Franco Manni
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Filosofia contemporanea
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Temi e
Problemi -
Sondaggio: quali sono secondo voi le filosofie di
oggi? Ne avete qualche informazione? -
Un confronto con il XIX secolo : le filosofie
“forti” come romanticismo, marxismo, positivismo che influenzavano la
società in vari suoi aspetti, e , di contro, quelle del XX secolo che
sempre più sembrano “professionalizzate” e sconosciute ai profani e non
divulgate e non influenti -
Siamo all’inizio del XXI secolo e le condizioni
economiche e culturali della società hanno alcune caratteristiche che la
differenziano rispetto a quella -
diciamo – precedente alla Seconda Guerra Mondiale : masse di persone
istruite che prima non c’erano ; mezzi di comunicazione come la
televisione e internet che collegano il globo in tempo reale ; turismo
internazionale ed emigrazione internazionale grandemente aumentati ;
maggiore libertà e maggiore mobilità sociale (almeno nelle aree
occidentalizzate) che producono una grande molteplicità di
subculture particolari. Pensiamo a Brescia : yoga e discipline orientali ;
gruppi di psicoterapia ; gli ultras del calcio ; scientology ; i
neocatecumenali ; comunione e liberazione ; il magazzino 47 e Rifondazione ;
l’Arci e i DS ;
Saveriani, Comboniani, Poverelle e
Pax Christi ; i metallari ; le singole parrocchie ; l’università
nelle sue varie facoltà ; le associazioni professionali e di categoria ;
leghisti e padani ; adepti di vari tipi di maghi ; i lettori – poniamo –
di Baricco o di Stephen King ; i cinefili di vario genere ; ecc. ecc.
L’attivo prodursi di subculture è grandemente aumentato e la
condivisione di comuni riferimenti culturali è assai più difficile che nel
XIX secolo. -
Si dice che una causa della presunta attuale
mancanza di filosofie “forti” (esplicative, divulgabili, influenti) sia
il fatto che il campo delle scienze si è di molto ampliato e il filosofo
non riesca più a padroneggiarne non solo le procedure (questo accadeva già
nel XIX secolo) ma anche ad avere notizia dei risultati. Una grande e
crescente specializzazione sia nel campo delle scienze naturali (Fisica,
Chimica, Biologia,ecc.) sia in quello delle scienze umane (Economia,
Psicologia, Storia, Diritto, ecc.) sembrerebbe ostacolare il tradizionale
compito di sintesi e di discussione critica proprio del filosofo. D’altra
parte qualcuno ha osservato che spunti per la riflessione filosofica viva (e
non imbalsamata nella corporazione Accademica) vengano solo dagli stessi
cultori delle varie scienze : per esempio teoria della evoluzione e
riflessioni sul caso e sulla necessità ; neuroscienze e riflessioni sul
rapporto tra il corpo e le idee ; psicanalisi e riflessioni sulla natura
umana ; diritti civili nella società multietnica e riflessioni sul
relativismo o sulla universalità della giustizia ; la fisica einsteniana e
riflessioni sul concetto di tempo ; ecc. -
Per certi versi la società occidentale di oggi
potrebbe dare “spazio” alla filosofia
: il livello medio di istruzione è molto aumentato e così la
possibilità economica di avere libri, per certe tipologie di lavoratori
c’è assai più tempo libero che nel passato. La diffusione delle
psicoterapie e delle “discipline orientali” sembrano esser prove di una
accresciuta sensibilità sociale per la riflessione riguardo a temi
tradizionali della filosofia come il senso della esistenza umana, il
giudizio sul bene e sul male, le capacità conoscitive della mente. -
Certamente non c’è più un pensiero unico, a
causa della società sia liberale sia affluente in cui viviamo. Grazie a
Dio, direi! Eppure qualcuno nell’attuale cosiddetto “politeismo dei
