Franco Manni
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Antropologia filosofica
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I.
Definizioni 1.
L’antropologia
“filosofica” non è
antropologia “scientifica” (le Scienze indagano campi speciali della
realtà, la filosofia i concetti di fondo) , dunque: non è antropologia
culturale, non è antropologia fisica, non è antropologia teologica 2.
la
collocazione dell’Antropologia
nella sistematica filosofica : contenuta dalla Cosmologia (philosophia naturalis) e contenente la Psicologia Razionale. La
domanda dell’Antropologia ( cosa è l’uomo?) è propedeutica alla
domanda dell’Etica (cosa deve fare l’uomo per raggiungere il suo sommo
bene?) 3.
La
ricerca della “essenza” (ciò che distingue da altre nature) della
natura umana : per la biologia è la posizione eretta per il genere homo e la capacità cranica per la specie homo sapiens. Esempi di altre “essenze” reperite nell’ambito
di ricerche di diverso tipo :
la razionalità, il ridere, il costruire utensili, lo “essere per la
morte”, il riferirsi a Dio (ma c’è sempre un qualche nuovo tentativo
che usa la formula “l’uomo
è l’unico animale che…”). Escludiamo per evidenti inconsistenze
: l’uccidere i propri simili (gli etologi) , il giocare (Huizinga)
, il lavorare (marxismo) , il sacrificarsi per i propri simili (i
sociobiologi) , l’adattarsi a molti ecosistemi diversi (alcuni darwiniani)
. II
Profilo di storia delle idee
L’antica
Grecia
1.
La mitologia greca e la comunione con gli Dei : loro i fratelli
maggiori invidiati, noi i fratelli minori sfortunati (mito di Prometeo, Zeus
e Europa, Apollo e Giacinto,
Niobe, le Tre Dee, Apollo e Marsia). In questa concezione l’uomo è il
“mortale”, colui che non raggiunge la felicità, riservata ai
“fratelli maggiori” non più buoni di lui
ma di lui più fortunati (Odisseo e Achille nell’Ade) 2.
Socrate
e l’antropocentrismo etico : non
importa collocare l’uomo nel contesto più ampio (rapporto con gli altri
enti naturali e con gli Dei). Ciò che importa è essere sempre responsabile
di ciò che all’uomo è possibile fare. 3.
Il
dualismo antropologico di Platone e l’uomo come “spirito” che soffre
la pena di incarnarsi e reincarnarsi in un corpo . Egli è affine agli Dei a causa
della conoscenza e della virtù. Dagli Dei è diverso a causa della
ignoranza e del vizio che derivano dalla parte “concupiscente”
dell’anima. 4.
Aristotele
: · “Animale razionale” : l’uomo è un animale che ha raffinato una caratteristica tipica degli animali, la sensibilità. Questo raffinamento porta l’uomo ad attività slegate dai bisogni della sopravvivenza. ·
“Animale
sociale” : l’uomo è “il migliore degli animali” perché riesce più
di tutti a collegarsi ai suoi simili in un vincolo interpersonale che è il
suo fine naturale. 5.
Gli
Stoici e gli Epicurei : per i primi l’uomo è al centro dell’attenzione
degli Dei, per i secondi gli Dei si disinteressano degli uomini. Bibbia
e antropologia cristiana
4.
I
primi capitoli della Genesi
biblica e l’ “antropocentrismo decentrato”
della “immagine e
somiglianza di Dio” 5.
La
relazionalità verso Dio , essenza dell’umanità biblica. L’ ”uomo in
sé” non interessa, interessa l’uomo in relazione a Dio 6.
Spirito,
anima e corpo nella Bibbia 7.
Il
Nuovo Testamento e l’ “antropocentrismo decentrato”
dell’Incarnazione : Cristo è il modello dell’Uomo. Siccome Cristo è
qualcosa di “nuovo” nella storia, l’uomo si definisce in riferimento a
questa novità, e non a una “natura” perdurante. 8.
“Corpo
mistico” : l’umanità come comunità organica 9.
La
“ellenizzazione” della fede biblica 10.
Agostino
d’Ippona e la Grazia : “Tu sei più intimo a me di quanto lo sia io
stesso”.. Tommaso d’Aquino e la Natura :”Gratia non destruit naturam
sed perficit”. L’Uomo
nelle “filosofie” orientali
1.
Vi
sono più “orienti “ (Oriente Europeo, Vicino Oriente semita, Medio
Oriente iranico e afgano, Oriente indù, Estremo Oriente cinese e
giapponese). Così come vi sono più “occidenti” (greco, romano, celta,
germanico) 2.
