Franco Manni
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Il nuovo codice canonico
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in Alfabeta, maggio 1985
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Il Codice Canonico attuale e vigente nella Chiesa cattolica (promulgato da Giovanni Paolo II nel 1983) comparato a quello precedente (promulgato da Benedetto XV nel 1917). Cosa
è un Codice Canonico? È – per la Chiesa cattolica – come una somma del
Diritto Costituzionale, del Diritto Penale e del Diritto Civile... In
questa comparazione che serve a mostrare la evoluzione storica del XX secolo
e più specificamente l'apporto del Concilio Vaticano II, si possono
osservare vari punti. La
semplificazione: quello del 1917 ha 2.414 canoni (articoli),
quello del 1983 ne ha 1.752. La
società diventa sempre più complessa e la Chiesa semplifica... perchè?
Perché sempre più essa lascia il posto alla consuetudine e rinuncia a
regolamentare una complessità che sempre più le sfugge e dunque che non
ritiene più di potere comprendere e di dovere comandare: così
“consuetudo optima legum interpres est” (can. 27). Lo
aposteriorismo: invece di far discendere apriori le norme più
specifiche da quella più generali, si afferma che la norma più specifica
prevale su quella più generale , e quella più recente su quella meno
recente (can. 53). La
prevalenza del mistero: mentre prima la Chiesa come insieme era
considerata una associazione giuridica come le altre al suo interno (tipo
parrocchie, diocesi o ordini religiosi), ora queste rimangono
“iuridicae” (e dunque consegnate allo statuto di convenzionalità e
discutibilità e transitorietà) mente la Chiesa nel suo insieme viene
considerata “moralis persona ex ipsa ordinatione divina” (cann. 100 e ss.) Un
relativo aumento di potestà ai laici:
“relativo” perchè essi rimangono in mille maniere sottoposti ai
“clerici”, ma “aumento” perchè rispetto al vecchio Codice essi ora
possono e devono esprimere ai chierici le loro opinioni anche in maniera
pubblica (can. 212), predicare, catechizzare, partecipare agli organi
amministrativi delle diocesi, accedere come studenti e come docenti alle
università teologiche (cann. 228, 229, 443, 463, 483, 492, 494). Decade la
penalistica verso di essi. Un aumento del personalismo: si usa la parola “personalismo” riferendosi alla corrente filosofica cattolica soprattutto francese del XX secolo recepita dal Concilio e da Poalo VI in particolare, un esempio è nei canoni sul matrimonio: mentre nel vecchio Codice il fine primario di esso era la procreazione e quello secondario il “remedium concupiscentiae”, nel nuovo il fine primario è il rapporto tra i coniugi e quello secondario è la procreazione e la educazione della prole.
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