Franco Manni
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Introduzione all'estetica
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Definizioni
e problemi
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L’estetica
come “teoria dell’arte” è moderna , come “teoria del bello” è
antica
Tesi
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L’estetica come teoria
dell’arte è moderna , come teoria del bello è antica
Questo perchè in generale la cultura occidentale ha compreso che (Kant) l’esterno nella nostra mente è in gran parte sintesi con l’interno
Contro
il soggettivismo si risponde che esiste
una oggettività
del bello basata sulla interpersonalità. Essa però è di tipo
storico e non iperuranico : 1) le diverse società ne danno canoni condivisi
via via diversi ; e 2) le società successive nella storia non nascono da
zero, ma mantengono – integrandoli in una visione più vasta ed articolata
– i canoni passati. Dunque a un uomo del passato non sembrerebbero
belle cose che a noi lo sembrano, mentre a noi sembrano belle anche quelle
cose ciò che sembravano belle
a lui (Croce).
I
trascendentali in sè stessi coincidono, ma nella nostra mente sono
distinti. Il Bello è questo: una
Verità la cui conoscenza a noi appare sensibilmente (coi sensi e coi
sentimenti e non solo intellettualmente) come un Bene per noi
(Tommaso d’Aquino). Questa definizione vale sia per il Bello di Natura sia
per il Bello d’Arte
Se questa è l’essenza
specifica del Bello, però,
“per accidens”, alla percezione del Bello (atto “estetico”) possono
essere e di norma sono collegati altri atti : quello morale, quello
utilitario, quello intellettuale. L’importante ( e questa è la verità
del motto “l’art pour l’art”) è
non confondere questi con quello, se no si cade negli errori delle estetiche
moralistiche, edonistiche e intellettualistiche (Croce).
il bello di natura è quando una cosa imita (sembra a noi imitare) in maniera riconoscibile un’idea (per esempio l’uomo bello imita l’idea di giovinezza, forza, vitalità, salute, etc.) , il bello d’arte è quando un artefatto imita in maniera riconoscibile (arte figurativa) una cosa . Una statua (bello d’arte) può imitare un uomo brutto ed essere bella , mentre un uomo brutto è appunto brutto e non bello perchè non imita un’idea ? No, evidentemente, perchè un uomo brutto imita l’idea di malattia, sporcizia, vecchiaia, debolezza, etc. Dunque un uomo è brutto perchè non imita una idea che già in sè stessa ci sembra bella, e cioè un’idea desiderata, un’ideale. Mentre una statua bella di un uomo brutto ci sembra bella perchè imita non questo ideale (chiamiamolo ideale A) ma un altro ideale (B) : quale ?, quello che possiamo chiamare “Capacità di Imitare” ·
Idealizzazione.
Fantasia Il discorso va però integrato
con la concezione di Fantasia , perchè da solo il concetto di Imitazione ci
suggerisce un rispecchiamento
di qualcosa che già esiste. Invece la fantasia forma (se non “crea”)
entità nuove. Si può dire che tutte queste realtà o idee imitate sono
“idealizzate” ? Cioè che l’uomo bello , il paesaggio bello, il
palazzo bello, la musica bella, la poesia bella imitano non idee realistiche
ma idee fantastiche, secondo le nostre convinzioni di come la realtà
dovrebbe essere ? sembra di no perchè , se questo è vero per
il bello di natura e per un certo bello d’arte, per un certo altro
bello d’arte non è vero : c’è un’arte realistica o “seria” che
non vuole abbellire la realtà. Forse, con Freud,
si può dire che il bello di natura e il bello d’arte idealizzato
sono segni di una psicologia “infantile” (che comunque ha un suo posto
legittimo).
La tesi intellettualista (Platone) lo afferma, aggiungendo che ciò è negativo, la tesi razionalista (Aristotele, Baumgarten, Hegel, Croce,Tolkien) lo nega, la tesi irrazionalista (Romantici, Nietzsche) lo afferma , aggiungendo che ciò è positivo
Hegel pensava che le società mature (“adulte”) non avessero più un importante bisogno di arte. Croce pensava che il bisogno di arte rimane lo stesso in tutte le società. Tolkien pensava che gli adulti abbiano più bisogno di fantasia dei bambini. Freud pensava che l’adulto e la società adulta abbiano bisogno di sublimare (anche) attraverso l’arte le proprie pulsioni più di quanto ne abbiano il bambino e le società bambine. Bisognerebbe, comunque, mettere in discussione l’importanza dell’esperienza estetica, senza dare per scontata l’idea neoromantica della sua (suprema) importanza, idea tra l’altro complicata dai fenomeni del mercato e del collezionismo feticistico (Goodman, Danto). ·
Genio e
genialità Baumgarten, Hegel, Croce, Goodman pensavano che l’atto estetico fosse un atto conoscitivo, dovuto a una facoltà mentale che hanno tutti gli uomini. Baumgarten e Hegel però pensavano che la conoscenza di tipo estetico fosse inferiore e imperfetta rispetto a quella di tipo logico. I Romantici e Nietzsche invece hanno sottolineato che essa non è né inferiore né imperfetta. Però hanno anche aggiunto : 1) che essa è superiore ; e 2) che essa è propria solo di alcuni pochi fortunati chiamato “Geni”. Croce e Goodman hanno colto un contributo del Romanticismo (la conoscenza estetica non è inferiore), ma hanno rigettato le altre due idee (essa è superiore, essa è per pochi) e sono tornati all’idea di Baumgarten che essa riguardi una facoltà mentale posseduta da tutti gli uomini. ·
Catarsi Aristotele,
Freud e Segal hanno sottolineato la funzione psicoterapeutica
dell’arte. Questo non per dare uno statuto privilegiato all’arte, ma per
riconoscere che la conoscenza – nelle sue varie forme e dunque anche in
quella estetica – è terapeutica. BIBLIOGRAFIA
F. Vercellone – A. Bertinetto – G. Garelli, Storia dell’estetica moderna e contemporanea, Il Mulino, 2003 [è sia un profilo storico sia un’antologia da cui ho tratto passi dei Romantic
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