Battaglie Sociali, periodico delle ACLI bresciane, dicembre 2017, pag. 14-15
L'aria che tira in città
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L'affluenza
degli elettori al referendum consultivo del 22 ottobre della Regione
Lombardia ha confermato la differenza di orientamento politico e di
mentalità tra la città di Brescia e la sua provincia. Nella provincia di
Brescia ha votato il 44% degli elettori, mentre in città la partecipazione
è stata nettamente inferiore, fermandosi al 33%. Questi dati sono in linea
con quelli del referendum costituzionale del 2016, nonostante allora avesse
votato il 76,4%, cioè quasi il doppio (segno dell'inutilità del referendum
consultivo regionale percepita dalla maggioranza degli elettori). In
provincia di Brescia il no alla riforma costituzionale aveva raggiunto il
58,2% (in linea col risultato nazionale del 59%) mentre in città vi era
stato un quasi pareggio, con solo il 51,6% di no alla riforma. Situazione
simile a quella di Milano, dove nel comune capoluogo il si aveva prevalso,
mentre nella provincia aveva vinto il no. Sul piano ambientale, oltre all'inizio delle bonifiche dal PCB (tema che per anni era stato sottovalutato), si è avviata la raccolta differenziata dei rifiuti, che ha visto la responsabile partecipazione della grande maggioranza dei cittadini, e che ha consentito un risultato storico per la città (la percentuale di raccolta differenziata è passata dal 37% al 65%) con indubbi benefici per l'ambiente. Inoltre il Comune ha ottenuto da A2A l'eliminazione del cromo esavalente (pericolosamente cancerogeno) dall'acqua potabile, con un investimento di oltre 4 milioni di euro: l'acqua potabile di Brescia è da questo punto di vista diventata tra le migliori al mondo. Sono state messe in sicurezza molte piste ciclabili, è stato significativamente esteso il sistema di Bicimia, che ha raddoppiato gli abbonati, ed è in via di realizzazione una rete organica di piste ciclabili per favorire questa forma di mobilità non inquinante. Inoltre il Comune ha ottenuto da A2A di rinunciare al carbone nella centrale elettrica di via Lamarmora dal 2020, anziché dal 2030, come inizialmente previsto, riducendo così i pericoli per la salute dei cittadini. Le proposte ambientali saranno il principale cavallo di battaglia dell'amministrazione uscente: il Sindaco Del Bono ha recentemente proposto la realizzazione di nuove linee tranviarie urbane per ridurre l'inquinamento dovuto al traffico automobilistico e ha avanzato la proposta che tutte le cinque acciaierie bresciane cedano ad A2A il proprio potenziale energetico (il vapore che deriva dall'attività produttiva e che viene generalmente “sprecato”) sotto forma di elettricità e riscaldamento, sul modello già realizzato con la Ori-Martin di S. Bartolomeo. Con le acciaierie nella rete del teleriscaldamento nei mesi invernali (e dell’energia elettrica in quelli estivi) sarà realizzabile l’obiettivo di chiudere la terza linea dell'inceneritore.
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Battaglie Sociali, dicembre 2017, pag. 14-15
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