Il comune
di Brescia spende 7 milioni di euro l'anno per l'illuminazione pubblica. E'
una cifra che fa riflettere. Ha senso illuminare perfettamente le strade e i
parchi in piena notte, quando non c'è nessuno in giro, salvo pochi
nottambuli che scambiano la notte per il giorno? Qui il problema non è
politico o economico, ma investe la mentalità diffusa e le nostre
aspettative: strade semibuie nel cuore della notte ci darebbero una
percezione d'insicurezza. E d'altro lato una semplice riduzione
dell'illuminazione non comporterebbe un significativo beneficio ambientale
se nello stesso tempo non ci abituassimo a usare maggiormente lavatrici e
lavastoviglie nelle ore notturne, quando il fabbisogno di corrente per
l'apparato industriale è molto ridotto.
E' proprio vero: molte ferite ambientali (non tutte) potrebbero essere
attenuate o eliminate tramite una conversione della mentalità. Avanzo una
proposta provocatoria: tutti noi siamo abituati in quaresima ad osservare i
giorni di magro (in teoria tutto l'anno, ma è praticamente caduto in
disuso). Come ci ricordano i vescovi "il digiuno e l'astinenza
appartengono, da sempre, alla vita e alla prassi penitenziale della Chiesa:
rispondono, infatti, al bisogno permanente del cristiano di conversione al
regno di Dio, di richiesta di perdono per i peccati, di implorazione
dell'aiuto divino, di rendimento di grazie e di lode al Padre. Nella
penitenza è coinvolto l'uomo nella sua totalità […] l'uomo che tende al
possesso e al godimento dei beni e l'uomo che avverte l'esigenza di
solidarietà che lo lega a tutti gli altri uomini. Digiuno e astinenza non
sono forme di disprezzo del corpo, ma strumenti per rinvigorire lo spirito,
rendendolo capace di esaltare, nel sincero dono di sé, la stessa
corporeità della persona."
Allora mi domando: queste stesse finalità dell'astinenza dalle carni non
sarebbero meglio raggiunte se si accompagnassero al conseguimento di un bene
oggettivo come quello della salvaguardia del creato? Rinunciare a fare la
doccia in giorno su due, per chi è abituato a farla quotidianamente,
rinunciare ad usare l'automobile quando è possibile, andando a piedi, in
bici o coi mezzi pubblici, comportano un atteggiamento penitenziale, di
rinuncia, sacrificio e autocontrollo, come - o forse anche più - che
rinunciare alle carni il venerdì, ma in aggiunta contribuiscono a ridurre i
consumi e l'inquinamento, cioè a salvaguardare la natura che Dio ci ha
donato.
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