Franco Manni Recensione
del film Allucinazioni perverse
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Regia
: Adrian
Lyne titolo
originale : Jacob’s
ladder (la scala di Giacobbe) Produzione :
USA
, 1990
Durata
e formato : 115 minuti ,
colore Sceneggiatura
: Bruce
Joel Rubin Musiche : Maurice
Jarre Cast:
Tim
Robbins ; Elisabeth Pena ; Danny Aiello ; Matt Craven ; Pruitt Taylor Vince
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E
Giacobbe sognò di vedere una rampa che poggiava sulla terra , mentre la sua
cima raggiungeva il cielo , ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano
per essa . Allora Giacobbe si
svegliò dal sonno e disse : “Veramente c’è il Signore in questo luogo e io non lo
sapevo ! “ . Ebbe paura e disse : “Come è terribile questo luogo !
Questa è nientedimeno che la casa di Dio e la porta del cielo .” Genesi
28 , 12-17 Epicuro
(filosofo greco del IV secolo a.C.) insegnava a i suoi discepoli questo
“farmaco” spirituale :”Non
avere paura della Morte. Perché quando ci sei tu , lei non c’è. E quando
c’è lei, non ci sei tu”. Blaise
Pascal (filosofo francese del
XVII secolo d.C.) invece scriveva :”Tu
ti appassioni alla caccia ma non per il fagiano , vai alle feste ma non per
le belle dame , accumuli ricchezze ma non per l’oro , brighi per avere un
posto a corte ma non per il potere , fatichi sui libri e nella indagine
della natura ma non per la conoscenza . Tutte queste opere in realtà le fai
per divertissement , per avere una distrazione e non pensare alla tua Morte
“. Noi
moderni propendiamo più verso Pascal che verso Epicuro , e cioè crediamo
che il pensiero della Morte possa essere occultato
ma non possa essere cancellato .
Nei tre film della sezione dedicata al tema della
Morte nel nostro Cineforum il pensiero della morte è affrontato in
maniera diversa dai tre protagonisti : nel film di Lyne esso è occulto ed
inconscio (e produce “allucinazioni perverse” molto simili a quelle dei
romanzi del più grande autore di fantascienza , Philip Dick) , nel film di
Bergman diventa progressivamente conscio e produce un desiderio di
riflessione sul proprio passato , nel film di Kurosawa è pienamente conscio
e , dopo aver superato la tentazione del divertissement
, produce un convinto slancio etico . La
scala di Giacobbe (titolo originale del film di questa sera ) è una delle
immagini che la Bibbia propone dell’incontro con Dio , e specificamente in essa
Dio annuncia al suo servo Giacobbe l’immensità della sua discendenza .
Qui il regista associa la scala al figlio del protagonista, è vero , ma al
figlio morto che - come angelo messaggero -
comunica a suo padre :
anche tu sei morto ! A noi sembra più religiosa questa interpretazione
moderna dell’incontro con Dio : il figlio non rappresenta la fertilità
naturale in una prospettiva di prosperità
mondana, ma piuttosto annuncia al
padre e allo spettatore che
nella vita umana , da un certo punto di vista, tutto fallisce ed è
inghiottito dall’insuccesso e ultimamente dalla Morte, anche la
discendenza naturale . Ciò che invece non fallisce
è la solidarietà tra gli uomini che , indipendentemente dalla
particolarità delle loro vicissitudini , si ritrovano tutti
a un medesimo incontro col proprio insuccesso, col proprio inestinguibile
bisogno di affetto e con la scoperta ( o speranza ?) di
trovarlo , alfine, pieno e soddisfacente, anche se in un momento non
previsto e in un’occasione insospettata
e anzi paradossale . In questo caso è la guerra del Vietnam . Dell’attore
protagonista , Tim Robbins , ricordiamo alcune altre interpretazioni : Top
gun (1986) , America oggi (1993)
, Le ali della libertà (1994) , Pret-à-porter
(1994) . Una
cosa interessante è che la filmografia del regista Adrian Lyne , è tutta ,
a parte il film che abbiamo visto questa sera , concentrata nel filone
erotico : A donne con gli amici (1980)
, Flashdance (1983) , 9
settimane e ½ (1986) , Attrazione
fatale (1987) , Proposta indecente
(1993) , Lolita 2 (1997) .
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