Bresciaoggi, 19 ottobre 2014, pag. 

 

Sbagliato chiudere la "terza linea"

Maurilio Lovatti 

 

 

Egregio Direttore,
Ho letto su Bresciaoggi del 15 ottobre la richiesta di alcuni comitati ambientalisti al Sindaco della città per ottenere la chiusura immediata della terza linea dell'inceneritore. E' vero che l'inceneritore è sovradimensionato rispetto alla produzione provinciale di rifiuti, e che quindi nel medio periodo sarebbe auspicabile il suo depotenziamento, anche a fronte dell'auspicato aumento della percentuale di riciclo dei rifiuti urbani. Ritengo tuttavia che un'immediata chiusura della terza linea non contribuisca di per sé né alla tutela della salute dei cittadini, né alla riduzione dell'inquinamento dell'aria. Infatti, come è noto, anche funzionando a pieno ritmo, nel periodo invernale l'inceneritore non riesce a produrre tutto il calore necessario per il teleriscaldamento, a cui provvede invece la centrale termoelettrica A2A di Lamarmora in città, che brucia prevalentemente carbone. A parità di condizioni, ridurre la produzione dell'inceneritore comporta bruciare più carbone, con gravi danni per la salute dei cittadini e l'inquinamento e per di più con maggiori costi per A2A, che è a maggioranza pubblica. Non mi sembra una saggia idea. A mio giudizio è necessario prima ottenere che A2A bruci solo metano, poco inquinante, nelle centrali inserite in agglomerati urbani, come Lamarmora, e poi pensare a depotenziare l'inceneritore in parallelo con l'aumento della quota di rifiuti riciclati.


Maurilio Lovatti (Brescia)

 

 

NB: il titolo è stato inserito dalla redazione. Più rispondente al contenuto sarebbe stato: "sbagliato chiudere subito la terza linea". (m.l.)

Bresciaoggi, 19 ottobre 2014, pag. 

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