Maurilio Lovatti
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Intervista a Simonetta Calosi
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Il Cantiere, dicembre 2019
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Come ti è venuta l'idea di scrivere questo libro? Mi è sempre piaciuto scrivere e finalmente ho pubblicato il mio primo romanzo. Ho pensato ad un romanzo i cui personaggi siano realisti e che faccia riflettere: ho cercato di scrivere un libro che avrei voluto leggere. Non è solo un romanzo d'amore e nemmeno un giallo nel classico significato del termine. Come hai scelto il titolo? Penso che nella vita di ogni persona ci siano "punti di non ritorno", scelte che cambiano la nostra vita. Dove è ambientato il romanzo? A Londra, a Torino e in Toscana, tutti luoghi che conosco bene. In particolare sono legata affettivamente alla Toscana, da dove provengono i miei genitori e dove vado spesso. Quanto tempo hai impiegato a scriverlo? L'ho scritto in soli dieci mesi, nonostante sia lungo 736 pagine, dedicandoci un po' di tempo tutti i giorni. L'ho scritto a mano e non direttamente al computer. La trama di fondo l'avevo chiara fin dall'inizio, ma poi i personaggi si son meglio definiti man mano che scrivevo.
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Simonetta Calosi è nata a Brescia il 17 dicembre 1971. Risiede da sempre a Chiesanuova. Di professione restauratrice di opere d'arte, ha due figlie. E' al suo esordio come romanziere.
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RECENSIONE
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Giulio e
Sara si conoscono a Londra in una fredda serata d'inverno del 2000, e poi si
perdono di vista per dieci anni. Quando si ritrovano in una azienda vinicola
del Chianti, Sara è già vedova, con una figlia piccola e una storia
tragica alla spalle, mentre Giulio deve fare i conti con un passato
inquietante, di cui Sara a poco a poco scopre aspetti dolorosi e
inaspettati. Sembrerebbe una delle tante storia d'amore che affollano il
genere rosa in Italia, e invece basta leggere qualche decina di pagine per
comprendere il valore di questo romanzo. I personaggi sono molto realistici
e ben investigati nella loro psicologia. La narrazione alternata in prima
persona dei due protagonisti conferisce al romanzo immediatezza e facilità
di lettura. Il libro consegna al lettore anche un valido messaggio
educativo, anche se in modo molto discreto, implicito e senza forzature. La
lettura di questo romanzo è un'occasione per riflettere sulle scelte
importanti e sui valori etici verso i quali orientare la propria vita.
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Il Cantiere, dicembre 2019, pag. 18
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