Franco Manni

 

 

Metafisica

 

 

 

 

Introduzione

 

1.       Definizione di “metafisica”

1.1             significati nel linguaggio comune: ricerca astratta, ricerca difficile, ricerca magica

1.2             significati nella storia della filosofia : ontologia (al di qua di fisico e non fisico) , teologia filosofica (al di là del fisico) , astrazione vuota, dogmatismo senza ricerca

1.3             sua collocazione nell’ambito della filosofia

 

2.       La percezione dell’  “Essere” : ricerca induttiva

2.1             Cosa c’è ?

2.2             Come è strutturato ciò che c’è ? (rapporto tra ontologia e teologia filosofica)

2.3             Significati di “fisico” e “non fisico”

 

 

Profilo storico

 

1.       I Presocratici : Tutto è fisico

2.       L’  “Illuminismo greco” di Socrate e dei Sofisti : il problema metafisico è irrilevante

3.       Platone : Tutto (fisico e non fisico) viene dal non fisico

4.       Aristotele : tutto è fisico ma si muove e vive per uno scopo non fisico

5.       Tommaso d’Aquino :

5.1             Tutto è analogico nelle proporzioni

5.2             Tutto esiste in riferimento a un “Ipsum esse subsistens”

6.       Cartesio : Tutto è diviso in fisico e non fisico e l’uno non deriva dall’altro

7.       Spinoza: Tutto è una sostanza sola con infiniti attributi e infiniti modi (panteismo dall’alto)

8.       Berkeley: Tutto è non fisico

9.       Kant:

9.1             il Tutto è inconoscibile

9.2             l’etica non dipende dalla metafisica

10.   Hegel: Tutto è un processo sistematico e necessario

   (panteismo dal basso)

11.   Schopenauer:

11.1        il Tutto è semiconoscibile ed è insensato

11.2        l’etica salva dalla metafisica

12.   Comte e Marx : Tutto (fisico e non fisico) viene dal

   fisico

13.   Il Novecento antimetafisico (Wittgenstein) o non

   metafisico (Popper)

 

 

Tempo, storia, eternità

         Tempo :

·        il tutto ha uno sviluppo non solo nello spazio ma anche nel tempo

·        le immagini del tempo : conservatore, ripetitore, distruttore, scopritore

·        Aristotele : il tempo è qualcosa del mutamento, un qualcosa secondo il prima e il poi, questo qualcosa è la misurazione (cioè un confronto di mutamenti fatto da una mente)

·        Agostino : paradosso del tempo che sembra esistere e non esistere ; il tempo e la mente

·        Mac Taggart : serie A e serie B

·        Hegel e Einstein : le serie B

·        Freud : le serie A ; far crescere il passato in quanto presente impedisce il futuro  , mentre  far crescere il passato in quanto passato permette il futuro

 

Storia :

·       la storia come conoscenza del tempo

·       la storia come unione delle storie

·       la storia come storia contemporanea : la permanenza del documento interno, il bisogno pratico (volto al futuro)

·       Benedetto Croce : la “storia” è la serie A, mentre la “cronaca” è la serie B

 

Eternità :

·       osservazione e dilemma : più il tempo è vuoto di contenuti mentali, più è breve ? oppure più esso è pieno, più è breve ?

·       bisogna distinguere la estensione del passato (direttamente proporzionale ai contenuti mentali) dalla estensione del presente (inversamente proporzionale ai contenuti mentali)

·       ma l’estensione del presente è piuttosto una rarefazione

·       il tempo è infinito ma l’eternità non è il tempo infinito bensì è l’immobilità, non come rarefazione ma come concentrazione di intensità e dimenticanza del futuro 

 

 

Fine/Caso /Necessità

 

Fine

1.     La via tomista ex fine e il principio di finalità

2.     Bisogna distinguere tra finalità intrinseca e finalità estrinseca

3.     Ma il “fine” intrinseco, nel mondo extraumano , non è altro che la regolarità (invarianza) del processo e del risultato presente in un fenomeno, o , meglio, in una classe di fenomeni

4.     Degli enti naturali non può essere osservata una preordinazione, neanche negli enti viventi nonostante la loro somiglianza con gli enti artificiali

5.     Però gli enti viventi non possiedono solo la regolarità (invarianza) ma anche la sua riproducibilità, e questo oggettivamente (e non per proiezione antropomorfica) li fa somigliare agli enti artificiali

6.     Eppure questa caratteristica è stata interpretata in maniera “animistica”, cioè facendo appello a una finalità estrinseca e, dunque, alla conoscenza

 

Caso

1.     Invece anche negli enti viventi noi osserviamo solamente il “caso”

2.     Il caso non è altro che l’impossibilità di conoscere le cause efficienti

3.     Negli enti viventi caratteristicamente il caso si coniuga con la riproducibilità dell’invarianza

 

