Nel gennaio
del 1925 muore don Annibale Conti, che per 36 anni era stato curato di
Chiesanuova. Il mese successivo, il prevosto di S. Nazaro mons. Emilio
Bongiorni, che era anche vescovo ausiliare, nomina nuovo curato di
Chiesanuova don Francesco Pasinetti, che era nato a Sant'Eufemia nel 1875, e
dunque aveva 50 anni. In precedenza era stato curato a Muscoline, a S. Zeno,
in Duomo e durante la guerra a S. Giovanni in città. L'ingresso solenne di
don Francesco avviene il 3 maggio, ma già da aprile aveva iniziato ad
operare nella nostra comunità (il primo battesimo lo celebra il 2 aprile
1925).
Il 27 giugno 1929 viene solennemente commemorato il terzo centenario della
consacrazione della chiesa (si tratta ovviamente della chiesa vecchia,
quella nuova verrà costruita tra il 1970 e il 1972). Partecipa il vescovo
ausiliare Bongiorni, che celebra una “Messa in musica con sparo di mortaio
ed illuminazione, con concorso straordinario di popolo”, come recitano le
cronache del tempo.
Il 15 aprile 1933 muore mons. Giacinto Gaggia, vescovo di Brescia dal 1913,
il più antifascista dei vescovi italiani. Negli anni Venti i cattolici
bresciani erano stati soggetti alla violenza fascista: nel novembre 1925
erano stati devastati gli organi di stampa cattolici, il Cittadino e
la Voce del Popolo.
Tra il 1925 e l'inizio del 1929, l'oratorio della Pace era stato invaso e
devastato più volte e i padri filippini Paolo Caresana e Giulio Bevilacqua,
antifascisti intransigenti, erano stati costretti a trasferirsi a Roma per
sfuggire alla violenza fascista. Ma in seguito alla stipula del Concordato
(febbraio 1929) il clima è cambiato e alle elezioni del 1929, elezioni
tutt'altro che libere e democratiche (c'era una lista unica bloccata,
stabilita dal Gran Consiglio del Fascismo) gli altri vescovi italiani
decidono di votare. Gaggia è l'unico vescovo che si rifiuta di farlo.
Dichiara: “non ho mai votato e non so perché lo dovrei fare stavolta”.
A chi gli chiede di mitigare questa sua posizione adducendo ragioni di
salute, risponde: “no, dite pure che sto bene, anzi benone!” E
riferendosi a Mussolini e al Concordato, afferma: “preferisco una legge
cattiva in mano di un onesto, che il Vangelo in mano di un disonesto”.
Dopo oltre otto mesi di contrasti tra Mussolini e il partito fascista da un
lato, e Pio XI e il Vaticano dall'altro, il 21 dicembre 1933 il milanese
Giacinto Tredici è nominato vescovo di Brescia, dopo che anche Angelo
Roncalli, il futuro Giovanni XXIII, aveva aspirato alla sede episcopale di
Brescia. Le complesse e tormentate vicende che hanno portato alla scelta di
Tredici sono state per la prima volta ampiamente documentate e rese
pubbliche nel mio libro su Tredici, pubblicato nel 2009.
Anche per Chiesanuova e Noce il 1933 è un anno significativo. A Chiesanuova
è collaudato l'organo e viene allestita per la prima volta la macchina del
triduo; alla Noce il curato don Paolo Zanibelli lascia la chiesa di S. Maria
celebrando l'ultima messa il 18 maggio 1933 e si trasferisce a Pontevico.
Don Bartolomeo Miglioli è nominato nuovo curato della Noce. Nato a
Villacarcina nel 1892, il 25 giugno 1933 celebra la sua prima messa alla
Noce, dove rimarrà per 25 anni, divenendone il primo parroco nel 1958.
Anche a Chiesanuova nasce una piccola sezione locale del Fascio, che entra
talvolta in contrasto col curato per l'educazione dei ragazzi, al punto che
i fascisti ordinano a don Francesco “di non tenere i ragazzi dopo le 11 di
ogni domenica perché si tiene adunata” (3 marzo 1936). L'educazione dei
ragazzi è un ambito in cui un po' in tutto il nord Italia si manifestano
contrasti tra la Chiesa e il regime fascista. Il concordato aveva
riconosciuto la legittimità dell'Azione Cattolica, ma i fascisti avrebbero
voluto che essa svolgesse solo un'attività religiosa, lasciando il compito
educativo alle organizzazioni giovanili fasciste, mentre la Chiesa tenta di
difendere un proprio autonomo spazio educativo. In questo contesto nel 1936
alla Noce inizia l'attività del Circolo giovanile maschile (allora maschi e
femmine erano rigidamente separati in chiesa e in oratorio) voluto da mons.
Lorenzo Pavanelli (1876-1945) che nel 1906 aveva fondato la Federazione
Giovanile Leone XIII, e che tanto ha contribuito nella nostra diocesi alla
diffusione degli oratori e del catechismo parrocchiale per i fanciulli e i
ragazzi. Mons. Pavanelli arriva di persona alla Noce e il 2 febbraio 1936
inaugura il Circolo e ne benedice la bandiera.
Durante i 13 anni di permanenza a Chiesanuova, don Francesco celebra 283
funerali, di cui quasi la metà di fanciulli non ancora cresimati, segno che
la mortalità infantile nelle campagne era ancora alta. Nello stesso periodo
nascono 602 bambini, ma 224 di questi sono battezzati all'ospedale
cittadino, poiché in quegli anni le nascite in casa cominciavano a
diminuire a favore dei parti in ospedale, pur rimanendo ancora la
maggioranza.
Don Francesco muore il 16 novembre 1937, all'età di 62 anni. Il funerale si
celebra a Chiesanuova, ma per volontà dei familiari è seppellito a
Nuvolento.
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