valori” in cui viviamo può sentirsi disorientato, non solamente a causa
di un insufficiente coraggio personale, ma anche per un legittimo desiderio
di una visione unitaria della realtà. Il pluralismo delle proposte non
implica un relativismo della risposta e neanche un frammentarismo. -
In questo corso farò un’estrema selezione e
presenterò solamente alcune filosofie iniziate nelle prima
metà del XX secolo, ma diffusesi – almeno tra i cultori professionali –
nella seconda metà di esso. Cercherò però anche, alla fine, di trovare
qualche tendenza comune tra loro e con altre del nostro tempo. L’eredità del XIX secolo Romanticismo
: -
rifiuto della ragione illuministica come dato
comune tra i romantici irrazionalisti e quelli razionalisti -
esaltazione del sentimento e dell’arte -
il senso dell’infinito -
la vita come inquietudine e desiderio (sehnsucht,
titanismo, evasione, ricerca dell’armonia perduta) -
ambivalenze romantiche : individualismo e
antindividualismo ; nazionalismo liberale e nazionalismo reazionario -
l’amore come anelito di fusione totale -
la nuova concezione della storia
(provvidenzialismo, giustificazionismo, tradizionalismo) -
la nuova concezione della natura autori : Friedrich Schlegel
(1772-1829) , Friedrich von Hardemberg detto Novalis (1772-1801), Friedrich
Scheiermacher (1768-1834), Friedrich Hörderlin (1770-1843), William
Wordsworth (1770- 1850), Thomas Carlyle (1795-1881), Madame de Staël
(1766-1817), Victor Hugo (1804-1885), Stendhal (1783-1842), Alphonse de
Lamartine (1790-1869), Giacomo Leopardi (1798-1837), Alessandro Manzoni
(1785-1873), Johan G. Fichte (1762-1814), Friedrich W. Schelling
(1775-1854), Georg W. F. Hegel (1770-1831) Positivismo
: -
scienza come scienza naturale matematizzata -
riduzionismo metodologico -
ruolo ancillare della filosofia -
idealizzazione del ruolo della scienza nella
dinamica del progresso umano -
ateismo, anticlericalismo, antimetafisica -
dogmatismo -
appoggio allo status quo politico -
ottimismo autori : Auguste Comte (1798-1857) ;
John Stuart Mill (1806-1873) ; Herbert Spencer (1820-1903) ; Cesare Lombroso
(1836-1909) ; Ernst Haeckel (1834-1919) ; Wilhelm Wundt (1832-1920) ; Emil
Du Bois-Reymond (1818-1896) Marxismo
: -
materialismo storico : struttura e sovrastruttura ;
ateismo -
riduzionismo economicista : la proprietà come
causa della “alienazione” ; tutta la storia è storia della lotta di
classe ; la necessità economica simile a quella delle leggi naturali -
ambivalenza tra statalismo ed anarchia e
ambivalenza tra una antropologia pessimista “del sospetto” e una
antropologia ottimista del “bon sauvage” -
la sopravvalutazione della “rivoluzione” e
dello estremismo in generale (i poveri diventeranno sempre più poveri) -
la franca e opportuna denuncia delle grandi
ingiustizie sociali -
la politicizzazione della morale -
il problema del comunismo tra giustizia sociale e
livellamento della individualità delle persone autori : Karl Marx (1818-1883) ;
Friedrich Engels (1820-1895) ; Eduard Bernstein (1850-1932) ; Karl Kautsky
(1854-1938) ; Antonio Labriola (1843-1904) ; Lenin (1870-1924) ; Rosa
Luxemburg (1871-1919) ; Antonio Gramsci (1891-1937) ; Gyorgy Lukacs
(1885-1971) Esistenzialismo -
“Atmosfera”. Gli aspetti limitanti o negativi
della condizione umana nel mondo, evidenziata nel periodo delle guerre
mondiali. -
Il rapporto esistenziale con “l’essere”
comunque inteso – Io, Altri, Mondo – richiede una scelta e un progetto
aperti al rischio. L’uomo non è una realtà già data, ma ha davanti
possibilità tra gli estremi dell’autenticità e dell’inautenticità.
L’autenticità riguarda ciò che è unico e irripetibile nella persona.
