Intervista di Maurilio Lovatti a Marta Salvi sul libro Lettera ad un amico della Terra di Mezzo di Franco Manni 

 

Marta Salvi

 

 

 

Maurilio: Che impressioni hai tratto leggendo il libro?
Marta: Poiché il libro è scritto in modo molto chiaro e comprensibile, anche se impegnativo, ho provato innanzi tutto una bella soddisfazione nel comprendere le tesi via via esposte; inoltre, dato che il libro è ricco d'esempi concreti, tratti anche dalla vita quotidiana, generalmente non ho avuto l'impressione che si affrontino questioni astratte o puramente teoriche, slegate dalla vita concreta. Tuttavia devo dire che la prima delle cinque parti in cui è suddiviso il libro (quella sulle virtù attive, come la giustizia o la temperanza) mi è parsa la meno interessante del libro, non mi ha coinvolto molto sul piano personale. Una volta finita la prima parte, il libro ha iniziato ad appassionarmi.

Maurilio: La seconda parte, quella sul male, ti ha interessato di più?
Marta: Si, anche perché vi ho ritrovato alcuni argomenti già studiati a scuola. Alla fine della terza liceo avevamo letto le Confessioni di S. Agostino, che affronta più volte il tema del male, soprattutto il male morale. Poi all'inizio della quarta, abbiamo studiato alcune tesi dell'etica tomistica. Nel libro ho trovato però che questi temi sono affrontati con numerosi collegamenti all'esperienza personale e a situazioni contemporanee. Non avrei pensato che molte delle idee di filosofi e teologi di tanti secoli fa' siano ancora così attuali! Inoltre ho trovato esempi molto interessanti, tratti dalla storia o dalla letteratura.

Maurilio: Passiamo alla terza parte, quella sulle virtù contemplative.
Marta: E' la parte più interessante e coinvolgente, si legge molto volentieri, con piacere. Soprattutto mi è piaciuta la trattazione sulla fantasia. Non avrei mai pensato che la fantasia potesse essere considerata una virtù contemplativa. Di solito abbiamo una percezione molto positiva della fantasia: è vista come qualcosa di piacevole dalla maggior parte dei giovani, ma è considerata legata allo svago, al puro divertimento, come un intervallo tra i momenti di studio impegnativo o di attività più serie e importanti. Nel libro invece la fantasia è valorizzata in molti aspetti inaspettati e sorprendenti. Molto coinvolgente è poi il capitolo sugli eroi della fantasia. Credo che il modo con cui l'autore tratta questa sezione riesca a trasmettere l'entusiasmo e la passione che egli stesso ha verso il genere fantasy. Mi sono piaciute molto le riflessioni sulla figura di Gandalf,uno dei personaggi centrali del Signore degli anelli e in genere tutti i riferimenti al romanzo di Tolkien.

Maurilio: Hai già letto il Signore degli anelli di Tolkien?
Marta: Si, qualche anno fa, e mi era piaciuto molto, anche se non mi ritengo una fan tolkiniana.

Maurilio: Proseguiamo col tema dell'amicizia.
Marta: Anche questa parte mi ha interessato molto. Ho scoperto che Aristotele, nell'Etica nicomachea, dedica ampio spazio all'amicizia e la considera un valore molto importante. Quando però si studia l'etica di Aristotele, in terza, questa parte viene di solito saltata per motivi di tempo. Spesso tra di noi chiamiamo amici quelli della compagnia o che escono con noi il sabato sera, ma spesso sono solo conoscenze approssimative e non vera amicizia. Così molti corrispondenti di messanger o di Facebook (o di altri social networking) sono classificati come "amici", ma sono legati a noi da relazioni molto superficiali od occasionali. Credo che alla nostra età l'amicizia sia uno dei valori fondamentali di noi giovani su cui investiamo molto e dai cui spesso rimaniamo delusi,e questa trattazione potrebbe essere significativa per tanti. Mi sono piaciute molto le riflessioni che ho trovato nel libro sulla solitudine e compagnia tratte dagli scritti di Croce, che mi hanno aiutato a capire che c'è una distinzione tra essere in solitudine e sentirsi in solitudine. Non conosco nulla del pensiero di Croce, ma le citazioni riportate in questa parte del libro le ho trovate stimolanti.

