Franco Manni
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Filosofia della religione
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I.
Definizioni 1.
Sguardo
sul vissuto
: nel pluralismo magmatico della nostra società occidentale osserviamo la
presenza del fenomeno religioso 2.
Etimologie
: religione ; filosofia 3.
Sistematica
disciplinare
: storia delle religioni, teologia razionale (metafisica), teologia positiva
(dogmatica) , sociologia della religione, filosofia della religione 4.
La
“essenza” della religione
: l’ente superiore ; la fede ; il sacro ; il culto ; il clero ; la comunità
; la tradizione ; l’etica 5.
Tipologia
religiosa :
animismo, politeismo, monoteismo, deismo, panteismo, ateismo, agnosticismo,
religione politica 6.
Fisiologia
religiosa
: funzione intellettuale, funzione sentimentale, funzione cerimoniale,
funzione comunitaria, funzione etica 7.
Patologia
religiosa
: scisma, eresia, apostasia, fanatismo, settarismo, idolatria, superstizione 8.
Tematiche
religiose
: rapporto con Dio, l’origine del mondo, l’Aldilà, la chiesa, la legge,
l’amore 9.
La
religione e…. : religione
e politica, religione e arte, religione e
scienza, religione e sessualità, religione e religioni 10.
Domande sulla religione : la religione è veramente un fenomeno universale ?
c’è differenza tra persone religiose e persone non religiose ? che legame
c’è tra religione e morale? Al giorno d’oggi non c’è più (o c’è
meno ) religione ? è la religione a scatenare le “guerre di religione”?
cosa sono i miracoli ? II.
Storia della filosofia Età Antica
·
Periodizzazione
: Antichità, Medio Evo, Età Moderna, Età Contemporenea ·
La Mitologia greca : pantheon, etica, liturgia, escatologia ·
Mithos
e Logos tra i Presocratici : comincia la distinzione tra ragione e fede con polemica
verso la fede , ma anche con curiosità personale rispetto alla tradizione ·
Socrate
e la umanizzazione della religione : la voce del “demone” . Questo gli
costò la vita, anche perché accompagnava ciò al “sapere di non
sapere” e alla critica alle credenze stabilite ·
Platone
prosegue lo allontanamento dalla religione popolare perché costruisce una
prospettiva metafisica fortemente intellettualistica (il mondo delle idee),
un’etica antitradizionale (ascetismo dualistico) e una liturgia totalmente
demitizzata (la vita politica totalitaria). Si spiritualizza il sommo bene
ma lo si umanizza completamente : sparisce l’idea dell’Altro ·
Aristotele
non ha scopi politici o pedagogici perciò non ambisce a rivelare una nuova
religione, però mostra continuamente che agli intellettuali propone una
“spiegazione” della religione che toglie qualsiasi ruolo alla fede : il
motore immobile è un’esigenza della fisica, l’etica è una saggezza
pratica totalmente proveniente dall’esperienza, la liturgia è solo una
delle abitudini sociali date dalla tradizione, l’escatologia non esiste ·
Platone
parla dell’Idea di bene come del supremo oggetto della conoscenza umana, Epicuro
ha come primo farmaco il non aver timore degli dei, lo stoico Cleante
parla del Logos universale che deve essere obbedito, Aristotele
parla del Motore Immobile oggetto universale di amore e dell’impossibilità
che vi sia amicizia tra gli uomini e gli dei. In nessuno di questi pensatori