L’individuo può scegliersi e conquistarsi oppure non conquistarsi affatto
o solo apparentemente. -
“Aver cura” : sottrarre agli altri le proprie
cure (inautenticità), aiutarli ad assumerle (autenticità). ; comprendere sè
stesso (autenticità), comprender il mondo e gli altri (inautenticità,
esistenza anonima del “si dice” e del “si fa” (Heidegger). -
Per comprendere sè stesso bisogna riconoscere la
possibilità della morte e assumerla su di sè con una scelta anticipatrice -
“il mio Io è identico con il luogo della realtà
in cui mi trovo” (Jaspers) -
il “nulla” non è il contrario dell’Essere,
ma è la coscienza che è potenza nullificatrice del puro dato ed è fonte
di significati (Sartre) -
il fatto di essere al mondo è qualcosa di
“assurdo”, cioè non ha spiegazioni al di là del puro fatto stesso di
esistere. Gli scopi nascono solo con l’individuo che cerca di dare un
senso a ciò che in sè stesso non ha alcun senso. La vita è “gratuità”
e la “contingenza è l’assoluto”, niente può essere “dedotto”,
ciascun esser umano si trova “di troppo” rispetto agli altri, e questo
sentimento può provocare “nausea”,
oppure all’opposto spingere allo “impegno” (Sartre). ·
Autori
e opere : Soren Kierkegaard (1813-1855):
Aut Aut, 1843, Il concetto di angoscia, 1844 ; Martin Heidegger (1889-1976) : Essere e Tempo, 1927 ;
Karl Jaspers (1883-1969): Filosofia, 1932 ; Jean Paul Sartre
(1905-1980): La nausea, 1938, L’essere e il nulla, 1943, L’esistenzialismo
è un umanismo, 1946 ; Albert Camus (1913-1960): Il mito di Sisifo,
1943, L’uomo in rivolta, 1951; Simone de Beauvoir (1908-1986) : Per
una morale dell’ambiguità, 1947 ;
Gabriel Marcel (1889-1973): Essere e avere, 1935, Homo
viator, 1944. ·
Lettura e
discussione del testo di Jean Paul Sartre, L’esistenzialismo è un
umanismo , 1946 Neopositivismo -
Ripresa più sofisticata di alcuni temi del
Positivismo : riduzionismo metodologico, materialismo -
È diverso perchè non ha la pretesa di parlare di
tutto (etica, sociologia, storia, arte, etc.) diversamente da quello che
faceva il Positivismo -
Principio di verificazione come criterio di
significanza: hanno senso solo le proposizioni derivabili direttamente
dall’esperienza sensibile. Etica e religione non hanno senso Autori :
Morris Sclick (1882-1936) ; Rudolph Carnap (1891-1970) ; Otto Neurath
; Ludwig Wittgenstein (1889-1951), Hans Reichenbach (1891-1953) Epistemologia
critica -
Riferimenti alle critiche
al positivismo di fine XIX secolo : convenzionalismo,
empirocriticismo, pragmatismo, neokantismo, neoidealismo -
Critica del Neopositivismo -
L’induzione non esiste -
La mente non è tabula rasa -
Problemi, congetture, confutazioni -
La asimmetria tra verificazione e falsificazione -
Il criterio di falsificabilità come criterio di
demarcazione ( e non di significanza) tra scienza e non scienza -
Verità, verosimiglianza, probabilità -
Il progresso della scienza -
Le ipotesi ad hoc e la conoscenza di sfondo Autori : Karl Popper (1902-1994) ;
Thomas Kunh ; Imre Lakatos ; Paul Feyerabend (1924-1994) [
Lettura di testi dall’antologia popperiana La mia filosofia
(Armando 1997) , Il Recipiente e il Faro : due teorie della conoscenza
del 1948 (contenuta nell’antologia popperiana Il gioco della scienza
, Armando1997) ; e dell’intervista a Popper fatta da Bryan Magee nel 1970
(contenuta nel libro di Magee Filosofi inglesi contemporanei,
Armando 1996) ] Filosofia
analitica -
analitici e continentali. La Cambridge-Oxford
Philosophy. Una mentalità comune : precisione, settorialità, logica, il
linguaggio comune come punto i partenza (non di arrivo) -
il “secondo” Wittgenstein :
il “principio d’uso” (“Non cercate il significato, cercate
l’uso”) . Bisogna eliminare i “crampi mentali” originati dalle
confusioni dei giochi di lingua : “Il filosofo tratta una questione come
una malattia” (Wittgenstein). La filosofia è una battaglia contro lo
stregamento linguistico dell’intelletto. Una perplessità filosofica deve
esser trattata come in psicanalisi (Wisdom) -
La rivista “Analysis” del 1933 si propose “di
pubblicare brevi articoli, su questioni filosofiche circoscritte e definite
con precisione, questioni riguardanti la chiarificazione di fatti
