Egregio direttore,
il 7 giugno 2023, con l'elezione del presidente del Consiglio comunale, si
è conclusa la fase di insediamento della nuova Amministrazione.
In questi mesi il PD si è trovato a compiere scelte difficili e sofferte.
Non tutti desideravano Castelletti sindaco, preferendo un esponente
del PD, ma quando gli organi di partito hanno deciso, tutti gli iscritti e i
simpatizzanti si sono adoperati fattivamente e con entusiasmo per farla
eleggere. Molti preferivano Valter Muchetti vicesindaco, ma quando è stato
scelto Federico Manzoni con una votazione democratica, tutti si sono sentiti
sentiti rappresentati da lui in Giunta. Roberto Omodei è stato
eletto capogruppo all'unanimità. Alcuni consiglieri preferivano Cammarata
alla presidenza del Consiglio, ma quando con una votazione democratica è
stato scelto Rossini, tutti i consiglieri del PD lo hanno votato con
lealtà e convinzione. Il PD ha il metodo democratico nel proprio DNA: ci si
confronta, anche aspramente talvolta, ma quando si decide, tutti sentono il
dovere morale di sostenere le decisioni assunte democraticamente,
anteponendo il bene comune alle pur legittime aspirazioni personali.
La destra invece è abituata diversamente: pochi, pochissimi, decidono per
tutti, e così si creano malumori, insofferenze, divisioni, comportamenti
oscuri e obliqui. I consiglieri della destra nella elezione del presidente
del Consiglio hanno votato tutti per Cammarata, sperando di creare
divisioni nella maggioranza, ma sono rimasti con un palmo di naso. Tutti i
consiglieri del PD e della maggioranza hanno votato lealmente per Roberto
Rossini, che è stato eletto.
Devo confessare che in questi mesi mi son sentito particolarmente contento,
anzi gratificato e onorato, di far parte del PD fin dalla sua fondazione.
Maurilio Lovatti
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