greci (tranne in Socrate) compare l’idea di un dio vicino, che ama, più che sia amato. ·
Inoltre
è notevole nel mondo antico greco e romano lo scollamento tra religione dei
filosofi e religione popolare ·
La Bibbia : ritorna ad avere un interlocutore popolare
come la mitologia greca. Pone il problema inverso a quello criticato dalla
filosofia greca nella mitologia greca (Dio a immagine dell’Uomo) : cosa
significa – invece - che
l’Uomo è a immagine di Dio? [Genesi
: 1,26 ; Giovanni : 5, 19-47]. Racconta una storia di “alleanza e di
salvezza” [Genesi : 9,1-19 ; Genesi
: 15, 1-21 ; Genesi : 17, 1-27 ; Genesi
: da 19, 16 a 31, 18 ; 2Samuele
: 7, 1-29 ; Giovanni : da 14, 1 a
15, 17], cioè una “storia di amore” (lo sviluppo di un rapporto
interpersonale buono) il cui esito è il “cambiamento di natura”
(“elevazione soprannaturale”). Parla di Dio come “creatore” [ Genesi
: 1, 1-5 ; Giobbe : 12, 1-25 ; Giobbe : dal 38 al 41 ; 1Maccabei
: 7, 20-23] (non creatura come nella mitologia greca, non modello esemplare
come in Platone, non primo motore come in Aristotele, non ordinatore
universale come negli stoici, emanatore del mondo come in Plotino). Parla di
un Dio che è “amore” [Luca :
15, 3-7 ; Luca : 15 : 11-32 ; 1Giovanni : 4, 7-16] : non è (almeno non è in primo luogo) superuomo come nella mitologia, non è coscienza
morale come in Socrate, non è verità come in Platone, non è causalità
fisica come in Aristotele, non è giustizia dell’universo come negli
Stoici. ·
L’incontro
della filosofia greca col
cristianesimo ha portato : -
la ricerca di una religione più unificata -
l’uso della filosofia greca (esempi del platonismo, dello stoicismo,
dell’aristotelismo) -
la ricerca degli ambiti di distinzione e dei rapporti tra fede e ragione ·
Agostino
d’Ippona e
la formula “crede ut intelligas, intellige ut credas”
. Il problema del Manicheismo (il male) e del Pelagianesimo (la
grazia) Medio
Evo
·
Dionigi
lo Pseudoareopagita e
la “teologia negativa” ·
Pietro
Abelardo
e Bernardo di Chiaravalle nel XII
secolo e la controversia dialettici/antidialettici ·
Vinta
(provvisoriamente) dai dialettici nel XIII secolo con Tommaso d’Aquino (leggiamo per esempio le sue considerazioni su evidenza e dimostrabilità
dell’esistenza di Dio) ·
Tommaso
e l’estensione della formula agostiniana a tutti i campi e in maniera
sistematica. Questo il suo valore : la vittoria dei dialettici. Però
rispetto a Agostino mostra una comprensione meno critica dei rapporti tra
pensiero pagano e fede cristiana : esempio del rapporto tra prima , seconda
parte e terza parte della Summa in
cui all’etica viene data troppa affidabilità e alla cristologia troppo
giuridicismo. Le opere contano ancora troppo rispetto alla grazia e per
questo la Summa fu usata al Concilio di Trento. Età
Moderna
·
Nell’età
moderna abbiamo una tendenza principale che riduce la religione a
metafisica, si disinteressa dell’etica, scorpora la politica , produce una
critica storica delle fonti e delle tradizioni
rivelazione, ignora la fede ·
Eccezioni
sono Galileo Galilei
( fede e ragione hanno scopi distinti) e Blaise
Pascal
( la ragione deve servire a giustificare, cioè difendere, la fede) ·
Ma la
corrente principale è disinteressata al problema della fede : esempi
in René
Descartes (Cartesio) , Baruch Spinoza, Immanuel
Kant.
