L'attuale Giunta comunale di Brescia ha
dimostrato di non essere assolutamente consapevole dell'importanza della
tutela ambientale e della problematica ecologica. Non solo è del tutto
mancato un progetto serio ed organico d'interventi per la difesa
dell'ambiente e la valorizzazione e riqualificazione degli spazi naturali
o storico-naturali; ma spesso, nelle scelte concrete dell'amministrazione
comunale, si è rivelata una totale e gravissima sottovalutazione
dell'impatto ambientale provocato dalla realizzazione di opere pubbliche.
E sufficiente qualche esempio per rendersi conto di questa
sottovalutazione:
1) il progettato prolungamento di via Volturno fino alla Torricella
comporterà il deturpamento della fascia di campagna prospiciente la
collina di S. Anna e del paesaggio della zona;
2) l'assurdo progetto della tangenziale est sostenuto dalla Giunta
deturperebbe irrimediabilmente l'anfiteatro collinare della Valle di
Mompiano e intaccherebbe il sistema della Maddalena;
3)Il prolungamento della tangenziale ovest da Ponte Grotte alla Stocchetta
(già approvato) cancellerà il suggestivo percorso pedonale lungo
l'argine del Mella e comprometterà la realizzazione del parco del Mella;
4) la copertura di diversi tratti di rogge e del torrente Garza in via
Tartaglia (Banca S. Paolo) è in contrasto con il Piano regolatore, che
prevede la tutela paesaggistica ed ambientale dei corsi d'acqua, che vanno
disinquinati, non coperti (non si può al proposito non richiamare
l'importanza del cosiddetto Decreto Galasso);
5) è stata più volte proposta una bretella sopraelevata in via Turati,
che comprometterebbe la parte sud-orientale del Castello (via B. Avogadro
e declivi collegati fino al baluardo della Pusterla).
Al di là di questi episodi specifici, emerge la totale mancanza di un
progetto per la tutela e la valorizzazione (e socializzazione)
dell'ambiente, che invece deve costituire un aspetto essenziale nella
pianificazione e nel governo del territorio, non solo su scala comunale,
ma anche nella dimensione comprensoriale. Il PSI, nel progetto "Bresciacittà"
che stiamo definendo nell'ambito della preparazione della conferenza di
programma, proporrà precise linee di intervento su questo tema. A nostro
giudizio i punti essenziali per un progetto organico per la valorizzazione
sociale dell'ambiente dovrebbe essere:
1) progetto concreto per la valorizzazione della Maddalena, finalizzato a
consentire un'ampia e corretta (cioè rispettosa) fruizione del
comprensorio per i cittadini di Brescia e i turisti, a costituire un
polmone verde ad uso prevalentemente pedonale;
2) tutela delle colline, con il mantenimento di tutti i percorsi pedonali
esistenti (già astrattamente previsto dalle norme edilizie) tramite un
rilievo degli stessi, l'acquisizione e la sistemazione a verde pubblico di
vasti spazi. Sulla Maddalena e sulle colline va proibita e repressa
l'utilizzazione dei sentieri per il motocross (il passaggio delle moto,
oltre a disturbare chi pratica la fruizione naturalistica delle zone
collinari, provoca notevoli danni ai sentieri e all'equilibrio naturale;
per gli sportivi va realizzata un'apposita struttura in zone diverse); e
proibita, o limitata, la caccia;
3) identificazione delle aree verdi periferiche e tutela delle residue
zone agricole (il problema del patrimonio abitativo va risolto con
un'adeguata politica urbanistica nei centri storici e nelle periferie da
riqualificare);
4) riqualificazione della zona delle cave a S. Polo (con previsione di un
parco naturale in sostituzione del giardino zoologico e di attrezzature
per alcuni sport, fra cui il motocross); concordiamo con la proposta di
realizzare un grande parco urbano da S. Polo nuovo alle cave, ma non
condividiamo le ipotesi di progetti faraonici e costosissimi che la Giunta
ha avanzato: in questo modo si assorbirebbe gran parte delle risorse del
Comune, e tutto il resto del verde pubblico ne risentirebbe;
5) rapida predisposizione del piano-quadro dei servizi per evitare che
alcune importanti aree vincolate per uso pubblico vengano destinate ad
altre attrezzature collettive (o peggio) anziché a verde, come è già
accaduto in questi anni;
6) realizzazione di una rete di piste ciclabili;
7) divieto della copertura dei corsi d'acqua minori (Bova, Fiume Grande,
Celato, Garzetta ecc.), che vanno disinquinati, e salvaguardia delle rive
del Mella;
8) trasferimento di alcune attività industriali nocive fuori della
città, o riconversione della produzione (come è più corretto);
9) definizione di un progetto organico per il Castello, che prevedeva
l'allontanamento dello zoo, il recupero dei percorsi militari di epoca
veneziana e l'apertura al pubblico delle gallerie e dei sentieri coperti,
il divieto al traffico veicolare di attraversamento lungo la direttrice
piazza Battisti - piazza Arnaldo e viceversa, la risistemazione del verde,
l'apertura dei musei e delle strutture collegate, la realizzazione di
parchi archeologici;
10) soluzione del problema idrico (interventi per il disinquinamento delle
falde acquifere e contro le industrie inquinanti; realizzazione
dell'acquedotto industriale con oneri a carico delle aziende produttrici;
garanzie sulla purezza e sull'approvvigionamento delle acque potabili;
ripristino del sistema delle fontane pubbliche).
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