Maurilio Lovatti
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Chiesanuova nella seconda guerra mondiale
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Il Cantiere, dicembre 2017
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Come
abbiamo visto nella puntata precedente, il 16 novembre 1937 era morto don
Francesco Pasinetti, curato di Chiesanuova per 13 anni. Ai primi di aprile
del 1938 è nominato il nuovo curato: è don Martino Alessi, che rimarrà a
Chiesanuova per quasi tutto il periodo della guerra, fino a gennaio del
1945. |
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Si
celebravano la domenica solo due messe, alle 6 del mattino e alle 10. Il
catechismo per i bambini e la Dottrina Cristiana per gli adulti si
svolgevano la domenica pomeriggio. C'erano 6 classi di catechismo, tre
maschili, due femminili e perfino una mista. I catechisti erano tutti
dell'Azione Cattolica, a cui aderivano 61 uomini, 73 giovani e 26 aspiranti,
che si riunivano periodicamente ogni due settimane. I gruppi parrocchiali
più numerosi erano l'Apostolato della preghiera (762 iscritti) e la
Confraternita del SS Sacramento (185 iscritti).
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Durante i primi tre anni di guerra la popolazione civile non è colpita, anche se significative erano le conseguenze sulla vita quotidiana: la chiamata alle armi dei maschi tra i 18 e i 45 anni, gli oscuramenti, le sirene degli allarmi, il razionamento del cibo. Il 26 febbraio 1943 don Martino è costretto a consegnare le due campane maggiori del campanile (una di 743 kg e l'altra di 530) al governo, che le requisisce per usare il metallo per esigenze belliche. Dal settembre del 1943, dopo l'armistizio, con la nascita della Repubblica Sociale Italiana (conosciuta anche come Repubblica di Salò) di fatto uno Stato fantoccio nelle mani di Hitler, Brescia è colpita da numerosi bombardamenti anglo-americani e vede la guerra civile tra i partigiani della Resistenza e i fascisti alleati ai tedeschi. I bombardamenti su Brescia distruggono completamente 135 edifici, mentre i vani interamente distrutti sono 2115. Complessivamente i vani distrutti o danneggiati sono il 35,2% del totale. Chiesanuova è colpita pesantemente solo dal bombardamento del 17 settembre 1944, che distrugge interamente la canonica e danneggia il tetto, i serramenti e i vetri della chiesa e marginalmente l'organo e altri arredi, senza fortunatamente distruggere le opere d'arte. Sono inoltre colpiti e distrutti totalmente o parzialmente numerosi cascinali, soprattutto quelli più vicini allo scalo ferroviario. |
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Il Cantiere, dicembre 2017, pag. 16-17
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