La voce del popolo, 17 novembre 2011, pag. 6

OPINIONI

 

 

 

Creato

Salvare le aree verdi

 

di Maurilio Lovatti 

 

 

Le alluvioni di queste settimane sono la disastrosa conseguenza di un indiscriminato consumo del territorio per le costruzioni e di una mancata gestione oculata dell'urbanistica. Molte tragedie e gravi danni si potrebbero evitare se gli enti locali limitassero le autorizzazioni a nuove costruzioni, imponessero norme di protezione per i terreni ad uso agricolo e incrementassero la disponibilità di aree verdi.
Noi fortunatamente, a Brescia, per la conformazione idrogeologica del territorio, non rischiamo inondazioni o gravi danni, anche in caso di precipitazioni intense ed abbondanti (che a causa del riscaldamento globale del pianeta saranno sempre più frequenti in futuro). Tuttavia non possiamo non farci carico del problema più generale del consumo indiscriminato del territorio. Viviamo in una delle regioni più congestionate d'Europa e con un inquinamento dell'aria tra i più gravi al mondo.
Il comune di Brescia dispone ancor oggi di circa 2120 ettari di terreno agricolo, pari a circa il 23% del territorio comunale. Se fosse attuato il Piano di Governo del Territorio (PGT) recentemente approvato dal consiglio comunale, le nuove edificazioni consumerebbero circa 143 ettari di terreno agricolo. In sé non è un valore enorme (è pari a circa il 7% delle attuali aree agricole), ma viene spontaneo domandarsi: possibile che con tutti gli appartamenti sfitti, gli edifici fatiscenti o non utilizzati, i capannoni artigianali o di piccole industrie sottoutilizzati o abbandonati, si debba necessariamente consumare ancora terreno agricolo? Se ogni 10 anni, ad ogni nuovo strumento urbanistico, si autorizzasse il consumo del 7% del territorio agricolo, non ci vuol molto a capire che nel giro di poco più di un secolo non ne rimarrebbe più nulla! Brescia è una città che esiste da oltre 2000 anni e non merita questo scempio! Costruire il più possibile aveva senso negli anni '50 e nei primi anni '60, quando mancavano case e c'era gente che ancora viveva in baracche sulle rive del Mella, ma non oggi!
Se poi si considera che il PGT conferma il progetto dello sciagurato e dispendioso parcheggio sotto il Cidneo, che favorirà l'accesso d'autovetture in città e danneggerà la futura metropolitana (con conseguente aumento dell'inquinamento) si ha l'impressione che gli attuali amministratori non abbiano per nulla a cuore la salvaguardia dell'ambiente e seguano logiche economiche ormai superate, che continuano a danneggiare e ferire il tessuto della città.

 

 

Maurilio Lovatti

 

 

La voce del popolo, 17 novembre 2011, pag. 6

 

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