conosciuti, invece che prolisse generalizzazioni e astrattissime questioni
metafisiche su fatti possibili o sul mondo nella sua totalità” -
Un esempio : il libro di Gilbert Ryle, Lo
spirito come comportamento , del 1949 per eliminare il mito cartesiano
dello “spettro nella macchina” : è come chi , dopo avere visto le aule,
i laboratori, le biblioteche, gli uffici, i giardini, la mensa, i corridoi,
le camere, chiedesse : “va bene, questo l’ho visto, ora fatemi veder
l’università!” -
La metafisica ha una utilità inventiva perchè
apre delle finestre , dei punti di vista nuovi su ciò che sembra esser la
realtà consueta (Strawson) -
La “legge di Hume” autori : Ludwig
Wittgenstein (1889-1951); Alfred Ayer (1910-1989) ; Gilbert Ryle
(1900-1976) ; John
Wisdom (1904-1993) ; Willard Quine (1908-2000) ; John L. Austin (1911-1960) ; Nelson Goodman (1906-1998)
; Richard M.Hare (1919-2002) ; Peter Frederick Strawson
(1919 - 2006) Libri
: F. D’Agostini, Analitici e continentali, Cortina, Milano , 1997 ;
S. Cremaschi (a cura di), Filosofia analitica e filosofia continentale,
La Nuova Italia, 1997 ; vedi una serie di contributi sul tema nel sito www.symbolic.parma.it/bertolin/ac.htm [lettura di testi di Ayer, Austin, Ryle, Quine, Hare] Lo
Strutturalismo -
Lo strutturalismo è una tendenza filosofica che,
nata all’inizio in ambito linguistico (con De Saussure) si è estesa poi
in altri campi quali l’antropologia culturale (Levi Strauss) , il
neomarxismo (Althusser), la critica letteraria (Barthes), la psicanalisi (Lacan),
la storia delle idee e dei costumi (Foucault). Si sviluppa negli anni
Sessanta e Settanta e ha il centro di irradiazione in Francia. -
La realtà è un insieme di relazioni i cui termini
componenti non esistono di per sè stessi, ma solo in connessione tra loro -
Contro l’umanismo e il coscienzialismo gli
strutturalisti difendono il primato della struttura sull’individuo, che
non è libero e consapevole autore
di sè stesso, ma il risultato di strutture che agiscono prevalentemente a
livello inconscio -
Contro linea storicistica (sia marxista sia
neoidealista) che crede in un progresso dell’uomo e dei suoi valori come
libertà e giustizia, lo strutturalismo dichiara che la storia è un insieme
discontinuo di processi eterogenei retti da un sistema impersonale di
strutture socio-psico-antropologiche, culturali, economiche, etc. -
Contro la considerazione longitudinale delle
cose lo strutturalismo difende una considerazione trasversale delle
medesime. Nello studio dei sistemi esso privilegia il punto di vista sincronico
(statico, simultaneo) rispetto a quello diacronico (dinamico,
processuale), a volte dando l’impressione di considerare le vicende
storiche come qualcosa di superficiale e di secondario rispetto alla realtà
profonda delle strutture. -
Contro il soggettivismo, lo strutturalismo sostiene
che fare scienza significa proceder al di là del vissuto per porsi da un
punto di vista oggettivo : bisogna studiare l’uomo “dal di fuori come se
si fosse un osservatore di un altro pianeta” (Levi Strauss) -
La struttura si identifica con il complesso delle
regole di relazione e di combinazione che connettono i termini di un insieme
manifesto e che permettono di comprendere le possibili trasformazioni (Levi
Strauss) -
“Una struttura è un sistema di trasformazioni,
che comporta e che si conserva o si arricchisce grazie al gioco stesso delle
sue trasformazioni, senza che queste conducano fuori dalle sue frontiere o
facciano appello a elementi esterni” (Piaget) Autori : Ferdinand De Saussure
(1857-1913) ; Roman Jakobson (1896-1982) ; Jacques Lacan (1901-1981) ;
Michel Foucault (1926-1984) ; Louis Althusser (1918-1990) ; Roland Barthes
(1915-1980) ; Claude Lévi-Strauss (1908-) Ermeneutica -
Etimologia e usi del termine (tèchne ermeutikè)
e il precedente del kantiano Schleiermacher -
La considerazione della storicità dell’esistenza
e della stessa conoscenza è stata dimenticata dalla filosofia “moderna” -
I cosiddetti “maestri del sospetto” Marx,
Nietzsche e Freud hanno mostrato come bisogna “interpretare”( nel senso
di “smascherare”) le convinzioni condivise (Ricoeur) -
