La Chiesa
Cattolica italiana ha celebrato il primo settembre la quarta Giornata per
la salvaguardia del creato. La Conferenza episcopale italiana ha deciso di
porre l'attenzione sul tema dell'aria, come bene indispensabile alla vita
di tutti.
Scrivono i Vescovi italiani:
"E' conseguenza del peccato se la rete delle relazioni con il
creato appare lacerata e se gli effetti sul cambiamento climatico sono
innegabili, se proprio l'aria - così necessaria per la vita - è
inquinata da varie emissioni, in particolare da quelle dei cosiddetti gas
serra. Se, però, prendiamo coscienza del peccato, che nasce da un
rapporto sbagliato con il creato, siamo chiamati alla "conversione
ecologica", secondo l'espressione di Giovanni Paolo II."
Anche con riferimento alle opinioni di alcuni scienziati, talvolta
riportate con risalto dai giornali, secondo le quali il riscaldamento
globale del pianeta è solo in piccola parte determinato dalle attività
umane, i Vescovi italiani affermano che il principio di precauzione
richiede comunque un'azione incisiva, vista l'ampiezza e la gravità delle
possibili conseguenze, anche laddove la certezza scientifica non fosse
completa. Una tempestiva riduzione delle emissioni di gas serra è una
precauzione necessaria a tutela delle generazioni future. Occorre, dunque,
un profondo rinnovamento del nostro modo di vivere e dell'economia,
cercando di risparmiare energia sia con una maggiore sobrietà nei consumi
(ad esempio nell'uso di automezzi privati, preferendo ove possibile i
mezzi pubblici o la bicicletta, e nel riscaldamento degli edifici,
ottimizzando l'uso dell'energia a partire dalla progettazione degli
edifici stessi) sia "valorizzando" le energie pulite e
rinnovabili e riciclando i rifiuti.
L'impegno per la tutela della stabilità climatica deve coinvolgere
l'intera umanità in una responsabilità comune, che implica anche una
grave questione di giustizia: a sopportarne le maggiori conseguenze sono
spesso le popolazioni a cui è meno imputabile il mutamento climatico.
Anche questo rende particolarmente importante la Conferenza sul clima, che
si svolgerà nel mese di dicembre a Copenaghen, nella quale la comunità
internazionale dovrà definire le linee di un'efficace azione di contrasto
del riscaldamento del pianeta per i prossimi decenni.
A questo proposito i Vescovi non hanno dubbi: occorrerà una chiara
disponibilità dei paesi più industrializzati all'assunzione di
responsabilità.
"Neppure il peso della crisi economico-finanziaria che investe
l'intera comunità internazionale può esonerare da una collaborazione
lungimirante per individuare e attivare misure efficaci a garantire la
stabilità climatica: è un passaggio cruciale per verificare la
disponibilità della famiglia umana ad abitare la terra secondo
giustizia."
Maurilio Lovatti
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