L'elezione
di Barack Obama a 44° Presidente degli Stati Uniti d'America riempie di
speranza la mente e il cuore di tutti coloro che si preoccupano per le
sorti del nostro pianeta, di che ritiene che l'emergenza ambientale sia
(insieme alla fame nel mondo) il più rilevante dramma del nostro tempo.
Se Obama manterrà fede alle promesse della campagna elettorale, il suo
governo attuerà una radicale svolta in campo energetico. L'attuale
modello di sviluppo americano, basato sul petrolio e sul nucleare, sarà
profondamente modificato: le fonti energetiche rinnovabili, in particolare
l'eolico e il solare, saranno molto sviluppate, con un investimento
complessivo di circa 150 miliardi di dollari. Il suo obiettivo dichiarato
è di raggiungere l'indipendenza degli USA dal petrolio e ridurre dell'80%
le emissioni dei gas inquinanti entro il 2050. Inoltre gli USA aderiranno
finalmente al protocollo di Kyoto.
Va osservato che le scelte ambientali costituiscono un fattore
indispensabile della nuova politica economica prospettata da Obama. Le
politiche liberiste e la deregulation voluta dall'Amministrazione Bush
(sia detto per inciso: il peggior Presidente americano dai tempi di
Herbert Hoover, 1929-32) sono una delle cause principali della attuale
grave crisi dell'economia mondiale. Per uscire da questa situazione, Obama
intende investire somme cospicue sull'ambiente, col duplice risultato di
ridurre l'inquinamento e di usare la crescita della domanda interna
determinata dagli investimenti pubblici come volano per rilanciare
l'economia. Si tratta in fondo di riproporre, aggiornandole, le strategie
del New Deal del presidente Roosevelt, anch'egli del Partito democratico,
che salvarono l'economia mondiale dopo il crollo di Wall Street
nell'ottobre del 1929.
Infatti, come insegnava l'economista Keynes, un qualsiasi investimento
pubblico provoca una crescita della domanda complessiva, e quindi
contribuisce al rilancio dell'economia a condizione che il deficit dello
Stato sia basso. Tuttavia c'è investimento e investimento. Spendere per
l'energia pulita, per ridurre l'inquinamento, significa investire anche
per le future generazioni, per evitare di consegnare loro un pianeta
irrimediabilmente degradato.
La speranza è che su questa linea gli USA possono trainare tutto il
pianeta. Si ripete spesso che per salvaguardare il creato serve il
responsabile impegno di noi tutti nelle scelte quotidiane: è
assolutamente vero. Ma sono anche indispensabili scelte lungimiranti della
politica: per questo l'elezione di Obama è una grande speranza per
l'umanità.
Maurilio Lovatti
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