Necessità

1.     Tale riproducibilità è una forma di necessità (prevedibilità) che ingloba il caso (la non prevedibilità)

2.     Il che implica che proprio in un fenomeno così interessante per noi (la vita), non abbiamo modo di giungere a nessuna forma di prevedibilità generale

3.     Questo sarebbe possibile solo se potessimo conoscere qualcosa del fine estrinseco 

 

 

Dio e il Mondo Nascosto

 

 

ñ    se esistessero solo Caso e Necessità il pdv umano sarebbe quello di un servo. Solo se si potesse sapere che la causa prima di tutti gli enti   è un ente intelligente e buono , allora si potrebbe sapere che esiste una finalità estrinseca e che tale finalità (pur non potendo noi conoscere nulla dei suoi particolari) sarebbe buona. E, in tal caso, il  pdv umano non sarebbe più quello di un servo

 

ñ    il tentativo odierno di dimostrare l’esistenza di un ente del genere attraverso la constatazione del “divenire” è un tentativo che si collega a una lunga e autorevole tradizione, ma può risultare , per molti, del tutto inefficace

 

ñ    come valutare , allora, il secolare discorso metafisico ?    Si potrebbe dire che esso, non più presente (efficacemente) oggi come  ricerca della causa prima,  ha avuto però un valore metodologico : come già diceva Kant, il tener presente l’orizzonte della totalità ha prodotto vari esempi di feconde ricerche sui particolari. Gli esempi del materialismo storico , del freudismo, dello jungismo, dello strutturalismo , della fisica subatomica, della fisica relativistica, della biologia evoluzionistica,  sono tutti esempi in cui l’ipotesi di un “mondo nascosto” - nata dall’esigenza di unificare la dispersione dei fenomeni e incoraggiata dallo stesso modello letterario dei sistemi metafisici dell’età moderna -   è stata feconda

 

ñ      rimane, però, il problema , anche qui delineato già da Kant, che l’unificazione della totalità dei fenomeni non costituisce una conoscenza, un sapere – cioè – che progredisce e che convince.

 

ñ    il dominio dell’oggetto della metafisica (la causa prima di tutto, l’assoluto) rimane oggi proprio delle religioni. E il discorso metafisico non è risultato essere  affatto una sostituzione delle religioni . Piuttosto, almeno nei suoi esempi migliori, è stato un potente richiamo alla disantropormorfizzazione delle religioni, e , in questo senso, è stato un discorso propedeutico per quelle persone che non accetterebbero una religione antropomorfica, sgombrando – dunque – almeno per queste persone gli ostacoli alla fede.

 

ñ    quali sono oggi le religioni ?

 

ñ    un’osservazione particolare : il concetto di “mistero del soprannaturale”, secondo il teologo cattolico gesuita Henri De Lubac: egli dice  “tutto è soprannaturale”, cioè non esistono “Due Mondi” (uno  “naturale” e uno “soprannaturale”), ma nell'Unico Mondo che esiste si manifesta Dio: come non-autosufficienza del Mondo, come bisogno di salvezza del Mondo, come imprevedibilità totale del Mondo, come misteriosa salvezza del Mondo.

 

ñ    un'altra osservazione particolare: la “irrilevanza” di Dio Creatore nell'Universo, secondo il teologo cattolico domenicano Herbert McCabe: egli dice che “Dio non agisce come causa di alcun effetto nei fenomeni dell'Universo (se no, sarebbe parte dell'Universo e non sarebbe Dio) , dunque è irrilevante per spiegare qualsiasi fenomeno dell'Universo, i quali fenomeni sono  sono spiegabili solo dalle Scienze, ora o un futuro”, mentre è di rilevanza necessaria per l'Universo nel suo complesso: senza Dio tutti i fenomeni dell'Universo – completamente spiegabili dalle Scienze a livello di cause efficienti – non “avrebbero senso”, sarebbero irrilevanti per noi.

 

 

Bibliografia

 

-     Aristotele, Metafisica, libro I, e libro XII

-      Tommaso d'Aquino, Summa theologica, pars prima

-      Immanuel Kant, Critica della ragion pura – Dialettica trascendentale

-      Sofia Vanni Rovighi, Il problema teologico in filosofia

-      Sofia Vanni Rovighi, Elementi di filosofia - Metafisica

-      Sofia Vanni Rovighi, Storia della filosofia moderna

-      Aa. Vv, Metafisica. Il mondo nascosto

-      Henri De Lubac, Il mistero del soprannaturale

-      Herbert Mc Cabe, Creation,  in God matters

 

 

Franco Manni indice degli scritti

 

 

 

 

Maurilio Lovatti main list of online papers