La voce del popolo, 1 novembre 2012, pag. 6

OPINIONI

 

 

 

Ambiente

Il diritto di indignarsi

 

di Maurilio Lovatti 

 

 

Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità della diocesi di Milano, parlando a centinaia di studenti dei licei Leonardo e Copernico, ha posto l'accento sul sentimento d'indignazione. I giovani hanno tutto il diritto d'indignarsi - ha detto - per le tonnellate di cibo che vengono sprecate quando c'è chi muore di fame, per l'enormità dei guadagni di qualcuno, mentre la povertà cresce e i giovani non trovano lavoro, per lo sfruttamento della prostituzione, per l'intolleranza verso gli stranieri, per le ferite all'ambiente, solo per citare alcuni temi che ha trattato.
Non posso fare a meno di provare la stessa indignazione quando prendo in considerazione gli indicatori ambientali urbani della nostra città: Brescia è sempre meno ecocompatibile.
L'aria è inquinata: nel 2010 i giorni di polveri fuori dai limiti sono stati 89, e ben 113 nel 2011, a fronte del limite di 35 posto dalla Comunità Europea a tutela della salute. I pubblici poteri sono stati pressoché inerti nel contrastare il fenomeno, anzi hanno perfino dimezzato le centraline per il monitoraggio dell'inquinamento (2 ogni centomila abitanti, contro 4 nel 2000)!
La produzione dei rifiuti è salita nel 2010 a 749,8 Kg per abitante, mentre nel 2009 era a 729, contro la media nazionale di 609,5. La percentuale di riciclo rimane molto bassa, da anni è ferma attorno al 40%, tra le meno virtuose nel Nord Italia (anche se al Sud abbiamo anche città sotto il 20%).
Più preoccupante ancora è la situazione dei trasporti. Diminuiscono i passeggeri del trasporto pubblico (173,5 passeggeri/anno per abitante nel 2010, contro una media nazionale di circa 228), mentre cresce l'uso dell'auto e conseguentemente aumenta l'inquinamento dell'aria: abbiamo circa 660 vetture ogni mille abitanti. Da gennaio del prossimo anno entra in esercizio la metropolitana leggera, che potrebbe consentire una qualche riduzione del trasporto privato. Il timore è che serva a poco, perché non è stata ridisegnata in tempo la rete dei bus, e perché vengono continuamente prese delle decisioni, come il parcheggio sotto il Cidneo, che ne ridurranno l'uso, col rischio di generare un circolo vizioso: pochi passeggeri, necessità di alzare le tariffe, calo ulteriore dei passeggeri, ecc.
Se gli amministratori locali devono vergognarsi per come hanno affrontato la questione ambientale, mettendo sempre più a repentaglio la salute pubblica, anche noi cittadini non possiamo limitarci alle lamentele, ma abbiamo il dovere di contribuire coi nostri comportamenti quotidiani alla tutela dell'ambiente.

 

Maurilio Lovatti

 

 

La voce del popolo, 1 novembre 2012, pag. 6

 

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