L’Induismo
: -
le
fonti : i Veda, il Mahabahrata
e la Bhagavad Gita -
concetti
antropologici : Atman, Karma, Samsara
. Concetti teologici : Brahman
. Concetti etici : Yoga -
indifferenza
alle vicende della vita ; giustificazionismo ; spersonalizzazione ;
solipsismo ; imperturbabilità ; fatalismo -
l’uomo
non si definisce “orizzontalmente” nella storia vissuta assieme agli
altri uomini e alla natura, ma nella sua dipendenza “verticale” con Krishna 3.
Il Buddismo
: -
le
fonti : Siddharta Gauthama detto “buddha” (il risvegliato) -
diversamente
dall’Induismo che parla degli Dei e dello Spirito Universale, il buddismo
è un’Etica : le 4 Nobili Verità e l’Ottuplice Sentiero -
ogni
uomo può essere un “buddha” -
l’uomo
non ha una sostanzialità -
il
“risvegliarsi” è un continuo accorgersi della
“impermanenza” e un approfondarsi nel Presente 4.
Il Taoismo : -
le
fonti : Lao –tzu (o Lao-tse) e il Tao-Te-Ching
e l’I-Ching -
Siccome
ogni azione cosciente in vista di un fine è cattiva, centrale è la
non.-azione (Wu-wei) -
La
Via (Tao) è una Vita amorale
(secondo qualsiasi metro umano) ed imprevedibile
(secondo qualsiasi possibilità della mente umana) -
La
Via , però, è “grande quando non è grande” ed è prevedibile secondo
l’Oracolo del Caso (i “mutamenti” dell’I-Ching) L’Età
Moderna
1. L’Umanesimo e il
Rinascimento: l'uomo è “microcosmo” e “orizzonte dei mondi”
materiale e spirituale 2.
La
rivoluzione copernicana e galileiana , prima critica dell’antropocentrismo
antico 3.
Illuminismo e Romanticismo : due posizioni sul rapporto tra l’Uomo e il Resto
(Natura, Dio). L'Illuminismo pone l'Uomo al centro della critica razionale
di tutto (della Natura e di Dio), e contemporaneamente sottolinea i limiti della potenza di questa critica (i limiti
della ragione umana). Il Romanticismo disloca l'Uomo dal centro, il centro
è un Assoluto Sovrumano di cui Natura e Uomo sono espressioni dipendenti e
parziali, e contemporaneamente toglie
ogni limite alla potenza umana, come espressione dell'assoluto l'uomo non ha
limiti sia nella facoltà artistiche sia in quelle razionali L’Età
Contemporanea
1.
Il marxismo
e la tendenza non antropocentrica del materialismo storico e del
materialismo dialettico 2.
la biologia
evoluzionista : -
è la
posizione eretta per il genere homo (ma la dentizione e il peso complicano
le cose : australopithecus ramidus 4.4 milioni di anni , a. afarensis
3.75, a. africanus 2.0, a.
robustus
1.2) e la capacità cranica per la specie (homo
sapiens neanderthaliensis 0.4 milioni di anni fa, homo
sapiens sapiens cinquantamila
anni fa). Ma la cosa interessante è la mancanza
di un criterio per decidere. Questa mancanza porta a riflettere , sul
piano filosofico, su come il punto di vista essenzialista possa essere
fuorviante, e si possa invece adottare un punto di vista pragmatista e
storicista -
non
c’è un fine nell’evoluzione e dunque neanche nell’evoluzione
dell’uomo -
non
c’è eterogeneità qualitativa tra gli esseri viventi -
non
è possibile trovare un criterio di superiorità qualitativa 3.
psicanalisi
: -
la
persona umana è soprattutto inconscia -
la
persona umana è spinta da pulsioni fondamentali come tutti gli altri esseri
viventi -
il
cosiddetto “libero arbitrio” nasconde un ferreo determinismo nelle
scelte dell’essere umano 4.
esistenzialismo
: - per definire un uomo o anche
l’umanità, l’esistenza precede la cosiddetta
“essenza” 5. antropologia culturale : -
linguaggio
e parentela : la società umana come forma di comunicazione -
divieto
di incesto e dono : dalla natura alla cultura 6.
bioetica
: - sacralità della vita umana o
qualità della vita umana ? III.
Conclusioni
Discussione
sistematica
1.
