Franco Manni
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Le mie idee sul nuovo comunismo
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Nel
2000 a Brescia assieme a Attilio Zinelli, Fernando Scarlata, Franco Lombardi
Mantovani e Beppe Minelli organizzai un convegno di studi sul Comunismo: due
giornate e mezza di lavori , 5 sezioni, 22 relatori specialisti nel vari
argomenti. La
federazione di Rifondazione Comunista di Brescia boicottò il Convegno , i politici nazionali dei DS e di
Rifondazione lo ignorarono, così come lo ignorò la stampa nazionale e in
specifico – cosa più paradossale – anche il quotidiano di Rifondazine
Comunista (“Liberazione”) e il quotidiano dei DS (“L’Unità”) .
E
pensare che nessun altro convegno di studi sul Comunismo era stato tenuto
dopo la Bolognina (effetti
nostrani della caduta del muro di Berlino) ! Gli
Atti integrali di quel Convegno sono all’indirizzo web seguente: http://www.lovatti.eu/fr/comunism.htm Io
avevo invitato Norberto Bobbio che però, dopo la sua caduta e rottura del
femore non si spostava, allora lo intervistai e l’intervista fu letta al
convegno, fu pubblicata su “La Repubblica” e su “Diario” e la si può
leggere al seguente indirizzo web: http://www.lovatti.eu/fr/comunismo.htm In
quella occasione pensai, scrissi e sottoposi a varie persone tra cui
Norberto un mio saggio sull'auspicabile
abbandono - da parte degli attuali partiti
italiani sedicenti “comunisti” - delle eredità antiliberali,
almeno teoriche, se – invero – non pratiche, del marxismo-leninismo. Bobbio
fu l'unica persona che non solo prese sul serio questo mo scritto sul
Comunismo, ma anche lo apprezzò
molto (lo avevo mandato a amici, conoscenti, e “intellettuali vari” e
nessuno mi rispose) . Norberto
Bobbio così mi scrisse (Torino, 16/8/2000, lettera autografa scannerizzata
in fondo a questa pagina web): Non so che cosa si possa fare
perchè se ne parli. A me è piaciuto moltissimo:
è un progetto di estrema sinistra senza i soliti pregiudizi, fra i quali la
necessità della violenza, l'antiamericanismo obbligatorio, il disprezzo
della tradizione liberale dei diritti dell'uomo. È una difesa onesta e ben
argomentata del comunismo storico. Non ha la pretesa di esser attuale, ben
consapevole dello spirito pubblico degli italiani di oggi attratti da
Berlusconi. Tu non commetti l'errore del
Partito d'Azione, che si illuse di esser un partito come tutti gli altri e
fu preso in giro dai realisti che gli attribuivano l'idea di volere tutto e
subito. Tu parli correttamente di un partito di resistenza, come era stato
all'inizio il Partito d'Azione durante gli ultimi anni del fascismo. Condivido più o meno tutto
quello che dici. Ma dopo avere fatto l'amara esperienza del Partito d'Azione
e del suo rapido fallimento, mi domando ora che cosa tu pensi si possa fare
in pratica, per passare dall'idea all'azione /.../ A mio parere la discesa in
campo di Bertinotti per far cadere il governo Prodi è stata disastrosa. Che
cosa possiate fare ora, di fronte alla debolezza dei DS e all'alleanza di
Berlusconi con la peggiore destra, non lo so. Non tento neppure di fare
qualche previsione su come finirà questa brutta storia. Ti ripeto, però, che le tue
idee per un nuovo comunismo mi sono parse originali, intelligenti e degne di
essere discusse, in mezzo a tante banalità e ai sempre nuovi e sempre
uguali programmi per la 'nuova sinistra', che lasciano il tempo che trovano.»
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