E'
chiamata Pacific Trash Vortex ed è stata scoperta nel 1988: una
gigantesca isola formata per oltre l'80% da rifiuti di plastica non
biodegradabili nel Nord dell'Oceano Pacifico, grosso modo tra la California
e il Giappone. Ha un diametro di circa 2500 chilometri ed è profonda
mediamente 30 metri; il peso dei rifiuti è stimato attorno ai 3 milioni di
tonnellate. Si è formata lentamente, dalla fine degli anni Cinquanta, a
causa delle correnti oceaniche che, per il loro moto rotatorio, hanno
determinato l'agglomerazione dei rifiuti provenienti dagli Stati Uniti. Per
la mancanza di vita questa superficie oceanica non è frequentata da
pescherecci e assai raramente è attraversata anche da altre imbarcazioni.
Nel mondo sono prodotti oltre 200 miliardi di chilogrammi l'anno di
plastica, dei quali solo il 5% è riciclato e il 10% finisce in mare. Il 70%
della plastica in mare va sul fondo degli oceani danneggiando la vita dei
fondali. Il resto continua a galleggiare. La maggior parte di questa
plastica è poco biodegradabile e finisce per sminuzzarsi in particelle
piccolissime, che finiscono nello stomaco di molti animali marini portandoli
ad una morte crudele. Quella che rimane si decomporrà solo tra centinaia
d'anni, provocando da qui ad allora danni alla vita marina, ma nel
frattempo, assieme ai rifiuti dispersi in mare dalle imbarcazioni, forma
quest'isola mostruosa. La plastica, oltre a causare danni diretti per
ingestione a delfini, tartarughe e altri grandi animali, frammentandosi è
ingerita da moltissimi organismi marini filtratori; così pericolosi
composti, come per esempio i policlorobifenili, possono entrare nella catena
alimentare e raggiungere l'uomo.
Recentemente nell'Oceano Atlantico, tra le Grandi Antille e le Azzorre, è
stata scoperta un'analoga isola di rifiuti di plastica, anche se di
dimensioni inferiori rispetto a quella del Pacifico.
E' da anni che questa situazione è conosciuta dagli esperti e i danni della
plastica sono ormai ben risaputi, tuttavia l'informazione al grande pubblico
è molto carente. Se provate a chiedere ai vostri conoscenti vi accorgerete
che la maggior parte delle persone ignora perfino l'esistenza di queste
isole di rifiuti! Eppure costituiscono un pericolo per la vita e una grave
deturpazione del Creato, che invece abbiamo il dovere di riconsegnare
intatto alle future generazioni. Tutti noi dovremmo sentire quindi più
forte il dovere di riciclare la plastica.
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