Le
alluvioni di queste settimane sono la disastrosa conseguenza di un
indiscriminato consumo del territorio per le costruzioni e di una mancata
gestione oculata dell'urbanistica. Molte tragedie e gravi danni si
potrebbero evitare se gli enti locali limitassero le autorizzazioni a nuove
costruzioni, imponessero norme di protezione per i terreni ad uso agricolo e
incrementassero la disponibilità di aree verdi.
Noi fortunatamente, a Brescia, per la conformazione idrogeologica del
territorio, non rischiamo inondazioni o gravi danni, anche in caso di
precipitazioni intense ed abbondanti (che a causa del riscaldamento globale
del pianeta saranno sempre più frequenti in futuro). Tuttavia non possiamo
non farci carico del problema più generale del consumo indiscriminato del
territorio. Viviamo in una delle regioni più congestionate d'Europa e con
un inquinamento dell'aria tra i più gravi al mondo.
Il comune di Brescia dispone ancor oggi di circa 2120 ettari di terreno
agricolo, pari a circa il 23% del territorio comunale. Se fosse attuato il
Piano di Governo del Territorio (PGT) recentemente approvato dal consiglio
comunale, le nuove edificazioni consumerebbero circa 143 ettari di terreno
agricolo. In sé non è un valore enorme (è pari a circa il 7% delle
attuali aree agricole), ma viene spontaneo domandarsi: possibile che con
tutti gli appartamenti sfitti, gli edifici fatiscenti o non utilizzati, i
capannoni artigianali o di piccole industrie sottoutilizzati o abbandonati,
si debba necessariamente consumare ancora terreno agricolo? Se ogni 10 anni,
ad ogni nuovo strumento urbanistico, si autorizzasse il consumo del 7% del
territorio agricolo, non ci vuol molto a capire che nel giro di poco più di
un secolo non ne rimarrebbe più nulla! Brescia è una città che esiste da
oltre 2000 anni e non merita questo scempio! Costruire il più possibile
aveva senso negli anni '50 e nei primi anni '60, quando mancavano case e
c'era gente che ancora viveva in baracche sulle rive del Mella, ma non oggi!
Se poi si considera che il PGT conferma il progetto dello sciagurato e
dispendioso parcheggio sotto il Cidneo, che favorirà l'accesso
d'autovetture in città e danneggerà la futura metropolitana (con
conseguente aumento dell'inquinamento) si ha l'impressione che gli attuali
amministratori non abbiano per nulla a cuore la salvaguardia dell'ambiente e
seguano logiche economiche ormai superate, che continuano a danneggiare e
ferire il tessuto della città.
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