Il “circolo ermeneutico” tra interpretans
e interpretandum è (ciò che deve esser interpretato è già in
qualche misura presente nei pregiudizi dell’interpretante) non è un
circolo vizioso ma è un infinito processo di conoscenza (Gadamer) -
La “storia degli effetti” e l’ambiguità
insita nella distanza di un fatto da noi
: essa sia è una perdita delle intenzioni specifiche dell’autore,
sia una conquista delle implicazioni presenti solo potenzialmente (Gadamer) -
Viviamo in una “civiltà della comunicazione” e
quindi bisognosi di un pensiero che come l’ermeneutica metta al centro i
problemi della interpretazione, non solo per superare le distanze temporali
ma anche a quelle interculturali (Vattimo) -
L’ermeneutica è un “pensiero debole” nel
senso di un “pensiero che si adegua al mutamento incessante delle
condizioni di realtà, in grado di accettare la pluralità dei punti di
vista senza accettarne nessuno come incontrovertibile” (Vattimo) Autori : Hans G. Gadamer (1900-2002)
; Luigi Pareyson (1918-1991) ; Paul Ricoeur (1913-); Jacques Derrida
(1930-2004) ; Gianni Vattimo (1936-) ; Richard Rorty (1930-) Nuove
teologie -
Esse in primo luogo si sviluppano nel
Protestantesimo, poi nascono anche nel Cattolicesimo -
La teologia liberale contro il tradizionalismo -
La critica delle fonti bibliche : tradizioni
redazionali, autori, generi letterari -
La de-ellenizzazione (cioè svincolarlo dalle
categorie della metafisica e dell'etica della filosofia greca antica) del
cristianesimo e la ricerca delle fonti bibliche : l’esempio
dell’immortalità dell’anima vs. la resurrezione della carne -
La infinita differenza qualitativa tra tempo ed
eternità (Karl Barth) -
La rivelazione non si identifica con la compiuta
consapevolezza del dovere morale, come diceva la teologia liberale, ma è la
sfida cui è sottoposta ogni certezza umana. Dio è il Totalmente Altro in
cui trovano il limite tutte le nostre certezze (Barth) -
La gloria di Dio è la kenosi (svuotamento)
della croce in cui Dio di priva di tutto (Barth) -
“non teologizzare la politica, non politicizzare
la teologia” (Barth) -
nell’Antico e nel Nuovo Testamento vi è
l’apparato concettuale arcaico di una cosmogonia di carattere mitico
(cielo, terra, inferi, inizio e fine del mondo) oggi improponibile : il
messaggio cristiano deve dunque esser demitizzato. Esempio dei miracoli. (Bultmann) -
la fede in Dio non può marginare la questione
della fedeltà al mondo. Il problema della secolarizzazione : il
cristianesimo ha sempre criticato l’idea antica che il mondo fosse retto
da potenze divine (Bonhoeffer, Gogarten) -
la creazione non è dilatazione dell’intervento
di Dio ma è rinuncia da parte di Dio all’intervento. Dio muore
abbandonato sulla croce e noi
partecipiamo di questa croce per stare vicini a Dio (Weil) -
L’antico pensiero ellenico pensava a una visione
privatistica e intimistica della religione, ebraismo e cristianesimo invece
danno promesse escatologiche non private : un messaggio di riconciliazione
che coinvolge un popolo e l’umanità (Metz) -
Esiste il peccato sociale e la liberazione da tali
strutture di peccato (Boff) -
Il cristianesimo anonimo (Rahner) -
Il problema della escatologia (Balthasar) -
Il problema della identità reale di naturale e
soprannaturale (De Lubac) -
La rivalutazione delle realtà mondane e del corpo -
Il Concilio Vaticano II -
La Dichiarazione Congiunta di Augusta
del 1999 e il sostanziale “dare ragione”
ai Luterani da parte di Cattolici sul punto dogmatico fondamentale
della “Salvezza” : le opere non solo non sono sufficienti per essa, ma
neanche sono necessarie. Autori : Karl Barth (1886-1968) ; Karl
Rahner (1904-1984) ; Henri De Lubac (1896-1991); Rudolf Bultmann (1884-1976)
; Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) ; Simone Weil (1909-1943) ; Friedrich
Gogarten (1887-1967) ; Hans Urs von Balthasar (1905-1985) ; Johannes Metz
(1928-) ; Leonardo Boff (1938-)
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Franco Manni indice degli scritti
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Maurilio Lovatti main list of online papers
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