Sul Sole-24 Ore (2 dicembre 1995) era stata spiegata l'iniziativa del
Comitato per la qualità della scuola, riassumibile con lo slogan
"promossi col 5 in pagella". Un'inchiesta sui sistemi scolastici
inglese, statunitense, francese e tedesco faceva risaltare come, mentre in
quei Paesi lo studente con insufficienze anche se è promosso all'anno
successivo ha il proprio voto di insufficienza dichiarato esplicitamente
sul documento scolastico (pagella), in Italia, invece, questo non accade:
lo studente con un numero qualsiasi di insufficienze può venire promosso
e per tali insufficienze il Consiglio di classe dalla legge è costretto a
scrivere altrettanti "6".
I danni educativi ditali "carte false di Stato" sono diversi. Lo
studente non è reso consapevole della sua effettiva preparazione nelle
varie materie, così come non lo è la sua famiglia. L'università o
l'azienda che esaminerà il suo curricolo non può venire a conoscere da
esso se, per esempio, questo studente è risultato per tutti e cinque gli
anni del liceo scientifico insufficiente in matematica. I compagni di
classe che hanno sulla pagella dei "6" veri, cioè
corrispondenti a una reale sufficienza, percepiscono un senso di
ingiustizia, e forse anche uno stimolo al disimpegno.
Ecco perché il Comitato per la qualità della scuola ha elaborato un
documento in cui si chiede al ministro della Pubblica istruzione di
presentare un disegno di legge che permetta di scrivere i voti veri sulle
pagelle. "Riformina", come si vede, a costo finanziario e
organizzativo nullo (non bisogna neanche modificare la modulistica), che
non coinvolge possibili divergenze ideologiche tra le forze politiche
(selettività versus non selettività della scuola superiore), e
che immediatamente taglierebbe i succitati danni educativi, mostrando
assieme una volontà reale e non solo verbale di prendersi cura della
"qualità della scuola".
A Brescia, dove ha sede il Comitato, i collegi docenti del liceo Calini,
dell'IPF Golgi, dell'IPC Sraffa e del Centro polivalente di Idro, e i
Consigli di istituto del liceo Copernico e del liceo Moretti hanno aderito
al documento formulando un appello al ministro. L'Unione degli studenti ha
condotto - su invito del Comitato - un sondaggio presso gli studenti
rappresentanti di istituto delle scuole superiori del comune di Brescia
(Arnaldo, Calini, Copernico, Pastori, Golgi, Sraffa, Castelli, Lunardi,
Ballini) e tutti hanno aderito alla proposta del "5 in pagella".
È stato intervistato dal Comitato il presidente nazionale
dell'Associazione genitori, Giuseppe Richiedei, residente a Brescia, il
quale ha dichiarato di ritenere valida la proposta, "lodevole per la
sua attenzione alla trasparenza". Dunque, nell'ambito locale in cui
il Comitato ha potuto agire direttamente, in tutte e tre le componenti
scolastiche (insegnanti, studenti, genitori) la proposta ha trovato
un'accoglienza positiva.
Dopo il citato articolo sul Sole-24 Ore, sono arrivate migliaia di
adesioni da insegnanti di Milano. Modena, Como, Aosta, Parma, Bologna,
Pistoia, Macerata, Roma, Chieti, Napoli, Lecco, Messina, Reggio Calabria.
Hanno inoltre aderito il gruppo lombardo degli insegnanti
liberaldemocratici, il Comitato di Trento per il referendum sugli esami di
settembre, la rivista Scuola di tutti, di Parma.
Inoltre, a seguito di quell'articolo, a Milano, l'Ufficio scuola della
Curia del cardinal Martini, ha inviato agli insegnanti milanesi una
lettera in cui si legge "resta il problema grave che uno studente del
tutto disinteressato in un paio di materie può tranquillamente seguire i
corsi di recupero per pura formalità ed essere poi promosso a fine anno.
Si potrebbe utilizzare il metodo di scrivere sulle pagelle il voto di
insufficienza, dichiarando poi sulla pagella stessa la promozione per voto
di Consiglio. In tal modo il curriculum dello studente sarebbe quanto meno
più sincero e aderente alla effettiva prestazione".
Successivamente, il 6 marzo di quest'anno, "Il Sole-24 Ore" ha
intervistato l'allora ministro della Pubblica istruzione Giancarlo
Lombardi e gli ha chiesto il suo parere su questa proposta del Comitato.
Lombardi ha riconosciuto la ragionevolezza della proposta e ha affermato
"anche io sono contrario al 6 formale sulla pagella", ricordando
che per eliminarlo bisogna cambiare la legge.
Essendo cambiato il ministro, bisognerebbe contattare il nuovo. Per farlo
con efficacia. invito i lettori interessati a richiedere al Comitato il
testo del documento per firmarlo e farlo firmare.
Le richieste di Brescia
Il Comitato per La qualità della scuola nato dall'intervento sul Sole-24
Ore del professor Franco Manni (via San Rocchino 163, 25100 Brescia, tel.
030/ 370 12 70) è un'iniziativa locale che ha valore nazionale, poiché i
suoi obiettivi, serietà degli studi e trasparenza dei risultati
educativi, sono validi per tutti. Un gruppo di docenti riuniti a Brescia
il 15 settembre, venuti da Trento, Mantova, Parma e Brescia, ha approvato
un documento che chiede la registrazione del vero voto sulla pagella,
l'introduzione sperimentale di insegnamenti per corsi e non per classi,
l'emanazione di standard minimi nazionali dettagliati per i contenuti
disciplinari e commissioni esterne per gli esami di maturità. Il
documento "rifiuta di definire più produttiva la scuola che promuove
di più" e ricorda che l'attività didattica è più efficace nelle
classi poco numerose.
* Docente
di filosofia e Storia nel liceo scientifico di Gardone Val Trompia
(Brescia)
Il Sole - 24 Ore, sabato 21
settembre 1996, pag. 10
Torna
all'indice di Una battaglia per la
serietà e trasparenza nella scuola di Stato (1995-97)
Maurilio
Lovatti - indice generale degli scritti
|