Maurilio Lovatti
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Chiesanuova nel '700
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Il Cantiere, dicembre 2014
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Nelle due
precedenti puntate ho raccontato la storia di Chiesanuova nel '600, a
partire dalla consacrazione della vecchia chiesa (4 giugno 1629). Ora
proseguo col XVIII secolo. Dalle visite pastorali dei primi anni del
Settecento apprendiamo che a Chiesanuova (o Bottonaga come si diceva allora)
vi erano circa 900 abitanti (esattamente 903 nel 1707, con 285 ragazzi sotto
i 14 anni, che non accedevano ancora alla comunione) che popolavano la
campagna dalla Noce e dalle Fornaci fino alle mura di porta S. Nazaro
(mentre l'intera parrocchia di S. Nazaro, di cui facevamo parte, aveva circa
5400 abitanti).
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lapide di mons. Giovanni Badoer
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Brescia nel XVIII secolo aveva una grande importanza non solo dal punto di vista politico, nell'ormai decadente Repubblica Serenissima, ma anche dal punto di vista religioso; si susseguirono ben cinque vescovi cardinali: Marco Dolfin (1698-1704), Giovanni Badoer (1706-14), Gianfrancesco Barbarigo (1714-23), Angelo Maria Querini (1727-55) e Giovanni Molino (1755-73), privilegio che non si ripeterà più nei secoli successivi. Si pensi che il Badoaro, prima di essere nominato vescovo di Brescia era stato addirittura Patriarca di Venezia e che il Querini, anch'egli veneziano, già arcivescovo di Corfù, è stato il fondatore della biblioteca Queriniana e fuori Brescia è famoso per aver finanziato il rifacimento barocco della chiesa di S. Marco Evangelista in Campidoglio e la costruzione della cattedrale di sant'Edvige a Berlino. Nel Settecento i sacerdoti erano molto numerosi. Nel 1727 nella diocesi di Brescia vi erano 4720 preti, di cui 478 in città, e in seminario studiavano ben circa 1200 chierici.
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card. Angelo Maria Querini
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Nonostante l'abbondanza di sacerdoti, le parrocchie mantenevano alcuni privilegi in esclusiva, che non volevano cedere alle chiese dipendenti. Oltre ad avere il monopolio dei riti della Settimana Santa, la chiesa parrocchiale di S. Nazaro non concesse fin verso la fine del '700 la possibilità di celebrare i funerali a Chiesanuova. Per questo nel dicembre del 1792 il conte Pietro Giacomo Suardi e il nobile Gabriele Garbelli, commissari della "Generale Vicinia di Bottonaga" (una sorta d'antenato dei consigli di frazione o di quartiere) scrissero una lettera al prevosto di S. Nazaro per ottenere che fosse concessa la "tumulazione de' cadaveri nella suburbana chiesa filiale di S. Maria di Bottonaga". Dopo qualche settimana la richiesta fu accolta, e così il 15 febbraio 1793 si svolse il primo funerale in assoluto a Chiesanuova, quello di un certo Buonomo Bonomi di 93 anni, che fu seppellito nella terra sotto il pavimento della Chiesa vecchia. Qualche mese dopo furono realizzati alcuni sepolcri all'interno della chiesa, e la prima ed esservi tumulata fu una certa Maddalena, vedova di Paolo Balini, morta a 60 anni.
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stemma di mons. Querini
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Il Cantiere, dicembre 2014, pag. 10 - 11
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