Osservando la nostra attuale società occidentale si possono notare alcune condizioni
fattuali non armonizzate tra loro: -
Dall’odierno
punto di vista ecologista ed animalista, si
tende a togliere “diritti” di superiorità all’uomo rispetto al
resto della vita animale e alla vita vegetale -
Dal
punto di vista del potere politico, il XX secolo con i suoi totalitarismi
(per esempio hitleriano e staliniano) e imperialismi (per esempio americano)
mostra in maniera più evidente che nelle epoche precedenti una
caratteristica umana : l’inesauribile sete di Potere con risultati
fortemente autodistruttivi ( cfr. Lord Acton e
Tolkien ) -
Dal
punto di vista dell’economia e della tecnologia, il XX secolo ha
mostrato in maniera più evidente che nelle epoche precedenti una
caratteristica umana : la capacità di trasformazione del mondo -
Dal
punto di vista della scienza e della fantascienza , si teme
ma anche si spera che vi siano
nuovi “compagni” alla solitudine dell’essere umano: alieni , robot,
cloni 2.
Riepilogando
la storia della filosofia si possono capire idee
a volte molto diverse tra loro
: -
Il
politeismo antico ha sottolineato la
sfortuna (mortalità, infelicità), -
Socrate
ha sottolineato il principio di
responsabilità, -
Platone
ha sottolineato la colpa e lo
stato di esilio (per ignoranza e dipendenza dal piacere), -
Aristotele
ha sottolineato le
specializzazioni animali (razionalità, socialità) che aprono l’uomo
fuori dal mondo della materialità e fuori dal mondo dell’individualità, -
gli
Stoici hanno sottolineato che
l’uomo è al centro di un Disegno universale, -
gli
Epicurei hanno sottolineato che l’uomo è
periferico, mancando
inoltre qualsiasi Disegno universale , -
la Bibbia
ebraico-cristiana ha sottolineato la
relazionalità storica che l’uomo ha con Dio assieme agli altri uomini
(Spirito, Corpo Mistico), -
l’induismo
ha sottolineato come l’uomo sia un essere passionale che deve arrivare
alla indifferenza e alla imperturbabilità, -
il
buddismo ha sottolineato come l’uomo sia un essere addormentato dalle
illusioni e oppresso dal dolore , che deve
risvegliarsi uscendo dal proprio Ego, -
il
taoismo ha sottolineato che l’uomo è
un essere orgoglioso e affaccendato che deve accettare la Non Azione
e l’imprevedibilità della Via, -
gli
umanisti del Rinascimento hanno sottolineato che l’uomo è un essere
eccezionale tra gli altri esseri e che ha una grande Missione da compiere, -
i
moralisti della età Moderna (per es. Hobbes, Montaigne e Pascal)
hanno sottolineato la aggressività, l’avidità, la fragilità e la
schiavitù verso le passioni, -
gli
illuministi hanno sottolineato che l’uomo trova la sua speranza nel
potersi continuamente migliorare , cioè nel Progresso, -
Marx
ha sottolineato che l’uomo è fortemente determinato dai propri bisogni
materiali, -
Darwin
ha sottolineato come l’uomo sia completamente inserito nei meccanismi
(caso e necessità) degli altri animali e rispetto ad essi non abbia nessuna
superiorità oggettivamente
dimostrabile, -
Freud
ha sottolineato che la mente umana è
molto più inconscia (incontrollata) che conscia (controllata), -
Gli
esistenzialisti hanno sottolineato che l’uomo
è fortemente indeterminato e può essere qualsiasi cosa 3.
Riflettendo,
in base alla mia formazione psicologica e culturale, io giudico e
seleziono delle idee
antropologiche (riguardanti la natura dell’essere umano) che mi aiutino a
muovermi con una certa qual coerenza in mezzo alle condizioni
fattuali di oggi . Lotto contro il pensiero che l’uomo
sia sfortunato perché sfiorisce, si ammala, invecchia e muore. Accetto
il richiamo socratico ad essere il più possibile responsabili delle proprie
azioni, ma, con Freud, penso che questo “più possibile” è comunque
molto poco. Non oso contrastare Platone che
pensa l’uomo come un esule lontano dalla Patria, però lo contrasto
abbastanza quando egli ritiene che la causa del presunto esilio sia una
colpa umana , e lo contrasto fieramente quando egli disprezza
il paese dell’esilio. Concordo con Aristotele che vede
l’uomo come uno tra i tanti animali, con le sue specializzazioni :
razionalità e socialità. Penso , con gli Stoici, che esista un Disegno
dell’universo, ma diversamente da loro non penso che esso possa essere
conosciuto, e concordo con gli Epicurei nel pensare che l’uomo non sia
affatto al centro di questo Disegno. Concordo con l’induismo
quando esso denuncia l’eccitabilità caotica del cuore umano, concordo
col buddismo quando esso denuncia le dolorose illusioni generate
dall’egocentrismo umano, concordo col taoismo quando esso
denuncia l’ansia di essere attivi ed efficaci ; ma dissento
dai metodi proposti : penso che sia un amore intenso e stabile a calmare
l’eccitabilità passionale e non l’ascesi, penso che sia un amore
oggettuale il principale mezzo per uscire dall’egocentrismo e non la
meditazione, penso che sia una azione fatta con autocritica , umiltà e
spirito di dialogo a far uscire dall’ansia dell’attivismo e non la Non
Azione. Concordo con la Bibbia che mostra l’uomo come un
Essere-in-Relazione sia con gli altri uomini sia con Dio (con la Verità,
coi Valori) e come un
Essere-in-Cammino che è impegnato in un viaggio sempre mutevole attraverso
le vicende storiche. Questo viaggio a me sembra più
simile all’intricato vagabondare nel deserto degli ebrei durante
l’Esodo, piuttosto che al il Progresso lineare degli Illuministi.
