Per la
prima volta nella storia è stato eletto un consigliere comunale di
Chiesanuova. Ti senti preoccupato per questa grande responsabilità? Ritieni
di poter rappresentare i bisogni e le necessità del nostro quartiere?
Il nostro quartiere conosce molteplici bisogni, ambientali, viabilistici,
sociali, che meritano attenzione e risposte concrete. Da questo punto di
vista la responsabilità è grande, anche perché il consigliere comunale ha
un ruolo prevalentemente di indirizzo, senza avere una diretta operatività.
Non dimentico però che a Chiesanuova c’è una comunità tenace ed
orgogliosa, giustamente esigente, che si impegna ogni giorno sul territorio,
nelle scuole, in oratorio, nelle associazioni, nella tutela dell’ambiente...
E saper ascoltare e lavorare con la comunità è faticoso ma aiuta a
mantenere sempre alta l’attenzione indirizzando il lavoro sulle priorità
del territorio. L’agenda di questo mandato presenta alcune partite
importanti che interessano da vicino il quartiere: oltre alla
riqualificazione imminente di via Fura e via Roma, le bonifiche dei parchi
ancora chiusi o fruibili con limitazioni, la riqualificazione di via
Orzinuovi, lo sviluppo del tram verso la Fiera, la riapertura del nuovo EIB
– PalaLeonessa, la rigenerazione di alcune aree industriali dismesse.
Senza dimenticare la tutela delle aree agricole della Noce e il monitoraggio
delle attività industriali. Dal punto di vista sociale, dovrà continuare
il lavoro del Punto Comunità – uno dei primi a nascere in città – con
un coinvolgimento sempre maggiore degli operatori del territorio. Ci sono le
risorse perché in ogni quartiere parta un doposcuola strutturato e gratuito
fino alla scuola media, e bisognerà pensare a qualcosa che coinvolga anche
gli adolescenti. Mi piacerebbe infine portare alcune iniziative culturali
fuori dal centro storico.
Quale ruolo e quali compiti hai come presidente di una commissione
consiliare?
Il lavoro del consigliere comunale, oltre ovviamente alle sedute del
Consiglio, si svolge prevalentemente nelle Commissioni, che sono organizzate
per temi. Qui si lavora sulle delibere e sui progetti portati avanti dall’amministrazione,
che vengono approfonditi anche con l’aiuto dei tecnici comunali, se ne
valutano gli effetti, si propongono modifiche migliorative. Spesso vengono
incontrati comitati e associazioni in specifiche audizioni. Mentre in
Consiglio la discussione tra maggioranza e minoranze si fa più aspra, in
Commissione si cerca di lavorare per comporre differenze e divisioni.
Inoltre nel lavoro di commissione si ha la possibilità di verificare l’andamento
di alcuni progetti avviati per studiarne gli impatti, i risultati, le
problematiche.
Come Presidente della Commissione Lavori Pubblici, oltre alle formalità
tipiche del ruolo (convocazione e guida delle sedute), sto approfittando
dell’estate per approfondire con l’Assessore Valter Muchetti e con i
tecnici i progetti in corso, quelli in divenire e le relative coperture
economiche. In questo mandato, e probabilmente nei prossimi, l’intervento
pubblico più consistente riguarderà il patrimonio scolastico, circa 110
edifici tra asili, elementari e medie che necessitano di essere ammodernati
e resi più efficienti sotto il profilo energetico e antisismico.
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Nonostante,
come è giusto e doveroso, né il parroco, né il CPP né alcun organismo
parrocchiale abbia sostenuto la tua candidatura, bastava un giro
all'oratorio, o scambiare quattro chiacchiere dopo la messa domenicale, per
rendersi conto che la gran parte dei parrocchiani ti appoggiava
convintamente. Come lo spieghi?
Spesso si dice che in comune conta la persona. L’oratorio è stato per
tanti anni la mia seconda casa, e un po’ lo è tuttora. All’oratorio
sono nate e cresciute le amicizie più forti, all’oratorio ho dedicato,
con tantissimi altri, parte del mio tempo libero: l’aver condiviso nella
comunità molte esperienze con persone di generazioni e sensibilità diverse
credo abbia aiutato chi mi conosce a fidarsi, concretizzandolo nel voto. Una
grande emozione che porta con se anche il peso e la responsabilità di una
fiducia da non tradire.
Come interpreti la vittoria al primo turno del sindaco Del Bono, mentre
in tutta Italia i consensi al PD calavano?
Va premesso che ogni esperienza amministrativa fa per se e non è
strettamente sovrapponibile con il livello nazionale. Detto questo,
indubbiamente Brescia segna una controtendenza e credo che gli ingredienti
principali della vittoria al primo turno di Emilio Del Bono siano tre: l’agenda,
l’ascolto e il civismo. L’agenda giusta, ossia i temi che ci si propone
di affrontare in sintonia con i cittadini: l’ambiente, la socialità, l’attenzione
ai più fragili, la ricerca di nuove vocazioni per la città (servizi,
turismo, università, cultura). L’umiltà dell’ascolto, perché chi
guida una comunità non può permettersi di essere autoreferenziale o di
credersi invincibile: in questo senso ha aiutato molto l’esperienza dei
Consigli di Quartiere e più in generale la capacità dell’amministrazione
di ascoltare il ricchissimo tessuto della città, fatto di tanti “patrioti
municipali”, per usare un’espressione cara a Del Bono. Infine la scelta
del civismo, che non significa nascondere o annacquare le identità
politiche (il PD infatti, unico partito della coalizione, ha ottenuto un
risultato straordinario e inaspettato), ma saper allargare la coalizione a
forze, esperienze e persone sulla base di un progetto di città ampio e
condiviso. E poi il civismo inteso come valorizzazione delle esperienze
civiche e tipiche della città, che ha portato nelle nostre liste persone
conosciute e stimate nei quartieri e nelle comunità di riferimento, come
testimoniano le preferenze individuali.
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Roberto
Omodei è nato a Brescia il 21 ottobre 1988. E' stato consigliere
della Circoscrizione Sud dal 2008 al 2013. Il 10 giugno è stato eletto
consigliere comunale nella lista del PD con 423 preferenze, di cui 260 prese
a Chiesanuova. E' presidente della commissione consiliare "Lavori
pubblici, cimiteri e patrimonio" e fa parte delle commissioni
"Ambiente ed Ecologia" e "Cultura, Istruzione, Sport e
Politiche Giovanili".
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