Relazione del Rettore dell'Università di Roma Sapienza

prof. Pietro De Francisci

(novembre 1938)

a cura di Maurilio Lovatti

 

 

"La verità è che la Scuola, questa nostra scuola che vogliamo formatrice e plasmatrice di spiriti, costituisce un settore troppo delicato e sensibile perchè sia soverchia ogni vigilanza diretta a mantenere limpidi e intatti i principi ideali della nostra tradizione e della nostra rivoluzione e a tutelarli contro tutte le infiltrazioni e tutte le degenerazioni da qualunque parte esse provengano. Difendere la razza non significa soltanto conservare la purezza del sangue, ma insieme e soprattutto mantenere la chiarezza e il nitore, l'energia e la ricchezza, la saldezza e la vitalità della nostra anima italiana. Sicchè, anche per questo lato, i diversi problemi di difesa razziale, che il Regime va risolvendo gradualmente secondo un suo piano organico, interessano noi per primi ed a noi si presentano come un problema vasto e complesso di politica culturale. Io sono sicuro che questo problema ciascuno di voi - maestri e discepoli - sente oggi qui tutta la serietà e gravità: problema che non può, per noi studiosi, porsi solamente sul piano negativo della difesa contro gli influssi esteriori, ma deve collocarsi sul piano positivo del ringiovanimento e dell'arricchimento della nostra cultura per farne un elemento costruttivo essenziale di quella civiltà del Fascismo, degno erede di Roma, va creando non soltanto per gli Italiani ma per tutti gli uomini."

tratto da: Relazione del Rettore Magnifico prof. Pietro De Francisci sull'anno accademico 1937-38 in R. Università degli studi di Roma, Annuario per l'anno accademico 1938-39. DCXXXVI dalla fondazione. XVII dalla Rivoluzione dei Fasci, Roma 1939, pag. 8.

 

 

 

 

 

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