Maurilio: Arriviamo all'ultima parte, quella sull'idealismo.
Marta: Il discorso di fondo sull'importanza del superamento del dualismo penso di averlo capito. Però questa parte mi ha interessato meno. Non mi sembra di intravedere immediate conseguenze pratiche, riguardo alla mia esperienza personale, anche se il discorso ha un suo valore sul piano teoretico.

Maurilio: Veniamo adesso ad un discorso più generale. Questo è un libro di etica filosofica. Volendo potremmo definirlo un libro di alta divulgazione, perché rifugge le semplificazioni e le banalizzazioni. Ma c'è, secondo te un interesse dei giovani in campo etico? Può interessarli una valutazione filosofica, razionale delle scelte pratiche? Può parlare ai giovani questo libro?
Marta: Secondo me c'è un autentico interesse dei giovani per l'ambito etico, però tende a rimanere confinato nella sfera intima e raramente lo ritroviamo nelle discussioni di gruppo, nel confronto aperto tra amici e assai più raramente cercano le risposte in libri o dibattiti filosofici. Quindi non è facile che un libro così possa attirare facilmente i giovani. Per due motivi. Un po' perché e profondo e quindi impegnativo da leggere. Spesso la scuola ci incombe con richieste pressanti di studio e di compiti di matematica o di latino. Quindi nel tempo libero cerchiamo di darci a letture meno impegnative.

Maurilio: Ad esempio?
Marta: Romanzi classici o contemporanei, gialli, ecc.

Maurilio: E il secondo motivo?
Marta: Il secondo motivo è che se un giovane vive dei dilemmi etici, in prima battuta non pensa di rivolgersi ad un libro di filosofia, ma ad un consigliere. Può essere un prete, se uno è praticante, un educatore, se uno fa parte di gruppi come gli scout o altre associazioni giovanili, ma molto più spesso ci si rivolge ad un amico più grande, o all'amica del cuore, molto raramente ai genitori o agli insegnanti. Ciò non toglie che, dopo aver letto il libro, devo ammettere che in molti casi concreti potrebbe fornire dei consigli ragionati anche a molti problemi vissuti dai giovani,o comunque potrebbe aiutare a riflettere su tematiche di diverso tipo.

Maurilio: Quindi per te la divulgazione filosofica non è del tutto inutile per i giovani?
Marta: No, perché risponde ad un bisogno di avere punti di riferimento che è reale. Tuttavia un libro così impegnativo e profondo può risultare utile solo ad una parte minoritaria dei giovani,che ha già delle conoscenze o comunque un qualche interesse in campo filosofico.

Maurilio: Per concludere, mi sai dire una tesi o un'idea del libro che non condividi, e invece una che condividi pienamente?
Marta: Non condivido la tesi che equipara l'egoismo e l'altruismo come due vizi opposti, ma sostanzialmente di pari valore (o meglio disvalore). Posso capire che sia preferibile una situazione intermedia, ove l'attenzione a sé stessi sia equilibrata con quella verso gli altri, ma il giudizio negativo sull'altruismo mi pare eccessivo. Non penso che l'altruismo presupponga sempre un disprezzo per i nostri simili, non penso che l'altruista presupponga sempre il pregiudizio che, senza il nostro aiuto, gli altri siano vuoti e privi di beni. E' vero che l'Autore porta a suo sostegno il paradosso dell'altruismo della psicanalista Melania Klein, ma io non sono d'accordo!

Maurilio: E la tesi che condividi pienamente?
Marta: Condivo pienamente, tra le altre cose, l'analisi degli stati di solitudine e compagnia, perché mi ci sono ritrovata pienamente e mi ha aiutata a riflettere su aspetti dei rapporti che prima non avevo mai considerato.

 

 

Franco Manni, Lettera ad un amico della Terra di mezzo. Guida personale di etica filosofica sulle tracce di Aristotele, Freud e Croce, passando per J. R. R. Tolkien. Con una nota di Norberto Bobbio. Simonelli editore, Milano 2006, pag. 350, euro15,00.

 

 

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