Bresciaoggi, mercoledì 13 aprile 1977, pag. 6
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La sentenza dei «nazionali»
Reintegrato aclista punito dai probiviri Come i protagonisti, Maurilio Lovatti, Chiecca e Albini, commentano la notizia
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E' stato reintegrato in tutte le cariche da cui il collegio dei probiviri delle Acli lo aveva sospeso, Maurilio Lovatti, membro del coordinamento ACLI a livello cittadino, del direttivo provinciale di Gioventù aclista, membro del comitato provinciale di G.A. e del consiglio provinciale delle ACLI. Il 1° aprile, il collegio nazionale, cui Lovatti aveva fatto ricorso, ha riconosciuto "nel fatto imputato al socio Lovatti (in pratica una lettera inviata al segretario di un partito politico locale, N.d.R.) un atto di scorrettezza nei confronti degli organi del Movimento, atto estremamente inopportuno considerato che il socio stesso è membro del consiglio provinciale. Visto quanto sopra si decide a maggioranza che in rapporto a tale mancanza debba essere applicata, ai sensi dell'art. 51 dello statuto al socio Lovatti, la misura del richiamo disciplinare". Si tratta in sostanza del "minimo" della pena prevista dallo statuto. Ecco come i protagonisti di questa vicenda, unica nella storia bresciana del movimento, (Maurilio Lovatti, Sandro Albini, presidente delle Acli e Maffeo Chiecca, sindaco di Rudiano e presidente del collegio provinciale dei probiviri) hanno commentato la notizia. Maurilio Lovatti:
"Qualcuno ha avanzato tre ipotesi in relazione al mio deferimento ai
probiviri. Mi limito a riferirle: in primo luogo impedirmi di partecipare
al congresso delle ACLI; secondo esercitare una pressione per modificare
la linea politica di G.A.; terzo rendere sempre più difficoltosa la
permanenza di cattolici progressisti nelle ACLI. La prima ipotesi è
evidentemente priva di fondamento visto che il congresso è stato
rinviato. La seconda, anche se verosimile, era destinata al fallimento:
anche questi ultimi tre mesi hanno dimostrato che il nucleo dirigente di
G.A. è molto unito sulla linea dell'ultimo congresso. Una notevole
garanzia in questo senso è costituita dal nostro segretario provinciale,
Sandro Pasotti, che con coerenza guida G.A. dal luglio dello scorso anno.
Più complesso il discorso sulla terza ipotesi: l'uso dei
probiviri come momento repressivo della dialettica può essere una ipotesi
credibile visto che in meno di un anno, oltre al mio caso si sono avuti i
deferimenti di tutti i dirigenti del circolo di Collebeato e Rezzato,
appartenenti allo stesso schieramento progressista".
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