APPELLO AL MINISTRO DELLA PUBBLICA
ISTRUZIONE
L'abolizione
degli esami di riparazione può contribuire nei risultati oggettivi, anche
se forse non nelle intenzioni a dequalificare la preparazione scolastica
in quanto:
a)
Quasi tutti anche gli appassionati dello studio - evitano di studiare
tutte le materie di un corso o tutti gli argomenti di una stessa materia
se manca la scadenza di una verifica selettiva. Questo accade anche
nell'Università, nei Concorsi e nella vita in generale. Al massimo, una
persona motivata allo studio, se non ha una scadenza di verifica, studia
ciò che le interessa e solo quello. Gli esami in generale svolgono una
funzione positiva nel processo di apprendimento. In passato l'esistenza
degli esami di riparazione induceva molti studenti ad impegnarsi
maggiormente per evitare di essere rimandati. La maggior parte degli
studenti rimandati si esercitava e studiava, nei mesi estivi, certamente
per molto più tempo di quanto faccia attualmente negli interventi
didattici integrativi (di recupero) che normalmente durano meno di 10 ore
all'anno.
b) L'abolizione degli Esami di Riparazione, scardinando il principio di
accertamento delle competenze, potrebbe portare la scuola ai Stato a
livello di molte scuole private, cioè dei "diplomifici" in cui
si è sempre e comunque promossi. Questo scadimento della scuola statale
potrebbe favorire nella pubblica opinione l'orientamento favorevole alla
privatizzazione massiccia delle scuole.
c) Con la normativa attuale lo studente dichiarato promosso dal consiglio
di classe benché impreparato in una o più materie avrà nella sua
documentazione scolastica (pagella) obbligatoriamente un 6 anche in queste
materie. In sostanza i consigli di classe sono obbligati dalla legge a
compilare "carte false", dichiarando sufficienze non
corrispondenti alla realtà, che entreranno a far parte del curricolo
scolastico che per tutta la vita lo studente potrà produrre a chiunque.
Ciò è diseducativo sia per gli studenti interessati (che potrebbero
illudersi di aver raggiunto una preparazione sufficiente) sia per gli
altri studenti, che hanno effettivamente raggiunto la sufficienza, e si
ritrovano in pagella lo stesso 6 dei loro compagni impreparati.
d Gli interventi didattici integrativi ("corsi di recupero") che
vengono attuati in alternativa agli esami di riparazione, oltre a
risultare insufficienti per il numero di ore dedicate all'intervento
(mediamente meno di 10), possono essere utili solo nei casi in cui
l'insufficienza deriva da difficoltà di apprendimento, mentre sono
inefficaci nei casi di mancanza di motivazione o di impegno.
Al
fine di ridurre le conseguenze negative dell'abolizione degli esami di
riparazione sulla qualità della scuola, in attesa di una riforma che
introduca avanzamenti differenziati nelle varie discipline, disarticolando
l'attuale rigidità delle classi, si richiede, nell'immediato:
1.
Modifica (a costo zero) del 1° comma dell' art. 193 del T.U. sulla
scuola (D.L. n. 279/94) al fine di prevedere che:
"La promozione è conferita agli alunni che abbiano ottenuto
voto non inferiore a 6/10 in ogni disciplina. Può essere conferita anche
ad allievi che abbiano conseguito insufficienze non gravi in non più di
tre discipline se il consiglio di classe ritiene che gli stessi possano
frequentare proficuamente la classe successiva. Per tali insufficienze
viene attribuito in pagella il voto di 5/10; nel diploma conclusivo del
corso di studio sono espressamente indicate le materie relativamente alle
quali l'alunno è stato valutato non sufficiente negli scrutini finali dei
diversi anni del corso."
2. Aumento della dotazione finanziaria per gli interventi
didattici integrativi che consenta alle scuole di organizzare corsi di
recupero più efficaci.
3. Introduzione di una norma legislativa che consenta alle
scuole di attuare sperimentazioni che prevedano l'avanzamento
differenziato per materie sul modello della scuola inglese.
Brescia,
ottobre 1995
Comitato
per la difesa della qualità della scuola di Brescia
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serietà e trasparenza nella scuola di Stato (1995-97)
Maurilio
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