Franco Manni
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I presupposti filosofici ne «La Vita Italiana» di Preziosi
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Giovanni
Preziosi (1881-1945) ex-prete e per decenni giornalista, rappresentò l'ala
più estremista e filo-nazista del Fascismo. Su proposta di Rosemberg e di
Farinacci fu nominato ministro di stato nella Repubblica Sociale Italiana
e costituì il Commissariato per la Razza dandosi attivamente alla
“caccia” degli ebrei. Morì suicida nei giorni della Liberazione. In
questo scritto vengono presentati i presupposti filosofici di Preziosi nella
sua lunga attività pubblicistica , e lo si fa da un punto di vista
particolare : mostrando le strette consonanze ideologiche con la
“Sinistra” radicale del Giacobinismo del XVIII secolo e del
Marxismo socialista e comunista tra XIX e XX secolo.
Anti-liberalismo, machiavellismo, teoria del complotto, filosofia
della storia utopista, palingenesi rivoluzionaria, populismo, apologia della
violenza, antisemitismo, moralismo anticapitalista e anti-borghese
accomunano le due tradizioni della destra e della sinistra radicali. Più in specifico Preziosi viene inserito in una tradizione del pensiero italiano che da Machiavelli va a Mussolini, e che si oppone all'altra tradizione che da Plutarco e dal plutarchismo ottocentesco va a Mazzini e a Croce.
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