La religione è ridotta nei limiti della ragione. I divulgatori efficaci di
questa posizione sono i cosiddetti Illuministi (Mandeville,
Hume, Rousseau, Diderot, D’Alembert, Turgot, Lessing, Herder) di
cui il più influente è Monsieur de Voltaire. La religione illuminista è il “deismo” in cui
rivelazione, fede, chiesa, sacramento (mistero) scompaiono. Caratteristica
è la polemica di Voltaire verso Gottfried
W. Leibniz
sul tema della provvidenza nel Candide ·
Ciò
che scompare con la fede sono le dimensioni della Interpersonalità e della
Storia. Vengono però guadagnate sempre di più le posizioni della Laicità
(distinzione degli ambiti) e della Critica (discussione spregiudicata sui
dati dell’esperienza) ·
I “Romantici” (Schiller, Schlegel, Fichte, Schelling,
Schleiermacher, Hoerderlin, Novalis, Wordsworth, Coleridge, Lord Byron,
Chateaubriand) sottolineano che la storia non è guidata dall’uomo ma da
Dio, che l’uomo ha sete inesausta di qualcosa e dunque il suo oggetto
proprio deve essere “Infinito”, che Dio si raggiunge più attraverso il
sentimento che attraverso la ragione o la fede o la azione. ·
Georg
W. F. Hegel
sistematizza
l’idea illuminista (la religione è solo una forma mitica della
filosofia., una conoscenza imperfetta che usa “rappresentazioni” e non
“concetti”) e l’idea romantica (che la storia umana non è guidata
dall’uomo) Età
Contemporanea
·
Ludwig
Feuerbach
mostra
l’aspetto “alienato” della religione. Però lo assolutizza affermando
che la religione non è altro che alienazione ·
Karl
Marx divulga
questa idea di Feuerbach rendendola un luogo comune diffuso nel materialismo
contemporaneo ·
Friederich
Nietzsche
confonde
platonismo e cristianesimo e così rifiuta la morale cristiana (ma anche la
purifica). Rifiuta inoltre l’idea stessa di assoluto in nome di
un’eroica volontà di potenza. ·
Forte
dei risultati della critica storica, Ernest
J. Renan
comincia una
grande tradizione di demitologizzazione del racconto biblico, di cui
notevole erede fu Rudolph K. Bultmann ·
Sigmund
Freud mostra
le motivazioni psicologiche profonde che portano al bisogno religioso. Anche
se confonde religione con religione alienata (come aveva fatto Feuerbach) ·
Karl
Barth contrasta
qualsiasi tentativo di trovare una continuità (una “analogia”) tra il
mondo umano e Dio. L’unica cosa che la ragione può affermare è che Dio
è il Totalmente Altro, che , solamente per fede, accettiamo nella
rivelazione evangelica della Croce e resurrezione ·
Benedetto
Croce considera
la rivelazione biblica (come qualsiasi altra rivelazione) solo una miscela
di verità razionali ed incrostazioni mitiche : qualsiasi concetto religioso
(Grazia, Vita Eterna, Provvidenza, Dio) può essere tradotto in termini
razionali senza fare riferimento a una speciale fede. Bisogna però notare
che in Croce esiste profondamente una fede . quella nella libertà
insegnatagli dai suoi maestri liberali. ·
Karl
Popper ritiene
che tutte le affermazioni religiose (del tipo “Dio mi ama”, o “esiste
una vita eterna”) sono non conoscitive, perché sono “non
falsificabili”. Rimanda perciò all’ambito della fede. ·
Henri
De Lubac
sostiene che
il “soprannaturale” non sia altro che un punto di vista alternativo con
cui considerare l’intera realtà naturale . Non vi sono due ordini
paralleli (naturale e soprannaturale) ma un unico ordine avvicinabile da due
punti di vista : ogni affermazione naturale può essere tradotta in
un’affermazione soprannaturale. ·
I
teologi della “secolarizzazione” come Berger
e Luckmann osservano
come sia caratteristico della tradizione giudaico-cristiana la
“desacralizzazione” della religione. Questo aumenta con
l’approfondirsi del cristianesimo nelle culture umane. Si tende a far
scomparire le realtà “sacre”, afficnchè trionfi l’onnipresenza di
Dio. ·
Karl
Rhaner e
i “cristiani anonimi” ·
Il Concilio Vaticano II ha
assunto in sé tutti questi contributi, moderandoli e integrandoli in una
sistemazione compatibile con la continuità del Magistero ecclesiastico
lungo i secoli. Però il messaggio del Concilio da tempo si è arenato,
almeno apparentemente . Stiamo passando un periodo di nascondimento dei
risultati della riflessione filosofica contemporanea sulla religione. E’
come se fossimo tornati a prima dell’illuminismo. Ma è solo un periodo.
