Nel
novembre del 2006, l'editore Simonelli ha pubblicato un libro di Franco
Manni, che rappresenta un libro d'etica del tutto originale e diverso
dalle pubblicazioni accademiche: è una sorta di guida personale di etica
filosofica, sulle tracce di Aristotele, S. Tommaso, Freud, Croce e
Tolkien.
Franco Manni ha studiato filosofia alla Normale di Pisa e teologia alla
Gregoriana di Roma. Ha pubblicato studi su Benedetto Croce e su
alcuni autori della tradizione crociana (Sorel, Gramsci,
Gobetti, Bobbio). È stato coautore e curatore d'alcuni libri su Tolkien
fra cui Introduzione a Tolkien e ha firmato l'introduzione
all'edizione italiana di Tolkien Autore del Secolo di Tom
Shippey (entrambi editi da Simonelli). Inoltre, ha fondato e cura il
periodico Endòre - La Rivista della Terra di Mezzo. Ha curato la nuova
edizione di Liberalismo e democrazia di Norberto Bobbio.
Ma in questo libro non troviamo né un ennesimo studio su Tolkien, né un
saggio specialistico su qualche filosofo. Troviamo invece delle
riflessioni morali e psicologiche calate negli esempi concreti della vita
quotidiana, mai banali, ma sempre tese a condurre per mano il lettore ad
uscire dai luoghi comuni e dalle semplificazioni superficiali e
diseducative che invece abbondano in molti libri che si autodefiniscono
"divulgativi".
Il percorso comincia con un'analisi sorprendente sulle virtù che S.
Tommaso chiamava "attive" (che corrispondono alle virtù etiche
d'Aristotele: prudenza, giustizia, forza, temperanza e umorismo) che sono
illustrate in modo chiaro e ricco d'esempi tratti dalla vita quotidiana.
Quest'analisi è comprensibile (come per altro tutto il libro) anche per
chi non abbia svolto precedenti studi di filosofia, anche se la scrittura
densa e mai superficiale di Manni richiede sempre una lettura attenta e
non frettolosa.
Il libro poi continua con un approfondimento sistematico della nozione di
male, che traduce la concezione aristotelico tomista del male (arricchita
da spunti che tengono conto della psicoanalisi) in una serie numerosa e
interessante di esempi concreti.
La terza parte, sulle virtù contemplative, è forse la più originale e
innovativa, in particolare per la sorprendente e ricca analisi della
fantasia. La quarta parte riguarda la solitudine, la compagnia e
l'amicizia: vi troviamo un'ampia chiarificazione della natura dei rapporti
interpersonali, a confine tra filosofia e psicologia.
Infine l'ultima parte offre un'acuta valutazione della filosofia idealista
e in particolare dell'eredità positiva che il pensiero hegeliano, spesso
inconsapevolmente, ci ha lasciato, come forma mentis e come sentire comune.
Manni apprezza soprattutto l'intento hegeliano di superare il dualismo,
conciliando le parti vere del materialismo e dello spiritualismo e la
concezione dello spirito che ne deriva. Lo spirito è creativo, sempre
nuovo, forte, preciso e coerente, ma è soprattutto libero.
Norberto
Bobbio, dopo aver letto la prima stesura di questo libro, ha scritto
all'autore:
"È difficilmente classificabile. Si può chiamare genericamente un
libro di Etica, contenente riflessioni inconfondibilmente personali sul
buon comportamento, ma è inconfrontabile coi libri di etica che si
leggono abitualmente. Ho rivisto nella maniera migliore alcune tue doti
che ho sempre apprezzato: l'aperta intelligenza, spirito critico e
riflessivo, il saper scrivere con chiarezza, apparentemente senza sforzo,
l'ammirevole serietà con cui eserciti il difficile "mestiere di
vivere", la tua vocazione pedagogica, insomma la tua raggiunta
maturità (il libro sembra scritto da una persona che abbia a lungo
vissuto).
Il libro è sorprendente per le straordinarie qualità positive: acutezza
nelle osservazioni, riferimenti precisi e non pedanteschi ad autori
diversissimi fra loro e che di solito non si trovano insieme (Tommaso e
Croce), ampiezza degli argomenti e loro varietà, originalità nella loro
disposizione che può esser scambiata per stravaganza. Mi ha colpito - per
esempio - il capitolo sulla natura della Fantasia".
E'
un giudizio, quello di Bobbio, così azzeccato, che penso che pochissimi
lettori, alla fine del libro, riusciranno a non condividerlo.
Maurilio Lovatti
Franco
Manni,
Lettera ad un amico
della Terra di Mezzo, Simonelli, Milano 2006, pag. 350, euro 15.00
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