Battaglie Sociali, periodico delle ACLI bresciane, dicembre 2016, pag. 17
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Niente più shunt |
17 ottobre 2016: Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, alla presenza del ministro Del Rio, annuncia che la TAV per Verona passerà da Brescia. Lo shunt per Montichiari è morto e sepolto! Una lunga battaglia dell'Amministrazione comunale e in particolare dell'assessore Manzoni, che agli inizi sembrava quasi impossibile, si è conclusa con un successo per Brescia e i bresciani. Anche le ACLI sono state in prima linea. L'allora presidente provinciale Roberto Rossini, il 23 marzo 2015, in un comunicato stampa giudicava così il progetto di massima che prevedeva il passaggio dell'alta velocità a sud della città con la stazione di Montichiari: "Si tratta di un'opzione alquanto irrazionale, che rischia di emarginare ulteriormente la nostra città e aumentare i costi dell'opera rispetto al tracciato alternativo lungo l'attuale linea Brescia-Verona." Con i risparmi derivanti dal nuovo tracciato sarà possibile migliorare alcuni tratti di ferrovie esistenti, compreso il collegamento tra la città e l'aeroporto. Il cambio del tracciato ha anche un alto valore ambientale: circa 150 ettari di vigneti e coltivazioni di pregio saranno risparmiati, riducendo al minimo il consumo di suolo. Accanto alla grande soddisfazione per questa decisione, rimangono la delusione e lo sconcerto nel costatare che fino all'ultimo gran parte del centrodestra locale e perfino il presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli si siano schierati per una soluzione irrazionale, autolesionistica e poco rispettosa dell'ambiente, che si sarebbe risolta in un grande spreco di denaro pubblico. Adesso non rimane che auspicare tempi rapidi di progettazione esecutiva e di realizzazione, poiché come ha giustamente affermato Roberto Rossini: "L'alta velocità è tanto più valida dal punto di ambientale quanto riesce a ridurre altre forme di mobilità più inquinante."
Maurilio Lovatti
Battaglie Sociali, dicembre 2016, pag. 17
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