Io immagino (perché il futuro non si può prevedere) che presto vedremo
questi risultati filosofici divulgati a livello di massa trasformando in
maniera rapida e significativa l’immagine sociale tradizionale che abbiamo
della religione. III.
Riflessioni sistematiche ·
Esempi
di religioni politiche (in Croce, in lettere dei condannati a morte della
resistenza, in Gentile e fascisti come Mazzantini) ·
Religioni
mistiche tipo new age ·
Il
problema fondamentale del rapporto tra etica e salvezza nel cristianesimo ·
Il
cristiano secolarizzato prende sul serio il secondo comandamento mosaico e
molto meno spesso che nel passato nomina il nome di Dio invano ; egli prende
sul serio la Differenza Assoluta tra Creatore e Creatura e non idolatra
dunque alcun Re, o Imperatore, o Duce, o Tradizione Umana, o Sommo Sacerdote
; egli prende sul serio la Positività della Creazione e dunque non
disprezza il mondo, la carne, la gioia, la storia, gli affetti rifugiandosi
in un platonico ascetismo o in un farisaico narcisismo morale ; egli prende
sul serio l’onnipresenza divina e non la relega in aree “sacre” o in
una “storia sacra” ; egli prende sul serio l’onnipotenza divina e non
riduce Dio a facitore di miracoli antropomorfici e magici ; egli prende sul
serio l’Alterità divina e non attribuisce alla Provvidenza di Dio i
progetti e le mentalità delle culture umane ; egli prende sul serio
la capacità creativa di Dio e non gli conferisce attributi di tipo
naturalistico o antropomorfico ; egli prende sul serio il Mistero della
Chiesa (lievito del pane, e non pane!) e non la riduce a una società
gerarchica e giuridica e confessionale e corporativa con ambizioni
imperialistiche, non “clericalizza” la Chiesa e non “ecclesializza”
il Mondo ; egli prende sul serio la Dignità della persona umana e la onora
specialmente con il grande rispetto della libertà in materia di religione ;
egli prende sul serio il Mistero della Fede e della Speranza e dunque non
materializza e non semplifica - pretendendo di descriverlo - l’aldilà
ineffabile della vita eterna ; egli prende sul serio il Mistero della Carità
e dunque non attribuisce alla volontà di Dio l’umana volontà di
installare tribunali e condanne per individui, gruppi, culture, periodi
storici. BIBLIOGRAFIA
Karol
Kereny : Gli
Dei e gli Eroi della Grecia Platone
: Eutifrone , Fedone Aristotele
: Metafisica Marco
Aurelio : A sé stesso Autori
Vari : La
Bibbia Agostino
d’Ippona : Le
Confessioni Etienne
Gilson : La filosofia nel Medio Evo Galileo
Galilei :
Lettere a Madama Cristina di Lorena e a Benedetto Castelli Blaise
Pascal : I
pensieri Voltaire
: Dizionario Filosofico
Immanuel
Kant : La
religione nei limiti della sola ragione Georg
W. F. Hegel : La
filosofia della religione Ludwig
Feuerbach : L’essenza
del cristianesimo Karl
Marx : Tesi su Feuerbach Friederich
Nietzsche : Genealogia della morale, Così parlò Zaratustra Ernest
Renan : Vita di Gesù Maurice
Blondel : L’Azione Sigmund
Freud :
L’avvenire di un’illusione Benedetto
Croce : Frammenti di etica, Storia d’Europa del secolo Decimonono Karl
Barth : La
lettera ai Romani Rudolf
Bultmann
: Nuovo Testamento e mitologia Karl
Popper : Logica
della scoperta scientifica
Henri
De Lubac : Il
mistero del soprannaturale, Cattolicesimo P.
L. Berger : Il brusìo degli
angeli Padri
del Concilio ecumenico Vaticano II : Gaudium
et Spes, Lumen Gentium
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Franco Manni indice degli scritti
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Maurilio Lovatti main list of online papers
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