giovedì 25 febbraio 2010, ore 20.30 Auditorium Livia Bottardi della Scuola media Bettinzoli, via Caleppe, 13 Brescia Serata filosofica Ragione e sentimento nelle scelte dell'uomo introdotta
da un dialogo tra il prof.
Maurilio Lovatti, docente di filosofia al Liceo Copernico di
Brescia, e il prof. Franco Manni, docente di filosofia al Liceo
Leonardo di Brescia. resoconto dell'incontro di Carlo Bazzani
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Nell'ambito
della Rassegna culturale della Circoscrizione Sud di Brescia (l'Albero
della Sud), giovedì 25 febbraio 2010, alle ore 20.30, nell'Auditorium
Livia Bottardi della Scuola
media Bettinzoli, via Caleppe, 13 (trav. di via Corsica), si è svolta una
"Serata
filosofica" sul tema: Ragione
e sentimento nelle scelte dell'uomo, introdotta da un dialogo
tra il prof. Maurilio Lovatti, docente di filosofia al Liceo
Copernico di Brescia, e il prof. Franco Manni, docente di filosofia
al Liceo Leonardo di Brescia. Presiede l'avv. Luca Feroldi,
presidente della commissione cultura della Circoscrizione Sud Ecco
in sintesi il dialogo introduttivo al dibattito.
Definizioni di ragione e sentimento: (Lovatti)
Ragione: gli uomini hanno la ragione e gli animali no, quindi gli uomini
possono pensare e invece gli animali no. La ragione è costituita da tre
livelli: (Manni)
Sentimento: è la metafora del cuore. Il sentimento è un'appetizione
(parola derivante da adpetere, tendere verso). Se la ragione rappresenta
il mondo il sentimento lo appetisce, "tende verso" (noi tendiamo
verso qualcosa).
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Si
passa poi ad esaminare la concezione del rapporto tra ragione e sentimento
in vari filosofi, partendo da quelli della Grecia antica. (Lovatti)
Platone: lui usa il "mito della biga alata" (siamo nel IV secolo
a.c. quando Platone ha circa sessanta anni, nella fase finale della
cosiddetta maturità).
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(Manni)
Aristotele: fu per vent'anni discepolo di Platone, da quando aveva sedici
anni a quanto ne aveva trentasei. Quanto Platone morì il capo della sua
scuola divenne il nipote stesso di Platone. (Lovatti)
Stoici: tratta dei fondatori dello stoicismo, cioè Zenone di Cizio,
Cleante da Asso e Crisippo di Soli. Siamo nel terzo Secolo a.c.. Lo
stoicismo latino è in parte diverso.
(Manni)
Cristianesimo: nella filosofia del Cristianesimo c'è un filosofo massimo
che è Gesù Cristo e spiegava la sua Filosofia attraverso massime, gesti
particolari e parabole. Facciamo l'esempio della parabola del Fariseo e
Pubblicano. I farisei erano dei virtuosi, e ligi alla religione. I
pubblicani erano gli esempi di ladri e traditori, in quanto esattori delle
tasse per i romani La parabola racconta: due uomini salirono al tempio a
pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo,stando in piedi,
pregava così tra sé: Dio io digiuno due volte la settimana e faccio
l'elemosina. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno
alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi
pietà di me peccatore. Gesù disse: il pubblicano tornò a casa
giustificato da Dio, invece il fariseo uscì dal tempio non giustificato
da Dio. Inoltre Gesù disse ai farisei : i ladri e le prostitute vi
precederanno in Paradiso. (Si fa anche l'esempio Momento in cui Gesù è
sulla croce e dice a un ladrone che quella sera sarebbe stato con lui in
paradiso).
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(Lovatti) Illuminismo europeo con Hume e Kant. Hume: nel 1740 pubblica il terzo libro del Trattato sulla natura umana. Per Hume le regole morali non derivano della ragione. La ragione non ci dice cosa sia giusto. Non si può parlare di conflitto tra passione ragione, perché la ragione è schiava delle passioni. La ragione è solo uno strumento. Se desideriamo una cosa la ragione ci indica la strada per raggiungere lo scopo. Si
enuncia la cosiddetta legge di Hume: noi con la ragione, partendo da dei
fatti o da descrizioni della realtà, non possiamo arrivare a dimostrare
la verità di norme morali. Se noi partiamo da premesse senza norme (cioè
affermazioni descrittive vere) non giungeremo a dimostrare norme morali.
Allora su che cosa basiamo il nostro agire? Per Hume c'è un senso
morale. E' un sentimento morale disinteressato di simpatia, cioè la
capacità di entrare in empatia con gli altri, che è proprio di ogni
essere umano. Kant: al contrario di Hume esclude i sentimenti del giudizio morale. Per lui quando la ragione orienta i nostri comportamenti li orienta su due piani: 1) Piano etico (fondato sull'imperativo categorico, incondizionato) 2) Piano delle regole della prudenza e dell'abilità (imperativi ipotetici) Noi orientiamo le nostre scelte anche sulla base di imperativi ipotetici, ma ciò è fuori dal campo morale. Per Kant la morale deve seguire l'imperativo categorico. Semplificando drasticamente, per imperativo categorico s'intende: noi dobbiamo agire come desiderassimo di non fare agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi. E' la ragione che decide cosa è giusto fare. Bisogna usare solo la ragione. E' la ragione che decide e l'etica è basata sul dovere. Per Kant non c'è il concetto di felicità come bene sommo, come fine ultimo che orienta l'azione dal punto di vista morale. Nella mentalità moderna, a differenza di quella antica e medioevale, ognuno è felice a modo suo. Non si può quindi basare l'etica sulla felicità (perché l'etica non può essere soggettiva, deve consistere di norme universali) ma sul dovere e il dovere lo si determina usando solo la ragione.
(Manni) Romanticismo. Durante il romanticismo c'è l'idea che l'uomo è buono per natura. Il romanticismo filosofico (soprattutto in ambito tedesco) prende spunto dalle idee dell'illuminismo, sentimento e ragione non hanno nulla a che fare. Alcuni hanno detto che hanno ragione i sentimenti e ha torto la ragione. Ciò venne detto dagli Irrazionalisti. Per i romantici irrazionalisti la ragione porta all'infelicità. Questo è discutibile, e io personalmente credo sia falso, però ritengo che sia molto importante il fatto dell'attenzione che i romantici portavano al mondo dei sentimenti. Per esempio c'è un matrimonio romantico fondato sul sentimento vero e proprio di innamoramento. Tra i romantici c'è l'idea che ci si sposi perché si è veramente innamorati e non per un "contratto" tra due famiglie. E' importante anche il fatto dell'eredità del romanticismo. Questa eredità consiste nello spazio dato ai sentimenti, spazio mai dato fino ad allora. Per concludere conta moltissimo conoscere i sentimenti. Freud: Freud è strettamente legato al romanticismo Prima di tutto bisogna definire la psicanalisi. La psicanalisi è talmente diffusa nella nostra società che non ce ne accorgiamo. Freud non dice "viva il sentimento!" ma dice che noi non possiamo fare i conti con una trasformazione positiva ("terapia") della persona se non conosciamo il campo dei sentimenti.
(fotografie di Maurizio Tomasi)
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