Brescia
e Bergamo Capitali della cultura 2023 sono una occasione straordinaria e
irripetibile per far conoscere all'Italia e all'Europa i nostri monumenti e
le nostre opere d'arte. Anche se i beni culturali sono concentrati in gran
parte nel centro storico della città, qualche “tesoro nascosto” si
trova anche nelle periferie e nei piccoli centri.
Da questo punto di vista la periferia Sud di Brescia è emblematica. Benché
edificata in gran parte nel Novecento (pensiamo a Brescia Due, Don Bosco,
Lamarmora, Porta Cremona) essa è caratterizzata dalla presenza di Borghi
antichi, sorti nel tardo Medioevo e sviluppatesi nel Seicento e Settecento
come borghi a vocazione agricola, ma anche luogo di vacanza per alcune
famiglie nobili della città. Gli esempi più significativi sono Folzano,
Fornaci, Verziano, Noce e Chiesanuova (allora detta Bottonaga).
La chiesa di San Nicola a Verziano è l'edificio più antico
della periferia Sud, risale al 1087 ed era la chiesa di un monastero
cluniacense rimasto a Verziano fino al 1270, quando i frati si trasferirono
a San Faustino e Giovita in città. La pala d'altare della chiesa
parrocchiale di Folzano, San Silvestro battezza l'imperatore
Costantino (1757-59) è uno dei capolavori di Giambattista Tiepolo,
massimo pittore italiano del Settecento. A Chiesanuova sono custodite
La Natività di Vincenzo Foppa (1492) e la pala d'altare della
chiesa vecchia, L'Assunta di Giacomo Zoboli (1748), pervenute
durante l'età napoleonica. Si tratta di opere d'arte capaci di suscitare
l'invidia di una qualsiasi media città tedesca o americana, ma che per vari
motivi risultano poco conosciute e altrettanto poco visitate.
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Ecco
perché penso sia fondamentale che le parrocchie interessate (Folzano,
Fornaci, Chiesanuova e Noce) e i rispettivi Consigli di Quartiere si
coordino e facciano “gioco di squadra”, coinvolgendo tutti i gruppi
culturali, artistici e musicali presenti nel territorio (che sono tanti e
qualificati) per far conoscere i beni culturali della periferia Sud di
Brescia, sia tramite visite guidate, sia tramite internet, inserendosi nel
percorso dei “tesori nascosti” (che è uno dei quattro progetti
di Brescia capitale della cultura) sia con concerti e altri eventi culturali
o musicali nei luoghi simbolo degli antichi borghi.
Non si tratta solo di restituire alla opere d'arte la visibilità che
meritano (basti pensare all'Assunta di Zoboli che per oltre due secoli, dal
1803 al 2005, è rimasta totalmente sconosciuta). E' un'occasione unica per
cercare di mutare la percezione di questi quartieri nell'immaginario
collettivo. I quartiere della periferia sud sono spesso considerati
quartieri di serie B, e nel caso di Chiesanuova con l'aggravante
dell'inquinamento da PCB (questa immagine deleteria è confermata anche
dall'andamento medio dei valori immobiliari, molto più bassi di quelli
delle altre periferie). Adesso possiamo cambiare: non più quartieri
dormitorio (come molti bresciani pensano), ma comunità ricche di storia e
orgogliose di conservare memorie preziose. Soprattutto comunità capaci di
agire in sinergia per valorizzare le loro eccellenze.
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