Nel 2023 si
voterà per rinnovare il Consiglio comunale di Brescia e per scegliere il
nuovo Sindaco. L'attuale sindaco, Emilio Del Bono ha completato i due
mandati e per legge non può ricandidarsi. In questa situazione, da qualche
mese le forze politiche come i giornali e le televisioni locali sono
concentrate sul tentativo di individuazione dei nomi dei possibili
candidati. Si parla tanto di nomi e poco o nulla di idee per il futuro della
città. Per ovviare almeno in parte a questa deriva poco rispettosa dei
cittadini, le ACLI hanno avanzato una serie di proposte riassunte nel
documento dal titolo Brescia 2023. Un valore in comune: appunti per
partecipare al dibattito cittadino. Si tratta di un testo non
definitivo, proprio perché in queste settimane, dopo un primo scambio di
idee con i vicari zonali della città, è sottoposto all'attenzione delle
associazioni cattoliche (come l'Azione Cattolica e gli Scout) delle
parrocchie e dei gruppi e associazioni di quartiere. Entro la fine di
gennaio, terminata questa fase consultiva e la discussione nei circoli ACLI
della città, il testo definitivo, integrato dalle osservazioni che verranno
accolte, sarà reso noto alla stampa.
In primo
luogo va precisato che la proposta delle ACLI non intende essere un
programma complessivo, ma un contributo di idee solo su quattro temi
fondamentali: Servizi sociali, ambiente (e, di conseguenza, l'urbanistica),
cultura e università, partecipazione.
La scelta
dei temi non è casuale, poiché i cristiani hanno il dovere e il desiderio
di collaborare con tutti gli uomini di buona volontà per realizzare una
società che consenta ad ogni persona, per quanto possibile, di vivere
pienamente la sua vita, di sviluppare le sue potenzialità e i suoi talenti.
E' l'idea di fondo dell'umanesimo integrale di Maritain, che ha ispirato le
linee pastorali del Concilio Vaticano II e la stessa "civiltà
dell'amore" proposta da San Paolo VI. Ovviamente vanno tenuti presenti
i limiti delle competenze comunali (che, ad esempio, non ha voce in capitolo
sulla Sanità, che è di competenza regionale, o sull'istruzione, che è di
competenza statale). Il Comune però può fare molto per l'assistenza,
specie agli anziani e ai fragili, per l'ambiente o per favorire la
partecipazione dei cittadini. Ecco in sintesi alcune tra le proposte (chi
fosse interessato a leggere l'intero documento, circa 8 pagine, può
chiederlo al presidente del circolo ACLI Chiesanuova Noce, Sandro Pasotti, o
al Parroco o a me).
-
Servizi
Sociali. Due sono i punti più rilevanti.
La dislocazione degli
uffici zonali dell'Assistenza sociale sul territorio è stata una scelta
certamente positiva, che va confermata e potenziata per costruire
sinergie con le realtà organizzate nei quartieri. Per quanto riguarda
gli anziani, l’intervento degli enti pubblici e del Comune deve essere
rafforzato con l’obiettivo primario di allungare il più possibile il
tempo della permanenza della persona anziana nella propria abitazione e
nel proprio ambiente di vita, evitando al massimo il ricorso a strutture
residenziali.
-
Ambiente.
Le proposte di miglioramento delle
iniziative del Comune derivano dalla consapevolezza della validità
degli interventi realizzati dall'amministrazione uscente, come ad
esempio le bonifiche, lo stop all'uso del carbone nella centrale
termoelettrica, la riduzione del cromo esavalente nell'acqua potabile,
la realizzazione di nuove piste ciclabili, il blocco del consumo di
terreno agricolo, il Parco delle Cave e il progetto per il tram.
L'impianto generale della politica ambientale a Brescia merita di essere
confermato; è pero possibile proporre alcuni miglioramenti e cercare di
rendere più rapide alcune azioni. In particolare per quanto riguarda il
contrasto al cambiamento climatico è necessario accelerare decisamente
la coibentazione degli edifici pubblici e la piantumazione di nuovi
alberi. Le pedonalizzazioni nel centro storico vanno decisamente
aumentate, per puntare nel giro di 5 anni a riservarlo esclusivamente a
pedoni, bici e mezzi pubblici.
-
Cultura
e università. Valorizzare i poli
bibliotecari locali come luoghi dove ritrovarsi e condividere il gusto e
la passione per la lettura e per la scrittura, sia quella più semplice
e popolare, sia quella più impegnata sul piano sociale e politico. Va
rilanciato il Museo delle Scienze naturali. L'Amministrazione comunale,
in sinergia con la Provincia e gli altri Enti preposti, deve riprendere
un ruolo trainante sulle politiche universitarie, anche per ridurre il
sempre più evidente distacco (in termini di quantità e qualità della
ricerca e di "capacità di attrazione" di studenti e docenti)
con Milano; infatti, proiettando le attuali tendenze nel medio lungo
periodo, si può prevedere una crescente marginalizzazione del sistema
universitario della Lombardia orientale.
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Partecipazione.
Va attrezzata in maniera omogenea
"la macchina amministrativa" perché sia di supporto ai
Consigli di Quartiere che non hanno le forze – economiche, strumentali
e umane – per essere completamente autonomi nell’erogazione di
iniziative di promozione alla partecipazione a cui sono chiamati.
Riportare il focus dei Consigli di Quartiere al loro ruolo qualificato e
propositivo. Affiancare ai Consigli di Quartiere "personale
volontario civico" che possa supportare nell’operatività le
attività del Consiglio di Quartiere.
Maurilio
Lovatti
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