Battaglie Sociali, periodico delle ACLI bresciane, febbraio 2015, pag. 10-11 |
Tav Milano Venezia Chiaroscuri di un grande progetto
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E' alquanto
diffusa una leggenda metropolitana, la falsa credenza che i NO-Tav siano
ambientalisti. Maurilio Lovatti
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Lettera di Giulio Botticini del comitato No Tav Bs-Vr
Ho letto nell'ultimo numero di Battaglie sociali (gennaio/febbraio) l'articolo Tav Milano - Venezia. Chiaroscuri di un grande progetto a firma di Maurilio Lovatti. Ricercando un indirizzo di posta elettronica ho scoperto con soddisfazione la qualifica data agli autori dei vari articoli come operai del pensiero. Mi è balzato subito alla mente un pensiero di Gramsci che scriveva: "Istruitevi perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza". Dico ciò perché quando una persona deve scrivere di un determinato argomento si deve informare anche minimamente ed in questo caso il signor Lovatti, credo, non l'abbia fatto certamente. Mi spiego: affermare che i No Tav non hanno a cuore la tutela dell'ambiente è un'enorme bufala, noi per principio siamo favorevoli a preservare il più possibile il nostro territorio contro ogni forma di cementificazione. I dati percentuali degli attuali fruitori del servizio su rotaie sono riferiti all'uso del sistema ferroviario "storico" e non al sistema AV, che, dove funziona, fa acqua da tutte le parti ed è in perdita sfrenata. L'88% dell'utenza ferroviaria viaggia in maniera classica, del rimanente 12% che viaggia con Tav l'8% il costo del biglietto lo paga il suo datore di lavoro, il resto si può permettere di pagare qualsiasi tariffa. L'utente medio italiano chiede un servizio ferroviario locale o regionale funzionante, esattamente il contrario di ciò che è stato fatto da alcuni anni da parte di FS, dove ha perpetuato una politica di tagli e soppressioni incondizionati. L'aereo inquina e consuma un botto di energia in più rispetto al treno e fin qui non ci piove. Ma ci siamo mai chiesti quante scorie tossiche sono state sepolte sotto la massicciata delle linee ferroviarie AV. In Italia è stato scelto come sistema AV il modello francese; il sistema tedesco o svizzero che era più consono alla morfologia territoriale italiana è stato scartato perché non avrebbe messo in gioco enormi e più cospicui capitali. AV significa grandi distanze da un capolinea ad un altro, se partiamo da Brescia e a Desenzano il treno deve fermarsi non è più AV. Con il progetto che per il momento è ancora in attuazione, ci troveremmo con ettari e ettari di campagna depredata per il passaggio dell'infrastruttura, tanti altri ettari che sono per il momento coltivati a vigneto per la produzione di Lugana, verrebbero spazzati via. Il raddoppio o quadruplicamento dei binari della ferrovia storica, ipotesi che sta avanzando da qualche tempo a questa parte, non è assolutamente fattibile. Vorrei vedere in territorio di Desenzano la costruzione di un nuovo viadotto da affiancare all'esistente? Abbiamo calcolato vagamente quante case di abitazione, quanti stabilimenti, quante chiese dovranno essere abbattute per far passare i due nuovi binari? Se si implementasse la vecchia ferrovia storica, la si potenziasse a livello di controllo informatico, FFS potrebbe tranquillamente far viaggiare ben più degli ottanta convogli giornalieri che attualmente non fa transitare. Al fruitore medio italiano, ma anche al turista straniero, interessa un collegamento snello, treni locali per raggiungere la scuola o il posto di lavoro (togliendo così le auto dalle strade e di conseguenza l'inquinamento), treni onesti, forse puntuali ed anche un poco puliti. Abbiamo a livello nazionale un territorio che fa acqua da tutte le parti e crolla piano piano e noi bellamente sopportiamo l'idea che lo Stato stanzi, forse solo, quattro miliardi per il treno veloce (BS - VR), per poter far risparmiare a qualche prediletto una manciata di minuti. Siamo veramente degli incoscienti!
Giulio
Botticini
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Replica di Maurilio Lovatti
Il nostro lettore scrive: "L'aereo inquina e consuma un botto di energia in più rispetto al treno e fin qui non ci piove. Ma ci siamo mai chiesti quante scorie tossiche sono state sepolte sotto la massicciata delle linee ferroviarie AV". Ma
che modo di ragionare è mai questo? Se scoprissimo che sono state nascoste
scorie tossiche sotto scuole e ospedali, chiederemmo forse di non costruirne
più? Lo stesso vale per chi dice che gli appalti della TAV sono fonte di
corruzione. Spesso anche strade, scuole, ospedali lo sono. Meglio cercare di
contrastare la corruzione, piuttosto che rinunciare alle opere. O no? E'
falso inoltre che il raddoppio della linea storica non sia realizzabile: in
uscita da Brescia e in un tratto del comune di Desenzano non è
economicamente sostenibile affiancare due binari TAV a quelli esistenti; è
necessario che lì la TAV passi sopra o sotto la linea storica. Le soluzioni
tecniche non mancano, e peraltro sarebbero più economiche rispetto alla
deviazione per Montichiari.
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