Dissento inoltre dagli Illuministi ed ai Rinascimentali quando essi
prevedono che l’uomo sarà in grado di costruire da sé la sua felicità,
ma concordo con entrambi quando essi sottolineano che l’uomo ha una
Missione da svolgere (anche se essa è solo “una”, assieme ad altre). Concordo
con Hobbes e gli altri moralisti moderni quando mostrano tutti i lati
negativi dell’uomo, dissento quando dimenticano quelli
positivi. Concordo con Darwin ( e con tutto il pensiero
scientifico moderno e contemporaneo) che nega “specialità” (nel senso
di superiorità) all’uomo. Concordo con Marx quando indica
la profonda motivazione “materiale” delle azioni umane, ma dissento
da lui quando dice che essa è la più importante e, anzi, addirittura
l’unica. E vorrei ora sintetizzare ciò che mi sembra più notevole per una visione nuova ed aggiornata (adatta ai tempi) dell’essere umano : -
l’umanità
si costruisce nella storia, aggiunge sempre novità , non ha confini
prefissati e prevedibili -
l’umanità
si realizza con pienezza in una Comunità e non nei singoli individui -
l’umanità
è una compagna e non è una
padrona degli altri esseri viventi e non viventi 4.
se l’antropologia è
propedeutica all’etica, allora il Sommo Bene (Ultimo Fine
dell’Etica) per l’Uomo : -
non
è un bene prefissato e atemporale ma è un bene che si forma e si manifesta
in maniera sempre diversa secondo le fasi dello sviluppo storico ; non è un
bene già esistente e indipendente dall’attività umana, ma è un bene che
dipende dalla novità che nasce
nel mondo in base a questa
attività -
non
è un bene che si cerca in maniera individuale (da soli) né che si
raggiunge da soli, -
non
è un bene sganciato dal bene degli altri esseri naturali, né un bene che
si manifesta come condizione di superiorità o specialità rispetto ad essi Spunti
problematici
1.
Come si può definire Uomo ? 2.
L’essenza dell’Uomo è sempre la stessa o invece cambia? 3.
L’Uomo è più buono o più cattivo, cioè è più candidato alla
felicità o alla infelicità? 4.
Se può sperare di arrivare alla felicità, l’Uomo per arrivarci
trova le risorse più in sé stesso o più in qualcosa di altro da sé ? 5.
L’Uomo
è più affine ai Superuomini
(antichi Dei della Grecia, pieni di forza, bellezza e giovinezza), o agli Angeli (spiriti disincarnati puri da ogni desiderio materiale), ai Demoni
(schiavi della superbia e della avidità), o agli Animali
(pieni di bisogni materiali e di desideri di piacere), o ai Robot (congegni complessi determinati in tutto e per tutto dai
collegamenti tra i propri meccanismi interni), o agli Alieni (esseri coraggiosi che vagano per l’universo in cerca di
avventura e di conoscenza), o al Dio
cristiano (un cuore che ama e che per amare si fa piccolo , si strugge e
muore) ? . Bibliografia -
Aristotele, Politica -
Tommaso d'Aquino, Summa, pars
prima -
Sofia Vanni Rovighi,
Antropologia filosofica -
Luis Ladaria,
Antropologia teologica -
Stephen
J. Gould, The Structure of Evolutionary Theory -
Philip Dick, Blade Runner
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Franco Manni indice degli scritti
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Maurilio Lovatti main list of online papers
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