Pochi
conoscono il piccolo lago di Karachay, negli Urali del Sud in Russia, il
luogo più contaminato del mondo: basta soffermarsi un'ora sulle sue rive
per essere certi di morire. Nelle vicinanze di questo lago, vi è la
centrale atomica di Mayak, ora in gran parte dismessa e utilizzata per
lavorare le scorie radioattive. Si calcola che ospiti circa 36 milioni di mc
di liquidi radioattivi.
Il problema delle scorie è un difetto enorme delle centrali nucleari: tutte
le centrali attualmente in funzione, di seconda e terza generazione,
producono tonnellate di scorie radioattive che resteranno attive per un
periodo che va dai 20 mila ai 150 mila anni. Scorie completamente
ingestibili, poiché risulta materialmente impossibile determinare la
sicurezza dei siti di stoccaggio. Forse in futuro il problema sarà ridotto
con le centrali di quarta generazione, che però saranno realizzabili solo
dopo il 2040, quando si spera che la diffusione di fonti alternative renda
non indispensabile il nucleare.
Le quattro centrali che il governo vorrebbero costruire in Italia
utilizzeranno la tecnologia del reattore francese EPR, per il quale le
Agenzie per la sicurezza nucleare di Francia, Finlandia e Gran Bretagna
avevano individuato (nel 2009) problemi nei sistemi di sicurezza. Va inoltre
tenuto presente che Paesi avanzati, come la Germania, stanno gradualmente
uscendo dal nucleare e, anziché pensare a costruire nuove centrali, stanno
investendo massicciamente nelle fonti alternative.
La recente tragedia giapponese ha solo reso più evidente la pericolosità
delle centrali nucleari: in questi giorni, nel disperato tentativo di
evitare il disastro centinaia di uomini stanno sacrificando la loro vita.
Forse qualcuno può pensare che in Italia terremoti e ondate di
quell'entità sono alquanto improbabili, ma le minacce alla sicurezza
possono arrivare anche da altre cause, come attentati terroristici, che
purtroppo non si possono mai escludere del tutto. La sicurezza, la salute,
la vita delle persone sono valori non negoziabili: non possono essere
barattati per qualche (presunto) risparmio della bolletta energetica! Il
creato è "un giardino meraviglioso" che Dio ci ha donato e che
dobbiamo consegnare integro alle future generazioni: ogni contaminazione
irreversibile della natura è un crimine contro l'umanità.
Ogni centrale nucleare costerà circa 7 miliardi di euro: pensiamo a quanti
investimenti in fonti energetiche alternative si possono sviluppare con
questi fondi. L'Italia è idonea per la sua collocazione geografica a
produrre energia sfruttando il fotovoltaico, ma il governo dovrebbe almeno
evitare di tagliare gli incentivi!
Per fortuna il 12 giugno c'è il referendum: se tutti andremo a votare
(contribuendo al raggiungimento del quorum) potremo definitivamente
affossare questa folle, pericolosa intenzione di tornare al nucleare!
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