Bresciaoggi sabato 18 giugno 1977, pag. 7

 

ECONOMIA E LAVORO

La legge numero 10 sul regime dei suoli

 Un'arma di controllo in mano ai comuni 

Ci si è avvicinati all’obiettivo di fornire poteri sempre più ampi agli enti pubblici in materia di sviluppo del tessuto urbano e del territorio in genere

 

 

 

Nel precedente articolo abbiamo esaminato la legge n. 10 per la parte attinente all'istituto della concessione e alla determinazione della quota da versare sulla base del costo di costruzione. Ma la legge sul regime dei suoli introduce altre norme urbanistiche importanti, ed in particolare: l'estensione degli oneri di urbanizzazione, i programmi pluriennali di attuazione del piano regolatore, numerose modifiche alla legge n. 865 (legge sulla casa) ed alcune modifiche relative alle sanzioni amministrative e penali da attuare in casi d'abusi.
Per quanto riguarda gli oneri di urbanizzazione, la legislazione nazionale vigente, prima della L.10, li prevedeva solamente per le convenzioni di lottizzazione (articolo 28 legge 6-8-1967 n. 765) senza per altro determinarne l'ammontare.
I Comuni avrebbero quindi potuto richiedere ai lottizzanti il pagamento di oneri di urbanizzazione realmente commisurati al costo che la collettività deve sopportare per realizzare le opere di urbanizzazione secondaria corrispondenti all'insediamento abitativo. Questo, almeno per Brescia (e per la grande maggioranza delle città italiane) non si è verificato. Evidentemente l'amministrazione comunale ha preferito agevolare le immobiliari, anche a costo di accollare alla collettività dei costi enormi e ancora oggi, sia pure con i bilanci in deficit, non si riesce a colmare quella carenza di servizi sociali per la quale chi ha gestito il comune ha gravissime responsabilità.
La citata legge 765, prescrivendo il pagamento degli oneri solo per le lottizzazioni, lasciava comunque una scappatoia: le licenze singole. Per colmare questa lacuna erano intervenute alcune leggi regionali, in particolare per la Lombardia, la legge urbanistica regionale n. 51 del 15-4-1975 (una legge avanzata e molto valida, ma che i comuni applicano con molta lentezza) che stabilisce esplicitamente che anche per le singole licenze edilizie vanno pagati gli oneri di urbanizzazione.
La legge 10 oltre ad estendere per tutto il territorio nazionale questa norma, stabilisce che la quantificazione di tali oneri è di competenza dei consigli comunali, ma nell'ambito dei limiti stabiliti da apposite tabelle parametriche definite dalle regioni.
Un'altra innovazione che la legge 10 recepisce dalla legge urbanistica regionale n. 51 consiste nell'introduzione dei programmi pluriennali di attuazione del P.R.G.. La 51 prevede esplicitamente programmi al massimo triennali, mentre la legge nazionale lascia possibilità di scelta, con un minimo di tre anni e un massimo di cinque. La caratteristica più importante conseguente all'introduzione di questi programmi consiste nel divieto di rilascio delle concessioni (cioè delle licenze) per le aree escluse da tali programmi, anche se esse sono edificabili. Se si considera che l'estensione delle aree inseribili nel piano di attuazione è determinata in funzione dell'incremento abitativo previsto nel triennio, aumentato al massimo dell'eventuale fabbisogno arretrato (calcolato sulla base del principio standard: un vano = un abitante) e che se i proprietari delle aree incluse nel programma non presentano richiesta di concessione, il Comune può procedere all'esproprio sulla base della 865, modificata in parte dalla 10, emerge chiaramente quanto ci si sia avvicinati all'obiettivo di un controllo sempre più rigido e vincolante dell'ente locale sul processo di sviluppo dell'aggregato urbano, al fine di evitare le irrazionalità generate dallo sviluppo capitalistico della città, incentrato sulla più completa libertà dell'iniziativa privata.
I Comuni esonerati dalla redazione del programma di attuazione pluriennale sono determinati dalle regioni. Per la Lombardia sono esclusi i comuni con meno di 5.000 abitanti.

Maurilio Lovatti


(2. continua)
(Il primo articolo è apparso giovedì 9 giugno)

 

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