bus, e perché vengono
continuamente prese delle decisioni, come il parcheggio sotto il Cidneo, che
ne ridurranno l'uso, col rischio di generare un circolo vizioso: pochi
passeggeri, necessità di alzare le tariffe, calo ulteriore dei passeggeri,
ecc.
Se gli amministratori locali devono vergognarsi per come hanno affrontato la
questione ambientale, mettendo sempre più a repentaglio la salute pubblica,
anche noi cittadini non possiamo limitarci alle lamentele, ma abbiamo il
dovere di contribuire coi nostri comportamenti quotidiani alla tutela
dell'ambiente.
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